[Presos] Contropotere digest, Vol 1 #278 - 3 msgs

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   1. Massimo Libero! (contropotere-admin at inventati.org)
   2. Torino 4 novembre: azione diretta contro il militarismo (contropotere-admin at inventati.org)
   3. =?iso-8859-1?Q?Quando_l'infortunio_=E8_reato_?= (contropotere-admin at inventati.org)

--__--__--

Message: 1
To: "Contropotere Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Wed, 5 Nov 2003 01:54:00 +0100
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Massimo Libero!
Reply-To: contropotere at inventati.org

Messaggio in formato MIME composto da più parti.

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=20
MASSIMO LIBERO!

A tutte le realt=E0 punx e hardcore antiautoritarie, gruppi, etichette =
autoprodotte ed autogestite, individualit=E0, collettivi e spazi =
libertari.

=20

Le armi degli eserciti, gli strumenti di controllo sempre pi=F9 =
sofisticati sono pensati e puntati in primo luogo per garantire la "pace =
sociale" all'interno del singolo polo capitalistico, in secondo luogo =
contro le altre realt=E0 imperialiste e solo in terza battuta contro i =
Paesi del Terzo Mondo che appaiono davvero pericoli poco credibili! Oggi =
pi=F9 che mai i fatti ci danno ragione. L'attacco al lavoro, al salario, =
alle pensioni e ai diritti come quello alla casa e alla sanit=E0 portato =
avanti dal capitalismo europeo viene accompagnato da un'azione con la =
quale si cerca di intimidire e reprimere qualsiasi manifestazione di =
resistenza e di opposizione. Infatti sabato 18 ottobre 2003, 4 =
perquisizioni ed UN ARRESTO seguono le decine di fermi e denuncie gi=E0 =
avvenuti durante la mobilitazione del 4 ottobre a Roma contro la =
riunione dei capi di stato e di governo dell'UE per formalizzare la =
Carta Costituzionale. Massimo, il compagno arrestato, membro dalla band =
hardcore romana Tear Me Down, =E8 accusato di aver contribuito ad =
allontanare dal corteo un carabiniere travestito da manifestante. Il =
noto copione delle perquisizioni prima dei cortei, delle ripetute =
intimidazioni a strutture e singoli compagni, precedute da iniziative di =
criminalizzazione, sciacallaggio e censura politica, si arricchisce di =
una figura che sembrava dimenticata: l'infiltrato nel corteo. =
Personaggio che si aggira con fare sospetto all'interno delle nostre =
manifestazioni e che oggi scopriamo pretendere anche piena impunit=E0 =
per il suo agire. Inoltre tra marted=EC 21 e mercoled=EC 22 ottobre, =
circa trenta perquisizioni a Milano e a Brescia per 270 bis e =
associazione sovversiva mentre gioved=EC 23 ottobre, di fronte al =
tribunale della libert=E0 di Catanzaro, si svolgeva l'udienza in merito =
alla richiesta di custodia cautelare per 18 compagni arrestati il 15 =
novembre 2002 con l'accusa di aver costituito un associazione sovversiva =
dal nome "Sud Ribelle". A queste vere e proprie provocazioni =
rispondiamo, con fermezza e decisione, che esse non saranno tollerate =
n=E9 oggi n=E9 mai, cos=EC come non sar=E0 tollerato il livello di =
controllo che il sistema sta cercando di imporre. Cos=EC come mai =
potr=E0 essere accettato lo sfruttamento economico, tanto meno se =
imposto da eserciti o polizie!

=20

Centro Studi Libertari & Collettivo Antiautoritario AQ

centrostudi_aq at hotmail.com

=20

Sabato 8 novembre 2003, ore 22.00, presso "Il Ristoro del Pellegrino" =
(meglio noto come Sciaboletta!), per iniziativa del Centro Studi =
Libertari, Collettivo Antiautoritario AQ, Collettivo Studentesco =
Indipendente, Coffee Shower e Ulteriori: discoteca reggae, ska, rock, =
punk e hardcore per sostenere concretamente attraverso =
l'autofinanziamento le spese legali per Massimo.

