[Presos] Contropotere digest, Vol 1 #347 - 9 msgs
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Sat Apr 10 06:36:45 CEST 2004
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Message: 1
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Fri, 9 Apr 2004 15:09:34 +0200
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Condannati in primo grado Massimo e Tombolino
Reply-To: contropotere at inventati.org
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-------------------------------------------------------------------------=
-------
05/04/2004 da Crocenera Anarchica:
Questa mattina a Roma =E8 stata pronunciata la sentenza di primo grado =
nei confronti di Massimo Leonardi e Marco Ferruzzi per gli incidenti =
avvenuti il 4 ottobre durante il corteo dell'Eur, in cui uno sbirro =
infiltrato si prese niente di pi=F9 che quello che meritava. Massimo e =
Marco sono stati riconosciuti colpevoli di lesioni personali e =
condannati rispettivamente ad un anno e due mesi e un anno di =
reclusione. In pi=F9 dovranno versare 1000 euro a testa per risarcire lo =
sbirro. Gli avvocati ricorreranno in appello, mentre il giudice ha preso =
tempo per pronunciarsi sulla richiesta di revoca delle misure =
restrittive che ancora gravano su questi due compagni: Marco =E8 ai =
domiciliari, Massimo ha l'obbligo di firma quotidiano.
Libert=E0 per tutti
Fuoco alle galere
-------------------------------------------------------------------------=
-------
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Anarchica:</FONT></DIV>
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<DIV>Questa mattina a Roma =E8 stata pronunciata la sentenza di primo =
grado nei=20
confronti di Massimo Leonardi e Marco Ferruzzi per gli incidenti =
avvenuti il 4=20
ottobre durante il corteo dell'Eur, in cui uno sbirro infiltrato si =
prese niente=20
di pi=F9 che quello che meritava. Massimo e Marco sono stati =
riconosciuti=20
colpevoli di lesioni personali e condannati rispettivamente ad un anno e =
due=20
mesi e un anno di reclusione. In pi=F9 dovranno versare 1000 euro a =
testa per=20
risarcire lo sbirro. Gli avvocati ricorreranno in appello, mentre il =
giudice ha=20
preso tempo per pronunciarsi sulla richiesta di revoca delle misure =
restrittive=20
che ancora gravano su questi due compagni: Marco =E8 ai domiciliari, =
Massimo ha=20
l'obbligo di firma quotidiano.<BR><BR>Libert=E0 per tutti<BR>Fuoco alle=20
galere</DIV>
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Message: 2
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Fri, 9 Apr 2004 15:11:07 +0200
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Incontro per la liberazione animale 16-17-18 aprile 2004
Reply-To: contropotere at inventati.org
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L'incontro Per la Liberazione Animale del 16-17-18 aprile si tiene =
presso l'Ateneo Occupato, in via Ottone Fattiboni, ad Acilia (ROMA).=20
Potete portare anche tende per il pernottamento.=20
Ribadiamo ancora una volta che =E8 molto meglio lasciare i cani a casa, =
nel luogo dell'incontro ci sono galline libere.
**Per chi viene in auto
DAL NORD:=20
Una volta arrivati a Roma in autostrada vi trovate sul Grande Raccordo =
Anulare, prendetelo in direzione Aurelia-Fiumicino.=20
Uscite alla numero 28, "Ostia".=20
Prendere Via Ostiense in direzione Ostia-Vitinia.=20
Ad un certo punto dovete prendere Via Dei Romagnoli, non pi=F9 per =
Ostia.=20
Al cartello Dragoncello girare a destra.=20
Alla rotonda girare a sinistra.=20
Proseguire un centinaio di metri e poi prendere la prima a destra che =
=E8 via Ottone Fattiboni.=20
Il luogo dell'incontro =E8 un grosso casale.
DAL SUD:=20
Una volta Roma sul Grande Raccordo Anulare prendete direzione Fiumicino. =
Uscita numero 28, "Ostia".
**Per chi viene in treno
Da Roma Termini prendete la metro linea A fino alla stazione Piramide.=20
Qui troverete un tenino che porta fuori dalla citt=E0.=20
Scendete alla stazione di Acilia (sono circa 7 fermate).=20
Alla stazione di Acilia potete prendere il bus 4/ o il 12.=20
Chiedete al conducente di lasciarvi il pi=F9 vicino a via Ottone =
Fattiboni.=20
In tutto da Termini vi occorrono 50 minuti per arrivare.
---------------
Incontro per la liberazione animale=20
16-17-18 aprile 2004=20
Cosa intendiamo per lotta di liberazione animale=20
Spesso i termini liberazione animale o diritti animali vengono =
utilizzati senza distinzione alcuna, interscambiandoli alloccasione. Ma =
c=E8 una differenza notevole a livello di concetto tra i due. Quando si =
parla di diritti animali =E8 implicito che a concedere questi diritti =
siano gli umani, dallalto di un potere legislativo o governativo. Ben =
diverso =E8 invece il concetto di liberazione animale, che implica =
semplicemente la volont=E0 di rendere gli animali liberi da qualunque =
vincolo di propriet=E0 o forma di sfruttamento da parte degli esseri =
umani.=20
Se quindi la differenza di approccio pratico tra tutti gli animalisti =
pu=F2 essere ridotta a quello che =E8, una semplice questione tecnica o =
di metodo, non deve esserci invece confusione tra un approccio teorico =
che si limiti a concedere dei diritti agli animali e uno che volga verso =
labolizione totale di qualunque gabbia, costrizione o sfruttamento. =
Troppe volte le campagne per i diritti animali da parte delle =
associazioni si sono volutamente limitate al diritto ad una gabbia pi=F9 =
larga, o ad un migliore trattamento da parte dei propri carnefici. =
Ovviamente siamo consapevoli che un cammino di totale liberazione =
comincia anche dal primo piccolo passo, ma se la meta prefissata per =
questo cammino =E8 gi=E0 di per s=E9 limitata sul nascere non possiamo =
sperare di andare molto avanti.=20
Per questo riteniamo necessaria una chiarezza sulle prospettive per =
cui lottiamo, che siano quelle di totale e completa liberazione degli =
animali e della natura. Nessun essere vivente dovrebbe diventare merce, =
nessun essere vivente dovrebbe avere capacit=E0 di deliberare sul =
destino di un altro, nessuna forma di addomesticamento dovrebbe togliere =
agli animali listinto e la naturalezza del loro comportamento.=20
Diventa implicita una critica allo specismo, subdola forma di =
discriminazione tra specie che pone una scala gerarchica sulla quale =
alla cima siede luomo, padrone incontrastato della natura.=20
Una critica della causa singola=20
Il movimento di liberazione animale porta in s=E9 una critica radicale =
della societ=E0 in cui ci troviamo a vivere. Mettendo in aperta condanna =
lutilizzo che viene fatto degli animali non-umani, mette in luce le basi =
di questa societ=E0, fondata sul diritto del pi=F9 forte e sul profitto =
al di sopra di tutto. Eppure, purtroppo, ancora molti non si accorgono =
di quanto lo sfruttamento degli animali sia solo uno dei tanti effetti =
di questa societ=E0, che =E8 la causa primaria da cambiare.=20
La lotta per la liberazione animale appare spesso isolata dal contesto =
sociale in cui si trova. In gran parte degli scritti del movimento =
niente altro pare rilevante, e il problema dello sfruttamento animale =
viene affrontato come se si trovasse in un ambiente altrimenti perfetto. =
Lo sfruttamento animale diventa il problema, e mentre combattono questa =
forma di oppressione gli animalisti paiono dimenticare che invece =E8 =
frutto di una oppressione totale, che tocca tutto, animali, umani e =
natura. E che =E8 proprio alla radice del problema, lidea stessa di =
autorit=E0, di Potere, di gerarchia, che bisogna andare a scavare per =
eliminare la possibilit=E0 di una ulteriore diffusione di sfruttamento.=20
Ultimamente per=F2 allinterno del movimento di liberazione animale =
mondiale si =E8 piano piano diffusa una critica allargata, che fuoriesce =
dalla sterilit=E0 di una causa singola. Sono nate alleanze e =
collaborazioni tra gruppi animalisti, ecologisti e antiautoritari, e gli =
attivisti non sono pi=F9 racchiusi in una nicchia, lottando per molte e =
differenti cause.=20
Questa crescita di analisi critica la si nota anche in alcuni =
comunicati di azioni dirette. In particolare alcuni comunicati ALF hanno =
cercato di mettere in chiara luce il connubio tra liberazione umana e =
liberazione animale. In alcuni casi di azioni animaliste ci sono state =
parole di solidariet=E0 per Carlo Giuliani e le vittime della =
repressione, o per tutti i popoli oppressi dal capitalismo occidentale, =
oppure le azioni sono state dedicate anche a quegli esseri umani che per =
le proprie azioni e idee si trovano dentro le gabbie della galera.=20
Analisi e prospettive per il movimento in Italia=20
Negli ultimi anni si =E8 assistito ad un rifiorire della lotta di =
liberazione animale in Italia. Sono state lanciate campagne di lotta e =
di boicottaggio, sono nati gruppi, collettivi, coordinamenti, e molte =
aziende o settori dello sfruttamento si sono visti presi di mira con =
continuit=E0 da proteste e allo stesso tempo la diffusione di azioni di =
liberazione o di danneggiamento economico =E8 stata notevole. =
Evidentemente qualcosa =E8 cambiato. In meglio per il movimento, in =
peggio per gli aguzzini.=20
Se in questi ultimi due anni si =E8 cominciato a parlare molto di =
