[Presos] [Contropotere] Yves Peyrat
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Mon Oct 7 17:48:11 CEST 2002
Riceviamo e inoltriamo:
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Questo è il testo di un volantino diffuso in Francia dal gruppo SRA
(Solidaritè Resistance Antifa) dopo le sanzioni adottate nei confronti del
prigioniero Yves Peyrat.
Stessa giustizia per tutti!
LIBERTA' PER YVES PEIRAT
Tra il 1995 e il 1999, il gruppo Franc-Tireur Partisan (FTP) animato da Yves
Peirat ha organizzato una mezza dozzina di azioni offensive principalmente
contro i locali del Fronte Nazionale di Marsiglia. Arrestato nel 1999 Yves
Peirat fu condannato nel febbraio 2001 a 5 anni di reclusione e a più di
700.000 franchi di risarcimento e interessi. Da allora lui sconta la sua
pena al centro di detenzione di Salon in Provenza, nell'attesa della sua
liberazione condizionale, prevista inizialmente all'inizio del 2003. Yves
dovrebbe beneficiare, da ora alla fine dell'anno, di due dei rari permessi
che gli sono stati accordati dopo il suo arresto.
Martedì 2 ottobre Yves Peirat è stato messo in isolamento, nell'attesa che
passi davanti ad una commissione disciplinare, che l'ha condannato a 15
giorni di detenzione supplementare col beneficio della condizionale.Il suo
permesso sarà probabilmente sospeso, e le sue speranze di libertà
condizionale si sono volatilizzate. Inoltre lui rischia di essere
trasferito, e dunque di lasciare la prigione in cui si trova da diversi mesi
e nella quale segue diversi corsi di formazione, e tentava alla meno peggio
di portare avanti le sue attività.
Condannato a una pena di cinque anni di prigione per aver portato avanti
concretamente il suo impegno antifascista, quale nuovo "crimine" ha potuto
commettere da sembrare così grave agli occhi dello stato per meritare un
simile trattamento? Per quale "crimine" questa sanzione ingiusta? A cui
anche i grandi media (France Inter, Libération) hanno fatto eco? Un
volantino diffuso in prigione, firmato " dei detenuti del CDR di
Salon".Questo volantino denuncia le condizioni deplorevoli di detenzione,
chiede l'applicazione della legge sui diritti dei malati per i detenuti
gravemente malati: " Ci sono centinaia di detenuti che superano gli 80 anni
e diverse migliaia che soffrono di malattie gravi o sono in fin di vita. Per
loro non c'è un comitato di sostegno, nè la rimessa il libertà, ma spesso
l'ospedale dove vanno per morire, tanto per non dover contare i loro decessi
nelle statistiche dei morti in prigione."
Il volantino esige peraltro il riconoscimento del diritto al lavoro e
sindacale per i detenuti, e denuncia ugualmente le disfunzioni del centri di
detenzione di Salon in materia politica di reinserimento. Oggi che Papon è
libero, avendo passato in prigione meno tempo di Yves , che in tutte la
parti l'inammissibile situazione dei prigionieri sottolinea afino a che
punto,come scrivono i detenuti di Salon, "il detenuto resta un individuo di
cui si può disporre a piacimento, senza alcun diritto", Yves Peyrat è stato
punito per avere esercitato la sua libertà di espressione e per avere
denunciato le condizioni di vita delle persone incarcerate.
La SRA, che sostiene attivamente i FTP, esige:
- l'uscita immediata di Yves dall'isolamento
- che vengano tolte le sanzioni ingiuste adottate nei suoi confronti
- la sua liberazione immediata
SOLIDARITE' RESISTANCE ANTIFA
Même justice pour tous !
LIBERTÉ POUR YVES PEIRAT
Entre 1995 et 1999, le groupe Franc-Tireur Partisan (FTP) animé par Yves
Peirat a organisé une demi-douzaine d¹actions offensives principalement
contre des locaux du Front national à Marseille. Arrêté en 1999, Yves Peyrat
fut condamné en février 2001 à 5 ans d¹emprisonnement et plus de 700 000
francs de dommages et intérêts. Depuis, il purge sa peine au centre de
détention de Salon de Provence, dans l¹attente de sa libération
conditionnelle, envisageable initialement début 2003. Yves devait bénéficier
d¹ici la fin de l¹année de deux des rares permissions qui lui ont été
accordées depuis son incarcération.
Or, ce mardi 2 octobre, Yves Peirat a été placé en quartier d¹isolement,
dans l¹attente de son passage devant une commission disciplinaire, qui l¹a
condamné à 15 jours de détention supplémentaires avec sursis. Sa permission
va probablement être suspendue, et ses espoirs de libération conditionnelle
se sont envolés. Plus encore, il risque d¹être transféré, et donc de quitter
la prison où il se trouvait depuis plusieurs mois et au sein de laquelle il
suivait plusieurs formations, et tentait tant bien que mal de mener ses
activités.
Condamné à une peine de cinq ans de prison pour avoir mené concrètement son
engagement antifasciste, quel nouveau « crime » a-t-il bien pu commettre qui
apparaisse suffisamment grave aux yeux de l¹État pour mériter un tel
traitement ? Pour quel « crime » cette sanction injuste, dont même les
grands médias (France Inter, Libération) se sont fait l¹écho ?
Un tract diffusé en prison, signé « des détenus du CDR de Salon ».
Ce tract dénonce les conditions déplorables de détention, demande
l¹application de la loi sur le droits des malades pour les détenus gravement
malades : « Ils sont des centaines de détenus à dépasser les 80 ans et
plusieurs milliers à souffrir de maladies graves quand ils ne sont pas en
fin de vie. Pour eux pas de comité de soutien, ni de remise en liberté, mais
très souvent l¹hôpital où on les laisse partir pour y mourir, histoire de ne
pas avoir à comptabiliser leur décès dans les statistiques des morts en
prison ». Le tract exige par ailleurs la reconnaissance du droit du travail
et syndical pour les personnes détenues, et dénonce également les
dysfonctionnements au sein du centre de détention de Salon en matière de
politique de réinsertion. Alors que Papon est aujourd¹hui libre, ayant passé
en prison moins de temps qu¹Yves Peirat n¹en passera, que de partout
l¹inadmissible situation des prisonniers souligne à quel point, comme
l¹écrivent les détenus de Salon, « le détenu reste taillable et corvéable à
merci, sans aucun droit », Yves Peirat a été sanctionné pour avoir exercé sa
liberté d¹expression et dénoncé les conditions de vie des personnes
incarcérées.
Le SRA, qui participe activement au soutien des FTP, réclame :
- la sortie immédiate d¹Yves du quartier d¹isolement ;
- la levée des sanctions injustes prises à son encontre ;
- sa libération immédiate.
SOLIDARITÉ RÉSISTANCE ANTIFA
21ter rue Voltaire 75011 Paris
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Saluti Anarchici
Gruppo Anarchico Contropotere
contropotere at ecn.org
http://www.ecn.org/contropotere/
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