Per chiunque volesse contattare i Tear Me Down: reboundaction at yahoo.it o =
 CP 7 centro, 01100 Viterbo


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Message: 2
Date: Wed, 05 Nov 2003 04:23:20 +0100
To: fat at inrete.it
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Torino 4 novembre: azione diretta contro il militarismo
Reply-To: contropotere at inventati.org

Torino 4 novembre: azione diretta contro il militarismo

Nella prima serata del 4 novembre azioni dirette hanno segnato due luoghi simbolo del militarismo nella nostra città: la "Scuola di applicazione militare" e la "Microtecnica". In entrambi i posti sono stati appesi striscioni di denuncia antimilitarista. In barba alle telecamere situate in ogni angolo, sotto l’ingresso dell’"università dei militari" in corso Matteotti è stato piazzato uno striscione con la scritta "scuola di assassini" e la firma "FAI". Contemporaneamente alla "Microtecnica" di piazza Graf, dove vengono realizzate apparecchiature elettroniche per l’aviazione militare commercializzate su scala internazionale, è stato collocato lo striscione "chiudere le fabbriche di morte - FAI". Durante quest’azione due compagni sono stati fermati da una volante e trattenuti per oltre un’ora e mezza dalla Digos, prima di potersi allontanare. In questo modo si sono concluse tre giornate di lotta alla guerra ed al militarismo.
Si è cominciato sabato 1°novembre. Nella centralissima piazza Castello numerosi sono stati gli anarchici, gli antimilitaristi ed i pacifisti che hanno preso parte al presidio indetto dalla Federazione Anarchica Torinese. Un’occasione importante per ricordare che il nostro paese è ancora in guerra, che truppe italiane sono in Iraq ed in Afganistan, due paesi la cui popolazione non ha gradito la "libertà duratura" portata dall’esercito statunitense e dai servili alleati della potenza USA. 
Gli anarchici come sempre sono in prima fila nell’opposizione alla guerra ed al militarismo.
Piazza Castello è stata riempita di manichini, bambole bruciate, divise strappate e fucili di polistirolo: numerosi passanti di sono fermati incuriositi a guardare questa "scena di guerra" nel cuore di un tranquillo sabato pomeriggio. In particolare catalizzava gli sguardi la scritta "questa è la nostra democrazia". 
Musiche antimilitariste e interventi si sono susseguiti per l’intero pomeriggio. In particolare è stato rilevato come "anche l’Italia, in barba a numerose convenzioni internazionali sottoscritte, si accinga a dotare di mezzi più ‘moderni’ le proprie forze armate. Il militarismo, anche quando si cela dietro l’ipocrisia dell’intervento ‘umanitario’ non manca di celebrare i propri fasti con la capacità di uccidere, mutilare, distruggere: anche nei ‘nostri’ arsenali stanno quindi per entrare armi chimiche e batteriologiche. D’altro canto è nota la dottrina USA che definisce ‘canaglie’ quei paesi che si dotano di armi di distruzione di massa, mentre le forze armate americane fanno largo uso di giocattolini quali bombe e missili nucleari, armi chimiche e batteriologiche, bombe a frammentazione e mine antiuomo. Questi strumenti di morte in mano a chi si arroga il compito di gendarme mondiale, si trasformano magicamente in portatori di pace.". Come si leggeva nel volantino distribui!
to in 
piazza "Noi antimilitaristi riteniamo che per avere la pace occorra preparare la pace e non la guerra, siamo convinti che la pace degli eserciti non sia che una tregua armata in attesa della prossima guerra. La pace degli eserciti è quella dei cimiteri, delle funebri parate del 4 novembre quando ogni anno, dal 1918, nel nostro paese si celebra un massacro.
Opporsi alle guerre, a tutte le guerre, significa quindi opporsi all’esercito, a tutti gli eserciti." È stata altresì espressa pubblicamente espressa la solidarietà al compagno torinese Marco della Commissione Antimilitarista della FAI che nei giorni precedenti si era visto recapitare un avviso di garanzia per aver "offeso l’onore ed il prestigio delle forze armate" nella propria dichiarazione di non sottomissione al servizio militare e civile. Una performance di Salvatore Corvaio ha catturato l’attenzione dei passanti che l’azione scenica ha portato alla cruda realtà della feroce guerra in corso. Ottima diffusione di stampa e libri. 
Nella notte tra il 3 ed il 4 novembre numerose scritte antimilitariste hanno fatto la loro comparsa sui muri di Torino, specie nei luoghi più simbolici della ferocia militarista. Il giorno successivo per la "festa" delle forze armate facevano mostra di sé scritte quali "fuori l’esercito dalla storia"; "obietta, diserta", "l’uomo finisce dove inizia il soldato".
Contro tutti gli eserciti, contro tutte le guerre, azione diretta contro il militarismo!