vivisezione, per esempio, non =E8 certo grazie alle grandi associazioni =
nazionali, ma al movimento di base che con campagne di protesta e decine =
di iniziative di controinformazione ha tirato fuori dagli scantinati =
l'orrore che si nasconde dietro la ricerca. Il segreto, la prima arma di =
difesa degli aguzzini, =E8 stato in parte violato, rendendo pubbliche =
molte informazioni e facendo finalmente uscire liste pi=F9 dettagliate =
di chi, come, dove e perch=E9 pratica la vivisezione. E tali =
informazioni sono la base su cui pu=F2 poggiare una lotta concreta. =
Informazioni che per troppo tempo alcune associazioni hanno tenuto =
nascoste o diffuso solo parzialmente.=20
Questo per citare solo uno dei campi in cui un movimento di base e =
militante ha cambiato le prospettive negli ultimi tempi.=20
Ma tale movimento se ha una forte genuinit=E0 a volte manca secondo =
noi di capacit=E0 di analisi a lungo termine, di critica delle proprie =
capacit=E0 e della propria evoluzione. Soffermarsi a riflettere sul =
proprio operato, immaginare le proprie lotte in prospettiva, affinare le =
capacit=E0 e rivedere i propri errori, =E8 sempre necessario. Per tutti. =
Quali finalit=E0 ha lincontro?=20
Questo incontro, il primo a livello nazionale per quanto riguarda un =
movimento fuori dall'associazionismo, si propone di aiutare una crescita =
qualitativa e quantitativa della lotta di liberazione animale. Dal =
dialogo, dalla conoscenza reciproca, dalla discussione di esperienze e =
lanalisi della situazione attuale speriamo possa saltare fuori una =
capacit=E0 di convogliare al meglio lenergia che si respira in questo =
momento.=20
Lincontro pur partendo da una certa critica teorica, che non verr=E0 =
tralasciata, si pone delle finalit=E0 prettamente pratiche. Per questo i =
vari seminari che si terranno, e le varie discussioni, verteranno su =
problemi che gli attivisti si trovano ad affrontare, cercando di =
dissipare ogni dubbio, e sulle possibilit=E0 collaborative tra varie =
realt=E0 locali.=20
Invitiamo tutte le campagne in corso e i gruppi di attivisti a =
partecipare, portando ognuno il suo bagaglio di esperienze.=20
Alcuni argomenti dellincontro:=20
Costituzione di gruppi locali e creazione di una rete di contatti =
nazionale; consigli pratici per la ricerca di informazioni e lo sviluppo =
di campagne di lotta; difesa legale per lattivista; lancio di nuove =
campagne; proiezione di filmati.=20
Se avete qualche proposta di discussione pratica che volete tenere, o =
una analisi critica di quanto proponiamo, siete pregati di contattarci =
per discuterne.=20
Durante uno di questi giorni si terr=E0 inoltre una protesta che =
verr=E0 discussa sul posto.=20
Informazioni pratiche=20
Lincontro si terr=E0 in una citt=E0 del centro/centro-nord, e in un =
luogo che renderemo pubblico allinizio di Aprile.=20
Per sapere dove si svolge potete:=20
-visita www.incontro2004.tk=20
-contattarci tramite la e-mail incontro2004 at email.it lasciando un =
vostro recapito elettronico o postale a cui riceverete le informazioni=20
L'inizio =E8 previsto per le ore 15.00 di venerd=EC 16 aprile. =
L'arrivo suggerito =E8 per lora di pranzo, che verr=E0 servito alle ore =
13.00 (puntualit=E0!). Per chi viene da lontano =E8 possibile arrivare =
la sera prima.=20
Siete pregati di non portare cani, contribuendo alla tranquillit=E0 di =
uno spazio in cui ci troveremo gi=E0 in molte persone per alcuni giorni. =
Cercheremo il pi=F9 possibile di creare una atmosfera rilassata, =
invitante al dialogo e alla discussione, quindi niente feste, concerti o =
sballo.=20
Portatevi sacco a pelo e materassino per dormire, piatto e posate per =
mangiare, megafono e fischietto per protestare.=20
Il cibo servito durante lincontro =E8 vegano. Se avete particolari =
richieste per allergie o diete particolari potete contattarci e vedremo =
di rendere disponibile cibo adeguato.=20
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<DIV>L'incontro Per la Liberazione Animale del 16-17-18 aprile si tiene =
presso=20
l'Ateneo Occupato, in via Ottone Fattiboni, ad Acilia (ROMA). =
<BR><BR>Potete=20
portare anche tende per il pernottamento. <BR>Ribadiamo ancora una volta =
che =E8=20
molto meglio lasciare i cani a casa, nel luogo dell'incontro ci sono =
galline=20
libere.<BR><BR>**Per chi viene in auto<BR>DAL NORD: <BR>Una volta =
arrivati a=20
Roma in autostrada vi trovate sul Grande Raccordo Anulare, prendetelo in =
direzione Aurelia-Fiumicino. <BR>Uscite alla numero 28, "Ostia". =
<BR>Prendere=20
Via Ostiense in direzione Ostia-Vitinia. <BR>Ad un certo punto dovete =
prendere=20
Via Dei Romagnoli, non pi=F9 per Ostia. <BR>Al cartello Dragoncello =
girare a=20
destra. <BR>Alla rotonda girare a sinistra. <BR>Proseguire un centinaio =
di metri=20
e poi prendere la prima a destra che =E8 via Ottone Fattiboni. <BR>Il =
luogo=20
dell'incontro =E8 un grosso casale.<BR>DAL SUD: <BR>Una volta Roma sul =
Grande=20
Raccordo Anulare prendete direzione Fiumicino. <BR>Uscita numero 28,=20
"Ostia".<BR><BR>**Per chi viene in treno<BR>Da Roma Termini prendete la =
metro=20
linea A fino alla stazione Piramide. <BR>Qui troverete un tenino che =
porta fuori=20
dalla citt=E0. <BR>Scendete alla stazione di Acilia (sono circa 7 =
fermate).=20
<BR>Alla stazione di Acilia potete prendere il bus 4/ o il 12. =
<BR>Chiedete al=20
conducente di lasciarvi il pi=F9 vicino a via Ottone Fattiboni. <BR>In =
tutto da=20
Termini vi occorrono 50 minuti per =
arrivare.<BR><BR>---------------<BR><BR>
<BLOCKQUOTE class=3Dcite cite=3D"" type=3D"cite">Incontro per la =
liberazione animale=20
<BR>16-17-18 aprile 2004 <BR><BR>Cosa intendiamo per lotta di =
liberazione=20
animale <BR><BR>Spesso i termini liberazione animale o diritti animali =
vengono=20
utilizzati senza distinzione alcuna, interscambiandoli alloccasione. =
Ma c=E8 una=20
differenza notevole a livello di concetto tra i due. Quando si parla =
di=20
diritti animali =E8 implicito che a concedere questi diritti siano gli =
umani,=20
dallalto di un potere legislativo o governativo. Ben diverso =E8 =
invece il=20
concetto di liberazione animale, che implica semplicemente la =
volont=E0 di=20
rendere gli animali liberi da qualunque vincolo di propriet=E0 o forma =
di=20
sfruttamento da parte degli esseri umani. <BR><BR>Se quindi la =
differenza di=20
approccio pratico tra tutti gli animalisti pu=F2 essere ridotta a =
quello che =E8,=20
una semplice questione tecnica o di metodo, non deve esserci invece =
confusione=20
tra un approccio teorico che si limiti a concedere dei diritti agli =
animali e=20
uno che volga verso labolizione totale di qualunque gabbia, =
costrizione o=20
sfruttamento. Troppe volte le campagne per i diritti animali da parte =
delle=20
associazioni si sono volutamente limitate al diritto ad una gabbia =
pi=F9 larga,=20
o ad un migliore trattamento da parte dei propri carnefici. Ovviamente =
siamo=20
consapevoli che un cammino di totale liberazione comincia anche dal =
primo=20
piccolo passo, ma se la meta prefissata per questo cammino =E8 gi=E0 =
di per s=E9=20
limitata sul nascere non possiamo sperare di andare molto avanti. =
<BR><BR>Per=20
questo riteniamo necessaria una chiarezza sulle prospettive per cui =
lottiamo,=20
che siano quelle di totale e completa liberazione degli animali e =
della=20
natura. Nessun essere vivente dovrebbe diventare merce, nessun essere =
vivente=20
dovrebbe avere capacit=E0 di deliberare sul destino di un altro, =
nessuna forma=20
di addomesticamento dovrebbe togliere agli animali listinto e la =
naturalezza=20
del loro comportamento. <BR><BR>Diventa implicita una critica allo =
specismo,=20
subdola forma di discriminazione tra specie che pone una scala =
gerarchica=20
sulla quale alla cima siede luomo, padrone incontrastato della natura. =
<BR><BR><BR>Una critica della causa singola <BR><BR>Il movimento di=20
liberazione animale porta in s=E9 una critica radicale della societ=E0 =
in cui ci=20
troviamo a vivere. Mettendo in aperta condanna lutilizzo che viene =
fatto degli=20
animali non-umani, mette in luce le basi di questa societ=E0, fondata =
sul=20
diritto del pi=F9 forte e sul profitto al di sopra di tutto. Eppure, =
purtroppo,=20
ancora molti non si accorgono di quanto lo sfruttamento degli animali =
sia solo=20
uno dei tanti effetti di questa societ=E0, che =E8 la causa primaria =
da cambiare.=20
<BR><BR>La lotta per la liberazione animale appare spesso isolata dal =
contesto=20
sociale in cui si trova. In gran parte degli scritti del movimento =
niente=20
altro pare rilevante, e il problema dello sfruttamento animale viene=20
affrontato come se si trovasse in un ambiente altrimenti perfetto. Lo=20
sfruttamento animale diventa il problema, e mentre combattono questa =
forma di=20
oppressione gli animalisti paiono dimenticare che invece =E8 frutto di =
una=20
oppressione totale, che tocca tutto, animali, umani e natura. E che =
=E8 proprio=20
alla radice del problema, lidea stessa di autorit=E0, di Potere, di =
gerarchia,=20
che bisogna andare a scavare per eliminare la possibilit=E0 di una =
ulteriore=20
diffusione di sfruttamento. <BR><BR>Ultimamente per=F2 allinterno del =
movimento=20
