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Sun Aug 4 17:33:37 CEST 2002


Da Crocenera Anarchica:


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PFÄFFIKON, SORVEGLIANZA SENZA SOSTE
Questo è un articolo tratto da un giornale locale svizzero che parla delle condizioni di segregazione dei detenuti un po' datato per ciò che riguarda il nostro amico Marco ma tuttora valido per chi è costretto a viverci.

PFÄFFIKON, SORVEGLIANZA SENZA SOSTE

IL REPARTO DI SICUREZZA NEL CARCERE DISTRETTUALE DI PFÄFFIKON
Nel carcere esiste da 6 mesi un reparto per detenuti sotto inchiesta molto pericolosi.
La ristrutturazione del reparto, predisposto per 8 posti, è costata circa 600.000 franchi. Ultimamente nel settore si trovano anche 2 prigionieri "prominenti".
I detenuti in attesa di giudizio costituiscono un rischio per la sicurezza. 
Fino a dicembre dello scorso anno sono stati collocati in celle particolari del reparto di sicurezza nel carcere di Poschweis. Queste celle sono in realtà previste per ospiti a lunga detenzione.
L'ufficio di giustizia del cantone di Zurigo ha deciso perciò di sistemarli nel reparto di sicurezza, in funzione da 6 mesi, con 8 posti.
Nel carcere distrettuale di Pfäffikon possono trovare posto complessivamente 80 detenuti in attesa di giudizio.

RETICOLATO AD ARIA COMPRESSA
Nel reparto di sicurezza di Pfäffikon ci sono anche prigionieri per i quali esiste un grosso pericolo, che dall'esterno venga preparata l'evasione.
Nicola Bortone, presunto attivista delle Brigate Rosse, era nel reparto di sicurezza, fino all'inizio di questa settimana, vi era anche Marco Camenisch, che in aprile era stato estradato dall'Italia alla Svizzera e per cui sono in corso due procedimenti penali.
Nel frattempo Camenisch veniva spostato nel reparto di detenzione di Pfäffikon e Bortone nel carcere distrettuale di Zurigo: l'Italia ne chiede l'estradizione.
La trasformazione di un settore del carcere distrettuale di Pfäffikon in reparto di sicurezza è costata, secondo Victor Gahwiler, direttore delle carceri del Cantone di Zurigo, circa 600.000 franchi. In realtà, secondo Traber, il reparto è controllato in continuazione con videocamere; le inferriate delle celle contengono aria compressa, cosicché in caso di un tentativo d'evasione scatta l'allarme.
Le inferriate del tetto del cortile di passeggio sono rinforzate da quattro strati di filo spinato e di infrarossi; i settori del reparto sono separati da porte blindate così che un evasore non possa andare lontano.
Le porte delle celle si aprono di volta in volta agli osservatori solo quando essi sono in tre, come spiega Sievi Spescha, capo del settore di sicurezza.
Se un prigioniero è giudicato particolarmente violento, questi può, attraverso aperture nella porta, essere afferrato mani e piedi, prima che la porta venga aperta.
Tutti gli ospiti avrebbero gli stessi diritti, dice Spescha: una volta al giorno ognuno può passeggiare per un'ora all'aria aperta; due volte la settimana ognuno può fare la doccia.
Anche il locale per le visite e l'arredamento delle celle del settore di sicurezza sono stati allestiti secondo speciali esigenze.
La toilette di acciaio (al cromo) e il lavabo sono cementate alla parete, letto e armadio sono in più punti avvitati alla parete ed al pavimento, le sedie sono di Styropor, con un rivestimento come rinforzo: se si tenta di manometterle si rompono in pezzi.
Gli 8 posti del reparto di sicurezza di Pfäffikon, attualmente sono occupati per meno della metà: 3 prigionieri sono momentaneamente nel settore di sicurezza.
Un pieno utilizzo non potrebbe neppure essere seguito dal personale, dice Norbert Traber, il capo della prigione distrettuale di Pfaffikon. In realtà, così dice Traber, sono malati psichici, che dovrebbero trovare posto in reparti attrezzati per questo.
Sievi Spescha menziona prigionieri che non solo per dispetto, ma anche per gravi disturbi psichici, urinano e defecano nelle celle. Uno avrebbe di recente imbrattato completamente di feci le pareti del soffitto.
Il personale che lavora nel reparto speciale, è stato addestrato a questi compiti nel reparto di alta sicurezza del carcere per lunghe detenzioni di Poschweis. Nonostante il rigido concetto di sicurezza, dice Spescha, nel carcere il problema della persona resta centrale.
Il regime, se i prigionieri si comportano onestamente, viene allentato.
In caso di segregazione i prigionieri passeggiano da soli, ma più tardi a due a due o a tre. Chi vuole può anche lavorare, dice Spescha. Tuttavia solo per attività per le quali non deve essere usato nessun attrezzo.

PROVE CON VIDEOCONFERENZE
Nel reparto di sicurezza del carcere distrettuale di Pfäffikon è in corso attualmente un esperimento con videoconferenze: la sala delle visite è collegata all'ufficio della magistratura distrettuale ed al servizio psichiatrico-psicologico, i cui collaboratori possono parlare a distanza con i prigionieri. 
In tal modo, così dice Victor Gahwiler dell'ufficio di giustizia, potrebbero essere risparmiati da un lato i costi di trasporto, inoltre potrebbe ridursi il pericolo d'evasione dovuto al trasporto stesso. Al termine dell'esperimento, fra 3 settimane, sarà presa una decisione sul servizio definitivo.


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Saluti Anarchici 
                        Gruppo Anarchico Contropotere
                        contropotere at ecn.org
                        http://www.ecn.org/contropotere/


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