Federazione Anarchica Torinese FAI
corso Palermo 46 - la sede è aperta ogni giovedì dopo le 21,15
mail fat at inrete.it
011 857850 338 6594361


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Message: 3
To: "Contropotere 2" <contropotere at ecn.org>,
	"Contropotere 1" <contropotere at inventati.org>
Date: Wed, 5 Nov 2003 12:31:37 +0100
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] =?iso-8859-1?Q?Quando_l'infortunio_=E8_reato_?=
Reply-To: contropotere at inventati.org

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QUANDO L'INFORTUNIO E' REATO

l' USI-AIT e la FAI di Alessandria denunciano la persecuzione padronale =
e giudiziaria in atto nei confronti della compagna Antonietta, =
collaboratrice scolastica presso l'istituto per geometri della citt=E0 =
piemontese.
Nel luglio del 2000 la compagna ha subito un infortunio sul lavoro che =
le ha procurato un danno permanente (definito dall'INAIL) al polso e =
alla mano destra.
Nel novembre 2002 le veniva comunicato tramite decreto del C.S.A. =
(provveditorato di Alessandria) il riconoscimento (promulgato dopo una =
specifica visita dell'ospedale militare di Milano) della malattia causa =
di servizio e l'equo indennizzo.
Ma tale documentazione (arricchita da vari referti diagnostici di =
specialisti di alcune citt=E0 italiane) oltre ai certificati tutt'ora =
emessi dal medico di base, non =E8 stata mai presa in considerazione dal =
dirigente scolastico. Cos=EC pure le ripetute richieste di parziale =
esonero dalle mansioni di pulizia ed un'adeguata collocazione =
nell'ambito della scuola.
Nonostante una causa in corso la procura della repubblica di Alessandria =
ai primi di ottobre 2003 ha aperto un'inchiesta nei confronti di =
Antonietta per l'ipotesi di reato di truffa allo stato (art. 640 c.p.). =
Tale atto orchestrato dai dirigenti scolastici con l'appoggio della =
magistratura vuole paradossalmente ribaltare precise e gravi =
responsabilit=E0. In sostanza il lavoratore che subisce un infortunio =
con tutte le gravi e spesso irreversibili conseguenze psicofisiche viene =
accusato di costruirsi uno status di invalidit=E0 o di malattia con lo =
scopo di sfruttare lo stato o l'azienda.=20
Addirittura ci sono casi in cui il lavoratore infortunato viene ritenuto =
responsabile intenzionale del proprio danno. Purtroppo in questi ultimi =
anni tale prassi ( organizzata dai padroni con la connivenza della =
magistratura e dei sindacati confederali) =E8 diventata sempre pi=F9 =
diffusa in relazione alla veloce distruzione di un sistema di "diritti" =
conquistati con dure lotte dai lavoratori e contemporaneamente alla =
feroce precarizzazione del mercato del lavoro.
A fronte di questa situazione occorre impegnarsi sempre di pi=F9 nelle =
lotte dei lavoratori, indicando per=F2 la strada dell'autorganizzazione =
e dell'autogestione, linfa indispensabile per una societ=E0 di liberi ed =
uguali.
nel caso di Antonietta questa prevaricazione (del cui seguito vi terremo =
informati) non ostacoler=E0 pi=F9 di tanto la lotta da lei intrapresa da =
tempo per una societ=E0 anarchica.

U.S.I.-A.I.T. (Unione Sindacale Italiana)
  e
Individualit=E0 F.A.I.
  di
 Alessandria

tel. 3335088303 e-mail: usi-ait at ecn.org=20



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