di liberazione animale mondiale si =E8 piano piano diffusa una critica =
allargata, che fuoriesce dalla sterilit=E0 di una causa singola. Sono =
nate=20
alleanze e collaborazioni tra gruppi animalisti, ecologisti e =
antiautoritari,=20
e gli attivisti non sono pi=F9 racchiusi in una nicchia, lottando per =
molte e=20
differenti cause. <BR><BR>Questa crescita di analisi critica la si =
nota anche=20
in alcuni comunicati di azioni dirette. In particolare alcuni =
comunicati ALF=20
hanno cercato di mettere in chiara luce il connubio tra liberazione =
umana e=20
liberazione animale. In alcuni casi di azioni animaliste ci sono state =
parole=20
di solidariet=E0 per Carlo Giuliani e le vittime della repressione, o =
per tutti=20
i popoli oppressi dal capitalismo occidentale, oppure le azioni sono =
state=20
dedicate anche a quegli esseri umani che per le proprie azioni e idee =
si=20
trovano dentro le gabbie della galera. <BR><BR><BR>Analisi e =
prospettive per=20
il movimento in Italia <BR><BR>Negli ultimi anni si =E8 assistito ad =
un=20
rifiorire della lotta di liberazione animale in Italia. Sono state =
lanciate=20
campagne di lotta e di boicottaggio, sono nati gruppi, collettivi,=20
coordinamenti, e molte aziende o settori dello sfruttamento si sono =
visti=20
presi di mira con continuit=E0 da proteste e allo stesso tempo la =
diffusione di=20
azioni di liberazione o di danneggiamento economico =E8 stata =
notevole.=20
Evidentemente qualcosa =E8 cambiato. In meglio per il movimento, in =
peggio per=20
gli aguzzini. <BR><BR>Se in questi ultimi due anni si =E8 cominciato a =
parlare=20
molto di vivisezione, per esempio, non =E8 certo grazie alle grandi =
associazioni=20
nazionali, ma al movimento di base che con campagne di protesta e =
decine di=20
iniziative di controinformazione ha tirato fuori dagli scantinati =
l'orrore che=20
si nasconde dietro la ricerca. Il segreto, la prima arma di difesa =
degli=20
aguzzini, =E8 stato in parte violato, rendendo pubbliche molte =
informazioni e=20
facendo finalmente uscire liste pi=F9 dettagliate di chi, come, dove e =
perch=E9=20
pratica la vivisezione. E tali informazioni sono la base su cui pu=F2 =
poggiare=20
una lotta concreta. Informazioni che per troppo tempo alcune =
associazioni=20
hanno tenuto nascoste o diffuso solo parzialmente. <BR><BR>Questo per =
citare=20
solo uno dei campi in cui un movimento di base e militante ha cambiato =
le=20
prospettive negli ultimi tempi. <BR><BR>Ma tale movimento se ha una =
forte=20
genuinit=E0 a volte manca secondo noi di capacit=E0 di analisi a lungo =
termine, di=20
critica delle proprie capacit=E0 e della propria evoluzione. =
Soffermarsi a=20
riflettere sul proprio operato, immaginare le proprie lotte in =
prospettiva,=20
affinare le capacit=E0 e rivedere i propri errori, =E8 sempre =
necessario. Per=20
tutti. <BR><BR><BR>Quali finalit=E0 ha lincontro? <BR><BR>Questo =
incontro, il=20
primo a livello nazionale per quanto riguarda un movimento fuori=20
dall'associazionismo, si propone di aiutare una crescita qualitativa e =
quantitativa della lotta di liberazione animale. Dal dialogo, dalla =
conoscenza=20
reciproca, dalla discussione di esperienze e lanalisi della situazione =
attuale=20
speriamo possa saltare fuori una capacit=E0 di convogliare al meglio =
lenergia=20
che si respira in questo momento. <BR><BR>Lincontro pur partendo da =
una certa=20
critica teorica, che non verr=E0 tralasciata, si pone delle finalit=E0 =
prettamente=20
pratiche. Per questo i vari seminari che si terranno, e le varie =
discussioni,=20
verteranno su problemi che gli attivisti si trovano ad affrontare, =
cercando di=20
dissipare ogni dubbio, e sulle possibilit=E0 collaborative tra varie =
realt=E0=20
locali. <BR><BR>Invitiamo tutte le campagne in corso e i gruppi di =
attivisti a=20
partecipare, portando ognuno il suo bagaglio di esperienze. =
<BR><BR><BR>Alcuni=20
argomenti dellincontro: <BR><BR>Costituzione di gruppi locali e =
creazione di=20
una rete di contatti nazionale; consigli pratici per la ricerca di=20
informazioni e lo sviluppo di campagne di lotta; difesa legale per =
lattivista;=20
lancio di nuove campagne; proiezione di filmati. <BR><BR>Se avete =
qualche=20
proposta di discussione pratica che volete tenere, o una analisi =
critica di=20
quanto proponiamo, siete pregati di contattarci per discuterne.=20
<BR><BR>Durante uno di questi giorni si terr=E0 inoltre una protesta =
che verr=E0=20
discussa sul posto. <BR><BR><BR>Informazioni pratiche =
<BR><BR>Lincontro si=20
terr=E0 in una citt=E0 del centro/centro-nord, e in un luogo che =
renderemo=20
pubblico allinizio di Aprile. <BR><BR>Per sapere dove si svolge =
potete:=20
<BR><BR>-visita <A =
href=3D"http://www.incontro2004.tk">www.incontro2004.tk</A>=20
<BR><BR>-contattarci tramite la e-mail <A=20
href=3D"mailto:incontro2004 at email.it">incontro2004 at email.it</A> =
lasciando un=20
vostro recapito elettronico o postale a cui riceverete le informazioni =
<BR><BR>L'inizio =E8 previsto per le ore 15.00 di venerd=EC 16 aprile. =
L'arrivo=20
suggerito =E8 per lora di pranzo, che verr=E0 servito alle ore 13.00=20
(puntualit=E0!). Per chi viene da lontano =E8 possibile arrivare la =
sera prima.=20
<BR><BR>Siete pregati di non portare cani, contribuendo alla =
tranquillit=E0 di=20
uno spazio in cui ci troveremo gi=E0 in molte persone per alcuni =
giorni.=20
Cercheremo il pi=F9 possibile di creare una atmosfera rilassata, =
invitante al=20
dialogo e alla discussione, quindi niente feste, concerti o sballo.=20
<BR><BR>Portatevi sacco a pelo e materassino per dormire, piatto e =
posate per=20
mangiare, megafono e fischietto per protestare. <BR><BR>Il cibo =
servito=20
durante lincontro =E8 vegano. Se avete particolari richieste per =
allergie o=20
diete particolari potete contattarci e vedremo di rendere disponibile =
cibo=20
adeguato. <FONT =
color=3D#aaaaaa></BLOCKQUOTE><X-SIGSEP></FONT></DIV></BODY></HTML>
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Message: 3
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Fri, 9 Apr 2004 15:12:08 +0200
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Incontro internazionale contro il carcere
Reply-To: contropotere at inventati.org
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-------------------------------------------------------------------------=
-------
Appello per un Incontro internazionale contro il carcere e la societ=E0 =
carceraria a Barcellona (Spagna) nei giorni 23, 24 e 25 aprile
Con il proposito di rilanciare una campagna di lotta, di critica e di =
azione contro il carcere e la societ=E0 del controllo si realizzer=E0 un =
Incontro internazionale a Barcellona. Questo Incontro si propone come =
uno spazio aperto al confronto, allo scambio d'idee, di esperienze e di =
critiche, con l'obiettivo di estendere l'analisi radicale non solo del =
sistema carcerario ma anche della societ=E0 che lo produce.
Attualmente ci troviamo in un momento storico in cui le politiche di =
controllo sociale e di repressione nel mondo occidentale si stanno =
unificando. Questa unificazione non consiste solo in un coordinamento =
dei governi affinch=E9 la repressione sia pi=F9 efficace, ma risponde ad =
un'ideologia e ad una visione del mondo molto determinata che pretende =
creare un consenso sociale basato sulla cultura della paura e creare un =
bisogno di sicurezza generalizzata. La societ=E0 bombardata dalla =
propaganda mediatica si trova in uno stato di terrore costante. =
Terrorizzata com'=E8, la societ=E0 si avvicina maggiormente =
all'ideologia del potere e diviene molto pi=F9 addomesticabile =
accettando pi=F9 facilmente tutta una serie di politiche repressive e =
di misure di sicurezza, istituite apparentemente per la sicurezza dei =
cittadini. Cos=EC, nel nome della sicurezza di tutti noi viene limitata =
qualsiasi forma di libert=E0. Una volta interiorizzato e normalizzato =
questo paradigma del terrore si attiva un dispositivo di =
autolegittimazione del sistema dominante e allo stesso tempo di =
criminalizzazione di qualsiasi tipo di resistenza, rifiuto o tentativo =
di mettere in discussione il sistema. Ci=F2 si riflette in maniera =
evidente nella definizione che =E8 stata data dalla Commissione Europea =
per il reato di terrorismo (articolo 3 del progetto legislativo =
approvato nel 2001): "reati di terrorismo sono quelli commessi =
intenzionalmente da un individuo o da un gruppo contro uno o pi=F9 =
paesi, le sue istituzioni ed i suoi cittadini, con il fine di =
intimidirli e di alterare gravemente o di distruggere le strutture =
politiche, economiche, ambientali o sociali di un paese."
Quando parliamo di societ=E0 carceraria non ci riferiamo solo alla =
struttura materiale delle carceri, ma a tutta una serie di meccanismi e =
di strutture disegnate per controllare e manipolare il comportamento =
degli individui in un contesto sociale attraverso la punizione e la =
manipolazione delle volont=E0, dei bisogni e delle aspettative delle =
persone. Si crea la necessit=E0 di consumare, di una vita stabile e =
sicura, pertanto il bisogno di lavorare che obbliga ad avere un ritmo di =
vita uniforme e controllato contribuendo al controllo del tempo e dei =
movimenti delle persone.
Nella societ=E0 carceraria ci sono differenti livelli di reclusione: =
c'=E8 un primo livello di reclusione fisica che si materializza con il =
carcere, i centri de accoglienza temporanei, i centri di detenzione per =
minori, le unit=E0 psichiatriche, ecc. C'=E8 un altro livello di =
reclusione fuori dalle mura fisiche del carcere: semilibert=E0, =
libert=E0 condizionale, braccialetti elettronici, ecc. e poi c'=E8 il =
carcere inteso come "controllo": la videosorveglianza, le microspie, il =
controllo del movimento delle persone ed altro ancora. Per finire, il =
carcere nel suo aspetto pi=F9 sottile =E8 quello che incide nella mente =
dell'essere umano. Ovvero nell'imposizione di una struttura specifica di =
pensiero che condiziona la maniera in cui viene percepito il mondo, il =
che rende difficile o addirittura impossibile la percezione di =
alternative o l'immaginazione oltre queste strutture attraverso gli =
strumenti di normalizzazione del paradigma dominante: scuola, lavoro, =
controllo del tempo e dei movimenti. Ci=F2 =E8 visibile nella maniera in =
cui il linguaggio imposto dal potere manipola la percezione della =
realt=E0 della gente ed al contempo esclude la possibilit=E0 nel =
concepire altre realt=E0: come il terrorismo, la violenza, la =
giustizia,la solidariet=E0, la libert=E0.
Consideriamo importante che in un momento del genere ci si incontri in =
uno spazio in cui si possano confrontare analisi e nuove strategie di =
lotta contro i progetti dello Stato-Capitale e si avanzi una critica =
pi=F9 profonda del carcere e della societ=E0 che la produce, cercando al =
tempo stesso di consolidare complicit=E0, comunicazione e scambio.
Questo processo ci pare necessario soprattutto in un contesto com'=E8 =
quello del territorio spagnolo in cui si avverte una forte esigenza di =
riaffrontare, rinforzare e attualizzare le passate esperienze di lotta =
contro il carcere, specialmente in questo momento di paralisi e di =
scarsa capacit=E0 di attacco che ha portato lo Stato a rafforzare le sue =
pratiche di vendetta e di morte verso i ribelli in carcere, e per =
placare e reprimere qualsiasi tentativo di offensiva e di sovversione.
Nei prossimi giorni verr=E0 diffuso il programma definitivo delle =
giornate. I gruppi e le individualit=E0 che vogliono apportare materiale =
scritto =E8 preferibile che lo inviino prima dell'Incontro per eventuali =
traduzioni alla seguente e.mail: encuentroanticarcelario at no-log.org
Se possibile, vi preghiamo di avvisare in anticipo sul vostro arrivo ed =
in quanti verrete, cos=EC sar=E0 pi=F9 facile ospitarvi tutti.
encuentroanticarcelario at no-log.org
-------------------------------------------------------------------------=
-------
------=_NextPart_000_027D_01C41E45.06633C40
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per un Incontro internazionale contro il carcere e la societ=E0 =
carceraria a=20
Barcellona (Spagna) nei giorni 23, 24 e 25 <SPAN=20
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proposito di=20
rilanciare una campagna di lotta, di critica e <SPAN class=3DGramE>di=20
</SPAN>azione contro il carcere e la societ=E0 del controllo si =
realizzer=E0 un=20
Incontro internazionale a Barcellona. Questo Incontro si propone come =
uno spazio=20
aperto al confronto, allo scambio d=92idee, <SPAN class=3DGramE>di =
</SPAN>esperienze=20
e di critiche, con l=92obiettivo di estendere l=92analisi radicale non =
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in un=20
momento storico in cui le politiche di controllo sociale e di =
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mondo occidentale si stanno unificando. Questa unificazione non consiste =
solo in=20
un coordinamento dei governi affinch=E9 la repressione sia pi=F9 =
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risponde ad un=92ideologia e ad una visione del mondo molto determinata =
che=20
pretende creare un consenso sociale basato sulla cultura della paura e =
creare un=20
bisogno di sicurezza generalizzata. La societ=E0 bombardata dalla =
propaganda <SPAN=20
class=3DSpellE>mediatica</SPAN> si trova in uno stato di terrore =
costante.=20
Terrorizzata com=92=E8, la societ=E0 si avvicina maggiormente =
all=92ideologia del potere=20
e diviene molto pi=F9 addomesticabile accettando pi=F9 facilmente<SPAN=20
style=3D"mso-spacerun: yes"> </SPAN>tutta una serie di politiche =
repressive=20
e di misure di sicurezza, istituite apparentemente per la sicurezza dei=20
cittadini. Cos=EC, nel nome della sicurezza di tutti noi <SPAN=20
class=3DGramE>viene</SPAN> limitata qualsiasi forma di libert=E0. Una =
volta=20
interiorizzato e normalizzato questo paradigma del terrore si attiva un=20
dispositivo <SPAN class=3DGramE>di </SPAN><SPAN=20
class=3DSpellE>autolegittimazione</SPAN> del sistema dominante e allo =
stesso tempo=20
di criminalizzazione di qualsiasi tipo di resistenza, rifiuto o =
tentativo di=20
mettere in discussione il sistema. Ci=F2 si riflette in maniera evidente =
nella=20
definizione che =E8 stata data dalla Commissione Europea per il reato di =
terrorismo (articolo 3 del progetto legislativo approvato nel 2001): =
=93<SPAN=20
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un individuo o da un gruppo contro uno o pi=F9 paesi, le sue istituzioni =
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carceraria <SPAN=20
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delle carceri,=20
ma a tutta una serie di meccanismi e di strutture disegnate per =
controllare e=20
manipolare il comportamento degli individui in un contesto sociale =
attraverso la=20
punizione e la manipolazione delle volont=E0, dei bisogni e delle =
aspettative=20
delle persone. Si crea la necessit=E0 di consumare, di una vita stabile =
e sicura,=20
pertanto il bisogno di lavorare che obbliga ad avere un ritmo di vita =
uniforme e=20
controllato contribuendo al controllo del tempo e dei movimenti delle=20
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materializza con il carcere, i centri de accoglienza temporanei, i =
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le microspie, il controllo del movimento delle persone ed altro ancora. =
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finire, il carcere nel suo aspetto pi=F9 sottile =E8 quello che incide =
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specifica di=20
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percepito il mondo, il che rende difficile o addirittura impossibile la=20
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gli strumenti di normalizzazione del paradigma dominante: scuola, =
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controllo del tempo e dei movimenti. Ci=F2 =E8 visibile nella maniera in =
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cui si=20
possano confrontare analisi e nuove strategie di lotta contro i progetti =
dello=20
Stato-Capitale e si avanzi una critica pi=F9 profonda del carcere e =
della societ=E0=20
che la produce, cercando al tempo stesso di consolidare complicit=E0,=20
comunicazione e scambio.</SPAN></FONT></P>
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soprattutto in un <SPAN class=3DGramE>contesto</SPAN> com=92=E8 quello =
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spagnolo in cui si avverte una forte esigenza di riaffrontare, =
rinforzare e=20
attualizzare le passate esperienze di lotta contro il carcere, =
specialmente in=20
questo momento di paralisi e di scarsa capacit=E0 di attacco che ha =
portato lo=20
Stato a rafforzare le sue pratiche di vendetta e di morte verso i =
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carcere, e per placare e reprimere qualsiasi tentativo di offensiva e di =
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gruppi e le individualit=E0 che vogliono apportare materiale scritto =
<SPAN=20
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dell=92Incontro per=20
eventuali traduzioni alla seguente <SPAN class=3DSpellE>e.mail</SPAN>: =
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o at no-log.org</A></SPAN></FONT></P>
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Message: 4
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Fri, 9 Apr 2004 15:13:00 +0200
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] 7/9/10/11 aprile LIBERA
Reply-To: contropotere at inventati.org
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-------------------------------------------------------------------------=
-------
Lo spazio sociale libertario/anarchico Libera e la biblioteca Unidea =
organizzano:
mercoled=EC 7 apertura serale della biblioteca Unidea via S.Agata 10 =
Modena dalle 21 alle 23
venerd=EC 9/sabato 10/ domenica 11 si svolger=E0 presso Libera =
l'incontro del C.I.R. cio=E8 delle rete di Corrispondenza e Informazioni =
Rurali, in questi tre giorni di scambio di notizie e di prodotti verr=E0 =
discusso anche il programma della fiera dell'autogestione che si terr=E0 =
sempre a Libera il 18/19/20 giugno.
venerd=EC 9 concerti a Libera via Pomposiana 271 a Modena ore 23
Contraddiction Show
a seguire dance hall
sabato 10 alle 23 Concerto con Stereokimono (rock sperimentale)
domenica 11 ore 24 festa brasiliana dj colbao
E' uscito il libro "L'autogestione =E8 possibile" che parla della storia =
di Libera, il libro =E8 gratuito e vogliamo che abbia pi=F9 diffusione =
possibile.
E' uscito il manifesto di solidariet=E0 sottoscritto da una sessantina =
di realt=E0, il manifesto =E8 consultabile sul nostro sito =
www.libera-unidea.org le adesioni che ci continueranno ad arrivare =
verranno messe sul sito. Chi ne volesse delle copie o darci una mano =
nella diffusione si faccia vivo/a.
Raccogliamo gi=E0 le prenotazioni per il pranzo delPrimo Maggio.
Raccogliamo le prenotazioni per il corso di autocostruzione dei pannelli =
solari che si terr=E0 a Libera il 15/16 maggio, il costo sar=E0 di 15 =
euro.
Si stanno vedendo attorno a Libera dei tipi con cartine in mano e =
temiamo che fra poco parta la cava tra Libera e il boschetto. Vi faremo =
sapere.
A presto.
-------------------------------------------------------------------------=
-------
------=_NextPart_000_0297_01C41E45.25AF03E0
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Lo spazio sociale libertario/anarchico Libera e la biblioteca Unidea=20
organizzano:<BR><BR>mercoled=EC 7 apertura serale della biblioteca =
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S.Agata 10 Modena dalle 21 alle 23<BR><BR>venerd=EC 9/sabato 10/ =
domenica 11 si=20
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Corrispondenza e=20
Informazioni Rurali, in questi tre giorni di scambio di notizie e di =
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sempre a Libera il 18/19/20 giugno.<BR><BR>venerd=EC 9 concerti a Libera =
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il libro =E8 gratuito e vogliamo che abbia pi=F9 diffusione=20
possibile.<BR><BR><BR> E' uscito il manifesto di solidariet=E0 =
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da una sessantina di realt=E0, il manifesto =E8 consultabile sul nostro =
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continueranno ad arrivare verranno messe sul sito. Chi ne volesse delle =
copie o=20
darci una mano nella diffusione si faccia vivo/a.<BR><BR>Raccogliamo =
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prenotazioni per il pranzo delPrimo Maggio.<BR><BR>Raccogliamo le =
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per il corso di autocostruzione dei pannelli solari che si terr=E0 a =
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15/16 maggio, il costo sar=E0 di 15 euro.<BR><BR>Si stanno vedendo =
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Libera dei tipi con cartine in mano e temiamo che fra poco parta la cava =
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Message: 5
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Fri, 9 Apr 2004 15:12:33 +0200
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Torino: un drappo sul monumento al bersagliere
Reply-To: contropotere at inventati.org
This is a multi-part message in MIME format.
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COPRIAMO LE VERGOGNE DEL MILITARISMO!
Questa scritta =E8 comparsa su di un pannello di un paio di metri =
collocato ai piedi del monumento ai bersaglieri in Corso Galileo =
Ferraris a Torino.
Il monumento questa sera =E8 stato coperto da un lungo drappo di stoffa.
Un drappo di stoffa che copre la vergogna di monumenti dedicati ad =
assassini in divisa, gli stessi assassini che poche ore prima avevano =
sparato ed ucciso 15 civili iracheni tra cui due bambini.
Le nostre citt=E0 sono piene di monumenti, targhe, lapidi che ricordano =
assassini, gente che si =E8 guadagnata una statua per aver ucciso, =
bombardato, sgozzato, violentato. Questi sono i vergognosi esempi che i =
nostri figli studiano a scuola, che incontrano in ogni piazza, in ogni =
strada, queste sono le macerie sulle quali =E8 edificata la nostra =
"civilt=E0". Occorre che queste vergogne siano cancellate dalla nostra =
storia, dalla nostra memoria, dal nostro futuro. Vogliamo che nelle =
piazze siano raffigurati coloro che costruiscono, non i distruttori.
Non vogliamo che i nostri figli vedano per le strade delle nostre =
citt=E0 le effigi di chi si guadagna medaglie ed onori ammazzando altri =
bambini, bambini che hanno avuto la sfortuna di nascere nella parte =
sbagliata del mondo, bambini nati con la guerra e morti di guerra. Per =
loro nessuno erige lapidi, n=E9 monumenti. Per loro persino la piet=E0 =
=E8 morta.
In questi anni, destra e sinistra, governo ed opposizione, hanno cercato =
di arruolarci, di unirci con la paura, di coprire le nostre vite con un =
sudario tricolore. Ma noi non ci siamo stati: abbiamo disertato la loro =
guerra, stracciato le loro bandiere, sputato sulla loro retorica da =
caserma.
Oggi, il giorno successivo ad una delle tante stragi del militarismo, =
abbiamo manifestato in centro a Torino con un punto informativo =
antimilitarista in via Po.=20
In serata un lenzuolo =E8 stato steso su una delle tante vergogne =
militariste che costellano questa citt=E0. Opporsi alla guerra, agli =
eserciti =E8 anche scegliere di rifiutarne la disgustosa retorica, i =
simboli di odio e violenza, le immagini in cui lo sfoggio di forza =
diviene l'emblema della ragion di Stato.
La notizia dell'ennesima strage umanitaria perpetrata dalle truppe di =
"pace" in Iraq mostra ancora una volta il volto feroce di un'occupazione =
che riporta alla mente gli orrori del colonialismo nostrano, quello che =
oggi come allora si trincerava dietro il mito della missione =
civilizzatrice. Incapaci di far da se gli iracheni vanno "educati" alla =
democrazia, alla pace, alla convivenza. Anche a costo della vita. Specie =
se =E8 la loro.
Occorre fermare la mano di questi assassini in divisa, di chi in nome =
della ragion di Stato si macchia dei pi=F9 efferati delitti. Fuori tutti =
gli eserciti dall'Iraq, dall'Italia, dalla storia!
Noi abbiamo scelto di essere uomini e donne di parte. La parte degli =
oppressi, degli sfruttati, dei senzapatria, dei senza religione. La =
parte di chi crede che non c'=E8 pace senza giustizia, la parte di chi =
crede che non vi sono guerre giuste, n=E9 poteri buoni.
Federazione Anarchica Torinese - FAI
a quest'indirizzo trovate alcune foto:
http://italy.indymedia.org/news/2004/04/520746.php
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<DIV>COPRIAMO LE VERGOGNE DEL MILITARISMO!<BR>Questa scritta =E8 =
comparsa su di un=20
pannello di un paio di metri collocato ai piedi del monumento ai =
bersaglieri in=20
Corso Galileo Ferraris a Torino.<BR>Il monumento questa sera =E8 stato =
coperto da=20
un lungo drappo di stoffa.<BR>Un drappo di stoffa che copre la vergogna =
di=20
monumenti dedicati ad assassini in divisa, gli stessi assassini che =
poche ore=20
prima avevano sparato ed ucciso 15 civili iracheni tra cui due=20
bambini.<BR><BR>Le nostre citt=E0 sono piene di monumenti, targhe, =
lapidi che=20
ricordano assassini, gente che si =E8 guadagnata una statua per aver =
ucciso,=20
bombardato, sgozzato, violentato. Questi sono i vergognosi esempi che i =
nostri=20
figli studiano a scuola, che incontrano in ogni piazza, in ogni strada, =
queste=20
sono le macerie sulle quali =E8 edificata la nostra "civilt=E0". Occorre =
che queste=20
vergogne siano cancellate dalla nostra storia, dalla nostra memoria, dal =
nostro=20
futuro. Vogliamo che nelle piazze siano raffigurati coloro che =
costruiscono, non=20
i distruttori.<BR>Non vogliamo che i nostri figli vedano per le strade =
delle=20
nostre citt=E0 le effigi di chi si guadagna medaglie ed onori ammazzando =
altri=20
bambini, bambini che hanno avuto la sfortuna di nascere nella parte =
sbagliata=20
del mondo, bambini nati con la guerra e morti di guerra. Per loro =
nessuno erige=20
lapidi, n=E9 monumenti. Per loro persino la piet=E0 =E8 morta.<BR>In =
questi anni,=20
destra e sinistra, governo ed opposizione, hanno cercato di arruolarci, =
di=20
unirci con la paura, di coprire le nostre vite con un sudario tricolore. =
Ma noi=20
non ci siamo stati: abbiamo disertato la loro guerra, stracciato le loro =
bandiere, sputato sulla loro retorica da caserma.<BR>Oggi, il giorno =
successivo=20
ad una delle tante stragi del militarismo, abbiamo manifestato in centro =
a=20
Torino con un punto informativo antimilitarista in via Po. <BR>In serata =
un=20
lenzuolo =E8 stato steso su una delle tante vergogne militariste che =
costellano=20
questa citt=E0. Opporsi alla guerra, agli eserciti =E8 anche scegliere =
di rifiutarne=20
la disgustosa retorica, i simboli di odio e violenza, le immagini in cui =
lo=20
sfoggio di forza diviene l'emblema della ragion di Stato.<BR>La notizia=20
dell'ennesima strage umanitaria perpetrata dalle truppe di "pace" in =
Iraq mostra=20
ancora una volta il volto feroce di un'occupazione che riporta alla =
mente gli=20
orrori del colonialismo nostrano, quello che oggi come allora si =
trincerava=20
dietro il mito della missione civilizzatrice. Incapaci di far da se gli =
iracheni=20
vanno "educati" alla democrazia, alla pace, alla convivenza. Anche a =
costo della=20
vita. Specie se =E8 la loro.<BR>Occorre fermare la mano di questi =
assassini in=20
divisa, di chi in nome della ragion di Stato si macchia dei pi=F9 =
efferati=20
delitti. Fuori tutti gli eserciti dall'Iraq, dall'Italia, dalla =
storia!<BR>Noi=20
abbiamo scelto di essere uomini e donne di parte. La parte degli =
oppressi, degli=20
sfruttati, dei senzapatria, dei senza religione. La parte di chi crede =
che non=20
c'=E8 pace senza giustizia, la parte di chi crede che non vi sono guerre =
giuste,=20
n=E9 poteri buoni.<BR>Federazione Anarchica Torinese - FAI<BR><BR>a=20
quest'indirizzo trovate alcune foto:<BR><A=20
href=3D"http://italy.indymedia.org/news/2004/04/520746.php">http://italy.=
indymedia.org/news/2004/04/520746.php</A><BR></DIV></BODY></HTML>
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Message: 6
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Fri, 9 Apr 2004 15:19:47 +0200
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Questa guerra deve finire. Maledetti governi e militari
Reply-To: contropotere at inventati.org
This is a multi-part message in MIME format.
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Comunicato Segreteria USI-AIT:
QUESTA GUERRA DEVE FINIRE
MALEDETTI GOVERNI E MILITARI
costruire lo sciopero generale internazionale
Hanno detto che portavano la pace e la liberazione agli sciti oppressi =
da Saddam.=20
Menzogne su menzogne, come le armi di distruzione di massa mai trovate e =
le tante bugie con cui quotidianamente ci raccontano le cronache di =
guerra.
Gli sciti sono massacrati oggi dai loro "liberatori": quelle truppe =
inviate in Irak come in Afghanistan dai vari stati fedeli agli ordini =
degli americani.
Non erano gli sciti da liberare, le armi o i dittatori da abbattere i =
motivi della guerra. Essi sono petrolio e spartizione delle enormi =
ricchezze che passano da quelle parti.
Sciti, Sunniti, Curdi o Afghani devono solo collaborare alla rapina =
delle ricchezze delle loro terre, altrimenti sono solo un'ostacolo da =
eliminare.
Un nuovo ordine regna quindi in Irak. Gli sciti che intendono esprimere =
il loro dissenso verso un'occupazione sempre pi=F9 oppressiva ora sono =
falciati dalle mitraglie dei soldati americani, spagnoli e italiani.=20
La loro colpa =E8 quella di volere la libert=E0 e la fine =
dell'occupazione.=20
E gli occidentali hanno subito spiegato il loro concetto di democrazia =
da esportare: chiusi i giornali sciti (troppo antiamericani) ed =
imprigionati i loro militanti. Questa =E8 la vera democrazia.
E per chi non si =E8 convinto =E8 venuto il piombo degli americani, poi =
quello degli inglesi e infine quello degli spagnoli che con una =
carneficina di manifestanti hanno chiarito quale sia la vera volont=E0 =
di pace del nuovo premier del centrosinistra iberico Zapatero, si =
proprio quello che ha vinto le elezioni promettendo di mandare via le =
truppe dall'Irak, per poi precisare poco dopo che le avrebbe solo =
spostate in Afghanistan.
I militari italiani non sono stati a guardare e hanno messo molto =
impegno a sterminare irakeni, e tra questi donne e bambini.=20
E poi centrodestra e centrosinistra ci dicono che le truppe italiane =
sono solo in missione umanitaria e di pace.
la verit=E0 e che anche l'Italia =E8 in guerra, come lo =E8 stata nel =
1999 quando aggred=EC la Jugoslavia, e le sue sono truppe di occupazione =
che reprimono la popolazione e permettono la rapina delle ricchezze di =
quelle terre.
Questa guerra non deve continuare.
Obiettivo primo di tutte le forze di base (sindacali e sociali) che non =
vogliono essere complici di questa cultura di guerra e di morte, =E8 =
quello di passare all'azione per boicottare e fermare la macchina =
militare e l'apparato politico ed economico che la sostiene.
Con la scusa della guerra hanno costruito, in Italia come nel resto =
dell'Europa, anche un fronte interno dove tutto viene militarizzato e =
controllato. Imposta una "economia di guerra" ai danni dei lavoratori e =
delle classi pi=F9 deboli.
Un enorme campo di concentramento dove spesso a falsi predicatori di =
pace =E8 affidato il compito di fare da kap=F2 contro gli =
antimilitaristi e i reali oppositori.
Una a una ci stanno privando delle nostre libert=E0 (in nome di una =
maggiore sicurezza che =E8 solo inganno). La verit=E0 e che saremo =
sicuri solo in un mondo di pace e di libert=E0.
torniamo a manifestare ovunque
imponiamo il ritiro delle truppe da tutti i fronti di guerra
occupiamo e boicottiamo i centri del potere militare, economico e =
politico
costruiamo un grande SCIOPERO GENERALE ITERNAZIONALE PER FERMARE QUESTA =
GUERRA
Segreteria Nazionale USI-AIT
(Careri Gianfranco)
usi-ait at ecn.org=20
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internazionale</FONT></STRONG></DIV>
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pace e la=20
liberazione agli sciti oppressi da Saddam. </FONT></STRONG></DIV>
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armi di=20
distruzione di massa mai trovate e le tante bugie con cui =
quotidianamente ci=20
raccontano le cronache di guerra.</FONT></STRONG></DIV>
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dai loro=20
"liberatori": quelle truppe inviate in Irak come in Afghanistan dai vari =
stati=20
fedeli agli ordini degli americani.</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT face=3DArial size=3D2>Non erano gli sciti da =
liberare, le armi o=20
i dittatori da abbattere i motivi della guerra. Essi sono petrolio e =
spartizione=20
delle enormi ricchezze che passano da quelle =
parti.</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT face=3DArial size=3D2>Sciti, Sunniti, Curdi o Afghani =
devono solo=20
collaborare alla rapina delle ricchezze delle loro terre, altrimenti =
sono solo=20
un'ostacolo da eliminare.</FONT></STRONG></DIV>
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Irak. Gli=20
sciti che intendono esprimere il loro dissenso verso un'occupazione =
sempre pi=F9=20
oppressiva ora sono falciati dalle mitraglie dei soldati americani, =
spagnoli e=20
italiani.</FONT> </STRONG></DIV>
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volere la libert=E0=20
e la fine dell'occupazione. </FONT></STRONG></DIV>
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spiegato il=20
loro concetto di democrazia da esportare: chiusi i giornali sciti =
(troppo=20
antiamericani) ed imprigionati i loro militanti. Questa =E8 la vera=20
democrazia.</FONT></STRONG></DIV>
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=E8 venuto il=20
piombo degli americani, poi quello degli inglesi e infine quello degli =
spagnoli=20
che con una carneficina di manifestanti hanno chiarito quale sia la vera =
volont=E0=20
di pace del nuovo premier del centrosinistra iberico Zapatero, si =
proprio quello=20
che ha vinto le elezioni promettendo di mandare via le truppe dall'Irak, =
per poi=20
precisare poco dopo che le avrebbe solo spostate in=20
Afghanistan.</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT face=3DArial size=3D2>I militari italiani non sono =
stati a=20
guardare e hanno messo molto impegno a sterminare irakeni, e =
tra questi=20
donne e bambini. </FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT face=3DArial size=3D2>E poi centrodestra e =
centrosinistra ci=20
dicono che le truppe italiane sono solo in missione umanitaria e di=20
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l'Italia =E8 in guerra,=20
come lo =E8 stata nel 1999 quando aggred=EC la Jugoslavia, e le sue sono =
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occupazione che reprimono la popolazione e permettono la rapina delle =
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di quelle terre.</STRONG></FONT></DIV>
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continuare.</FONT></STRONG></DIV>
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forze di base=20
(sindacali e sociali) che non vogliono essere complici di questa cultura =
di=20
guerra e di morte, =E8 quello di passare all'azione per boicottare e =
fermare la=20
macchina militare e l'apparato politico ed economico che la=20
sostiene.</FONT></STRONG></DIV>
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costruito,=20
in Italia come nel resto dell'Europa, anche un fronte interno dove tutto =
viene=20
militarizzato e controllato. Imposta una "economia di guerra" ai danni =
dei=20
lavoratori e delle classi pi=F9 deboli.</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT face=3DArial size=3D2>Un enorme campo di =
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spesso a falsi predicatori di pace =E8 affidato il compito di fare da =
kap=F2 contro=20
gli antimilitaristi e i reali oppositori.</FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG><FONT face=3DArial size=3D2>Una a una ci stanno privando =
delle nostre=20
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verit=E0 e che=20
saremo sicuri solo in un mondo di pace e di =
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fronti di guerra</FONT></STRONG></DIV>
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centri del potere=20
militare, economico e politico</FONT></STRONG></DIV>
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Message: 7
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Fri, 9 Apr 2004 15:51:38 +0200
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Congresso IFA: FAI - presentazione e documenti
Reply-To: contropotere at inventati.org
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Congresso dell'Internazionale di Federazioni Anarchiche Besan=E7on, =
9-10-11-12 Aprile 2003
LA FEDERAZIONE ANARCHICA ITALIANA: Presentazione
La Federazione Anarchica Italiana nasce con il Congresso di Carrara del
Settembre 1945 come prosecuzione dell'esperienza dell'Unione Anarchica
Italiana del 1920. Come la UAI, adotta il Programma Comunista
Anarchico scritto da Errico Malatesta.
Dopo il fascismo, l'esilio, la partecipazione alla Rivoluzione Spagnola
del 1936, =E8 infine dopo la Resistenza del 1943-45 che gli anarchici
italiani di tendenza comunista e organizzatrice arrivano a ricostruire
una federazione di respiro nazionale. Con il Congresso di Carrara la FAI
si dota di un accordo associativo e di una struttura distribuita nel
territorio nazionale, con gruppi locali, federazioni provinciali e
regionali, dotate di sedi pubbliche e di una visibilit=E0 locale, spesso
affiancate da circoli culturali e ricreativi libertari. La FAI riprende
nello stesso anno la pubblicazione di Umanit=E0 Nova settimanale, oltre
alle attivit=E0 editoriali.
Al declino degli anni 50, contrassegnato fra l'altro dalla scissione
piattaformista dei GAAP, ha fatto seguito un rafforzamento numerico e
progettuale negli anni 60 e 70, con organizzazioni giovanili come la
FAGI, con la partecipazione alle lotte studentesche e operaie di quegli
anni e una forte ripresa del dibattito. In particolare, nel 1968 la FAI =
=E8
stata tra le principali promotrici della costituzione dell'IFA, a cui
hanno lavorato suoi militanti come Alfonso Failla e, in particolare,
Umberto Marzocchi.
Negli anni 70 =E8 molto sentito il dibattito sul problema organizzativo. =
La
FAI resta schierata sulla pratica dell'organizzazione di sintesi,
rigettando sia le posizioni antiorganizzatrici, sia l'ultima ondata
piattaformista. Acceso in quegli anni =E8 anche il dibattito sul
sindacalismo, settore nel quale si sono sempre spesi molti dei
militanti pi=F9 attivi della FAI.
Negli anni '80 la FAI, oltre che nel mondo del lavoro, =E8 molto attiva =
sul
fronte antimilitarista, con il sostegno agli obiettori totali e la lotta
contro le produzioni belliche, nei movimenti ecologisti e
antinuclearisti, nelle iniziative anticlericali.
Nel 1991 la FAI =E8 fra i pi=F9 decisi promotori della lotta di piazza =
contro
la Prima Guerra del Golfo, e quando, nel febbraio di quell'anno, alcuni
sindacati di base promuoveranno il primo sciopero autorganizzato dal
dopoguerra in Italia (cio=E8 fuori e contro le confederazioni
ufficiali CGIl-CISL-UIL) i militanti della FAI saranno in prima fila a
sostenerlo.
Da quel momento molti lavoratori anarchici sceglieranno la via
dell'impegno nelle organizzazioni sindacali di base (CUB, Cobas, USI),
che indiranno molti altri scioperi e manifestazioni sulle questioni
sociali pi=F9 "calde" del decennio successivo (salari, servizi, diritti
sindacali). Ma alcuni scioperi saranno ancora di matrice
antimilitarista, come nell'aprile e maggio del '99 contro la guerra in
Kosovo e nell'aprile del 2003 contro la nuova guerra in Iraq. O anche di
carattere pi=F9 politico-sociale che rivendicativo, come lo sciopero
generale contro il G8 di Genova nel 2001.
La FAI nel frattempo si rafforza con l'afflusso di nuove energie, e dal
1995 al 1997 si tengono tre convegni giovanili nazionali. Continuano le
attivit=E0 antimilitariste e anticlericali, e il dibattito sulla
costruzione di nuove forme sociali porta all'organizzazione, curata =
dalla
FAI assieme ad altr* compagn* libertar*, delle sei Fiere
dell'Autogestione dal 1994 al 1999.
Compagn* della FAI sono inoltre attivi in esperienze comunaliste, come =
la
Federazione Municipale di base di Spezzano Albanese.
La FAI ha partecipato, in maniera critica, agli incontri di piazza del
"movimento dei movimenti", in particolare contro il G8 a Genova nel 2001
(con anche una nostra manifestazione nazionale due mesi prima) e contro
la guerra a Firenze nel 2003.
Per sottolineare le nostre specificit=E0, abbiamo anche indetto, negli
ultimi anni, frequenti manifestazioni nazionali anarchiche, soprattutto
sulla tematica antimilitarista, e su quella antirazzista. La FAI =E8 in
lotta per chiudere i Centri di Permanenza temporanea, lager per
immigrati voluti dal governo di centro-sinistra ed applicati da quello =
di
centro-destra.
Negli ultimi mesi, abbiamo sostenuto le pi=F9 significative lotte =
sociali
sganciate dai meccanismi della compatibilit=E0 statale, in particolare =
la
lotta dei cittadini della Basilicata contro le scorie nucleari, e gli
scioperi selvaggi degli autoferrotranvieri per salario e condizioni di
vita.
La FAI, per coordinare queste iniziative, si =E8 dotata negli ultimi =
anni
di una serie di commissioni tematiche che affiancano quelle
tradizionali (Commissione Internazionale, Commissione di
Corrispondenza, Redazione Nazionale di Umanit=E0 Nova), nella =
fattispecie
la Commissione Antirazzista, la Commissione Antimilitarista, la
Commissione "La Questione Sociale" su mondo del lavoro e dintorni, e la
Commissione Studi Internazionali.
La FAI =E8 attiva nell'editoria anarchica promuovendo la Casa editrice
"Zeroincondotta". Gestisce un proprio Archivio Storico localizzato a
Imola.
**************************************
Sintesi per congresso dell'IFA
OdG Congresso
1 - Affermazione del ruolo e degli obiettivi dell'IFA
2 - Analisi dell'evoluzione del movimento libertario internazionale 3 -
Analisi della situazione internazionale
4 - Strategia di sviluppo dell'IFA
5 - Strumenti di lavoro dell'IFA (Pubblicazioni periodiche, Opuscoli,
Commissioni di lavoro)"
Quella che segue =E8 una sintesi dei documenti prodotti dai congressi,
convegni, commissioni e gruppi della FAI elaborata dalla Commissione di
Relazioni Internazionali della FAIt in vista del congresso dell'IFA di
Besan=E7on.
2 - Analisi dell'evoluzione del movimento libertario internazionale
Negli ultimi anni l'anarchismo sociale ed organizzato =E8 stato in prima
fila nei movimenti di controglobalizzazione dal basso, nell'opposizione
alla guerra, al razzismo, alle politiche securitarie degli stati.
Il tramonto delle opzioni autoritarie all'interno dei movimenti di
opposizione sociale, seguito al crollo dei regimi dell'Europa dell'Est,
da un lato ha aperto la via ad opzioni di carattere socialdemocratico, =
ma
dall'altro ha offerto nuove possibilit=E0 di sviluppo e crescita alle
istanze libertarie.
La consapevolezza che solo forme di organizzazione a-statuali
consentono di pensare e praticare un percorso di emancipazione sociale
tale da consentire un eguale accesso alle risorse, ai saperi, alle
libert=E0 ormai attraversa i movimenti di opposizione anche nelle
componenti non esplicitamente anarchiche. Per l'anarchismo sociale ed
organizzato si tratta di un'opportunit=E0 da cogliere, sapendo innervare
con le tematiche e l'agire specificamente anarchico il movimento dei
lavoratori, quello pacifista ed antimilitarista, le reti antirazziste,
antifasciste, ambientaliste, l'arcipelago autogestionario
dall'occupazione di case alla creazione di circuiti di autoproduzione.
Cruciale in questo senso =E8 stato l'emergere a livello mondiale del
movimento no-global che, sia pure tra mille contraddizioni, ha dato
slancio potente all'opzione libertaria. Gli anarchici sono stati
protagonisti dei movimenti sviluppatisi da Seattle in poi e, nonostante =
i
numerosi tentativi di criminalizzazione operati sia dagli apparati
repressivi statali sia dalle componenti moderate, ed in barba ai
tentativi di recupero paraistituzionale dei movimenti, rappresentano a
tutt'oggi una delle parti pi=F9 vitali e propositive del movimento
antiliberista ed anticapitalista.
Peraltro l'emergere sulla scena politica e sociale di vasti movimenti di
contro globalizzazione, se da un lato pare ridare fiato e spazio di
visibilit=E0 politica a movimenti extrasistemici radicali, dall'altro ci
pone di fronte alla necessit=E0 di ripensare le coordinate di un
intervento che abbia la capacit=E0 di radicarsi al di l=E0 dei grandi
appuntamenti.
I movimenti no-global
Abbiamo visto la nascita di un movimento inedito, capace di superare sia
la tendenza alla frammentazione e al "particulare" tipica degli anni '80
sia l'afflato universale ma poco attento alle questioni ed alle culture
locali caratteristico del decennio precedente. Tuttavia un esame pi=F9
attento dei movimenti sviluppatisi in questi ultimi anni, al di l=E0
dell'avvincente dichiarazione programmatica dell'unit=E0 nella =
diversit=E0,
della pluralit=E0 delle lotte e dei percorsi nelle
mobilitazioni, rivela che molti nodi restano irrisolti. E non =E8 una =
mera
questione di "stile". In gioco non =E8 tanto la strategia di piazza
preferita quanto la prospettiva delle lotte. In altri termini
l'elemento che tende a colpire i pi=F9, ossia le azioni di piazza, =E8 =
alla
fin fine la questione meno interessante perch=E9 il "blocco nero" o la
resistenza nonviolenta fanno parte dello spettacolo mentre i contenuti
restano spesso sullo sfondo. Ci chiediamo ad esempio quale futuro =
potr=E0
avere un movimento che vede al proprio interno sia le componenti
postmoderne che quelle antimoderne, quelle laiche ma anche, hainoi,
quelle religiose, quelle internazionaliste ma, insieme, quelle
nazionaliste.
I nodi cominciano a venire al pettine e non crediamo sar=E0 facile
scioglierli perch=E9 toccano questioni cruciali. La rivolta contro la
logica annichilente della merce, la rabbia per la distruzione
ambientale, il crescente divario tra chi ha troppo e chi nulla sono alla
radice di questi movimenti, che se da un lato paiono schiudere le porte
ad una prospettiva laica e libertaria tuttavia al contempo
ridanno spazio a miti delle origini e ansie mistiche, tanto pi=F9
pericolose quanto pi=F9 simili a quelle analoghe cui da voce la destra =
pi=F9
profonda.
Su di un altro versante sempre meno ricomponibili appaiono le fratture
tra le tendenze stataliste e neowelfariste e quelle autogestionarie. Per
le prime il solo antidoto efficace alla globalizzazione =E8 nel
rafforzamento degli stati nazionali e nella ripresa di politiche
(neo)socialdemocratiche; le seconde puntano invece su pratiche di
opposizione alla logica capitalista sostenendo la radicale antitesi tra
prassi autogestionaria e ambito statuale. Non si tratta di questioni di
poco conto e la scelta di una prospettiva rispetto ad un'altra ha
determinato orientamenti, alleanze a breve e lungo periodo, strategie di
intervento, che fuori dalle contestazioni di piazza, hanno aperto
orizzonti assai diversi e divaricati.
Le tante anime dei movimenti di contro globalizzazione sono riuscite a
convivere nella loro fase aurorale ma, da Genova in poi, lo scontro tra
aree riformiste, fautrici di una "moralizzazione" dei processi di
globalizzazione ed aree radicali, convinte dell'urgenza di una politica
anticapitalista ed antistatale si =E8 fatto sempre pi=F9 aspro.
I movimenti no-global hanno fatto riemergere il protagonismo di piazza.
Una piazza che ri-diviene luogo pubblico, spazio della critica e della
rivolta, luogo di una presenza diretta non delegata di persone che
prendono in mano la facolt=E0 politica, fuori e contro i tragicomici
teatrini della democrazia parlamentare.
=C8 la piazza fisica nella quale si esprime la ribellione e lo scontro =
con
i poteri costituiti ed =E8 la piazza virtuale nella quale si
colloquia con il mondo intero. =C8 una piazza nella quale agiscono =
attori
diversi: da chi esprime una rivolta radicale ma nichilista come il Black
Bloc, a chi insegue forsennatamente la visibilit=E0 mediatica, e, =
perch=E9
no, una poltrona in Parlamento. =C8 altres=EC una piazza nella quale
l'anarchismo sociale ed organizzatore, eludendo la tentazione della
visibilit=E0 mediatica e rifuggendo la spettacolarizzazione, ha saputo
puntare sui contenuti, sul radicamento sociale, sul collegamento tra le
lotte dei lavoratori e quelle territoriali, sul costante riferimento =
alla
necessit=E0 di un allargamento del conflitto sociale. Si =E8 cercato, =
talora
con buoni risultati, di coniugare l'agire concreto, sia di
piazza che quotidiano, ad un narrare che fosse azione, relazione,
capacit=E0 di prefigurare nuovi mondi, fuori dal cono di luce proiettato
dai media.
I movimenti no-global esprimono oggi un disagio difficilmente
riassorbibile da ambiti istituzionali ma al cui interno si va purtroppo
consolidando una reistituzionalizzazione che passa attraverso il
controllo di una leadership in buona parte informale ma a maggior
ragione sempre pi=F9 potente ed indiscussa ed indiscutibile. Sinora,
tuttavia, i vari carrozzoni new-global da Porto Alegre a Mumbay non sono
stati in grado di riassorbire la ricchezza e la variet=E0 di un =
movimento
che costantemente rifugge il riallineamento in chiave
neo-democratica cui lo chiamano aree istituzionali. Il richiamo ad una
prassi municipalista, pur ispirandosi all'esperienza del Chiapas della
rivolta zapatista, si traduce nei fatti in una rilegittimazione dal =
basso
dei meccanismi di delega tipici della democrazia. Il
municipalismo elettoralista, lungi dal ribaltare il meccanismo
istituzionale, di fatto lo puntella. Assistiamo qui ad un utilizzo
perverso di tematiche e prassi sviluppatesi in ambito libertario, dove =
la
pratica municipalista si sostanzia nella costruzione della "Comune" dei
cittadini contro il Comune delle istituzioni, ossia nella
sperimentazione della gestione diretta della dimensione pubblica fuori =
da
ogni forma di statalizzazione.
Le tematiche libertarie forniscono la strumentazione adatta ad un
rinverginemento delle asfittiche sinistre istituzionali, ormai
inchiodate tra liberismo soft ed un riformismo debole, sostanzialmente
resistenziale, alieno da una dimensione progettuale di ampio respiro.
Occorre pertanto rafforzare le reti di collegamento internazionale degli
anarchici, per consentire sia un allargamento del dibattito sia una
maggiore capacit=E0 di intervento.
Come Federazione Anarchica Italiana stiamo lavorando alla realizzazione
dell'incontro internazionale anarchico "Globalizzare la libert=E0" sui =
temi
della globalizzazione e dei movimenti no-global. L'incontro =E8 previsto
per l'estate del 2005 a Carrara.
In questa prospettiva pensiamo che l'IFA possa assumere un ruolo
cruciale sia nell'opera di coordinamento che di stimolo di iniziative ed
auspichiamo che il congresso di Besancon rappresenti un'occasione di
rilancio e crescita dell'Internazionale.
L'IFA
Riteniamo assai positivo che negli ultimi anni si siano ampliate le
adesioni l'Internazionale di Federazioni Anarchiche e che numerosi siano
stati i contatti con nuove realt=E0 che guardano con interesse al =
percorso
dell'IFA.
Il radicamento dell'anarchismo sociale ed organizzatore =E8 stato
rappresentato nelle piazze da quello che possiamo definire un "blocco
rosso e nero".
Un anarchismo che, come ribadivamo nella mozione conclusiva del nostro
ultimo congresso, si caratterizza per "l'impostazione strategica del
gradualismo rivoluzionario, nel senso definito da Errico Malatesta, che
non =E8 affatto strategia riformista, ma meccanismo di crescita
dell'opzione rivoluzionaria e delle capacit=E0 autogestionarie =
attraverso
obbiettivi parziali nella quotidianit=E0 delle lotte contro il dominio." =
Si
riconferma altres=EC "la validit=E0 degli strumenti di analisi e di =
lotta
dell'anarchismo comunista e sociale contro il potere:
l'autogestione, il rifiuto della logica e della pratica gerarchica,
l'autorganizzazione sindacale e sociale, la solidariet=E0 militante tra
tutti gli sfruttati e gli oppressi del mondo, la prefigurazione, sin da
ora, di una societ=E0 diversa."
Come di recente ribadito nel convegno FAI di Reggio Emilia riteniamo
"irrinunciabile un forte richiamo alla critica del principio di
maggioranza e della logica elettoralistica che ne deriva: tale critica =
=E8
stata alla base dell'anarchismo sin dalla sua nascita (Saint Imier).
Il principio di maggioranza all'interno delle federazioni
stravolgerebbe il funzionamento dell'organizzazione anarchica;
applicato alla lettera nelle lotte renderebbe le minoranze attive
ostaggio dei settori pi=F9 riformisti; l'esperienza storica dimostra che
tale principio favorisce l'illusione riformista di poter risolvere i
problemi sociali per via elettorale."
L'impulso dato all'anarchismo dall'emergere dei movimenti no-global ha
certo prodotto una crescita sia sul piano numerico che dell'iniziativa
politica ma non sempre si =E8 tradotto in una chiarezza di obiettivi e
pratiche libertarie. Ne =E8 il segno il persistere di aree nichiliste =
prive
di progettualit=E0 politica e sociale cos=EC come il riproporsi delle
concezioni neo-democratiche del piattaformismo.
Rafforzare e ritessere il tessuto connettivo dell'Internazionale =E8 =
quindi
oggi un obiettivo prioritario per la costruzione di un percorso di
emancipazione sociale radicalmente libertario sia nei principi
organizzativi, che nella definizione dei programmi e delle iniziative.
=C8 oggi pi=F9 che mai chiaro in settori minoritari ma ampi di sfruttati =
ed
oppressi che lo stato ed il capitalismo sono irriformabili, che non vi
sono ricette che consentano un "addolcimento" dei meccanismi di
sfruttamento, dominazione, spoliazione del pianeta e dei suoi abitanti
che vanno sotto il nome di democrazia e libero mercato. Sappiamo bene,
peraltro, che il dominio e lo sfruttamento hanno una dimensione
transnazionale accentuata e resa ancor pi=F9 cruda dalla feroce guerra
permanente in corso.
Le possibilit=E0 di crescita dell'anarchismo sociale ed organizzatore
dipendono dalla capacit=E0 di sviluppare una critica ed una prassi
radicali capaci di risostanziare nell'oggi "l'altro mondo possibile" che
auspichiamo. Ma =E8 nel contempo necessario tessere reti comunicative =
vaste
ed efficaci. Reti capaci di sviluppare solidariet=E0,
controinformazione ed iniziative su ampia scala. Reti che necessitano di
un sostegno organizzativo stabile quale quello rappresentato oggi, anche
se ancora in maniera insufficiente, dall'IFA.
Oggi il capitalismo =E8 divenuto a tal punto pervasivo di divenire una
sorta di seconda natura per cui cade nell'oblio il suo carattere di
costruzione sociale storicamente data e questo diviene non il migliore,
non il peggiore, ma l'unico dei mondi possibili. Vi sono altri mondi, vi
sono altre possibilit=E0.
3 - Analisi della situazione internazionale
La guerra permanente come paradigma del dominio statuale e capitalista:
Oggi la logica del dominio e del profitto vede lo scontro di tutti i
poteri tra di loro, unificati solo dalla volont=E0 di affamare, umiliare =
e
massacrare le classi subalterne. Per il resto, i meccanismi
ideologici di un tempo - lo stesso "neo"liberismo imperante per ogni =
dove
- sono relativamente secondari di fronte allo scenario di uno scontro
feroce per il predominio, dove gli obiettivi sono la
sopravvivenza immediata e la distruzione del nemico a qualunque costo,
fosse pure la distruzione, di l=EC a non molto, delle stesse =
possibilit=E0 di
vita sul pianeta.
In questi ultimi anni abbiamo assistito all'affermarsi del paradigma
della "Guerra Permanente". Enunciato dopo gli spettacolari attacchi
contro il Pentagono e le Torri gemelle, si =E8 perfezionato nel periodo
successivo definendo uno schema che pone la guerra come elemento
costante del panorama politico. Il pretesto della "guerra al
terrorismo" =E8 divenuto la chiave di volta di una politica =
guerrafondaia
diretta ad affermare le ragioni del pi=F9 forte in spregio persino delle
flebili "regole" del diritto internazionale, portando a probabilmente
definitivo compimento l'esautorazione di ogni residua funzione
mediatrice dell'ONU.
La guerra permanente, preventiva, globale non =E8 che l'ultima forma con =
la
quale assicurare il dominio del pi=F9 forte, affermando le "ragioni" di =
chi
sfrutta, asserve, opprime la maggior parte della popolazione del =
pianeta.
Queste "ragioni" si definiscono in base a poste in gioco ben evidenti =
per
quanto misconosciute sul piano propagandistico. La
principale =E8 il controllo delle fonti energetiche (non solo petrolio, =
ma
altres=EC acqua ed i minerali necessari per le tecnologie di controllo
satellitare ad uso militare e civile) e delle vie di comunicazione
attraverso le quali ne =E8 garantito l'approvvigionamento. Lo strumento
bellico impiegato nelle aree cruciali per gli interessi statunitensi
garantisce agli USA il mantenimento di un primato che, sul piano
strettamente economico =E8 loro conteso dall'Europa, dal Giappone e da
Russia, Cina, India, che, invece, non dispongono n=E9 dei dispositivi
bellici n=E9 dell'autonomia necessari a contrastare le pretese =
egemoniche
di Washington. In effetti una possibile chiave di lettura
dell'escalation bellica degli ultimi dieci anni vede il
ridimensionamento delle ambizioni degli storici "alleati" degli USA tra =
i
non secondari scopi della smania bellicista dell'amministrazione
americana.
I paesi europei, hanno negli ultimi anni assunto il ruolo sempre pi=F9
ambiguo e difficile di "alleati/competitori" degli Stati Uniti e delle
loro politiche guerrafondaie. Privi di una forza d'urto bellica e di una
capacit=E0 di coordinamento politico efficace i paesi dell'Unione =
Europea
si barcamenano tra il tentativo di creare un polo militare e
l'affiancamento in chiave competitiva delle politiche guerrafondaie =
degli
USA. Appare perci=F2 risibile la pretesa propagandistica
dell'europeismo democratico di costruire un polo alternativo
all'imperialismo USA.
L'Italia, abbandonato il non-interventismo tipico dell'era
democristiana ed il ruolo di supporto dell'imperialismo anglo-americano
integrato da quello di mediazione verso il mondo arabo, ha oggi un
proprio ruolo imperiale attivo nello scacchiere Europeo e mondiale, con
interessi e specificit=E0 da difendere che la localizzazione =
mediterranea
le permettono: dal protettorato in Albania agli interventi di
ricostruzione nelle zone disastrate dalle guerre (Bosnia, Kossovo,
Afganistan...) alle lucrose commesse nella produzione e nello smercio di
armi. Il riallineamento in chiave atlantica del governo di
centro-destra =E8 di fatto complementare al ruolo regionalmente
imperialista dello Stato italiano, che pu=F2 cos=EC tentare di =
contrattare la
"mano libera" nei suoi protettorati in cambio del sostegno attivo alle
politiche guerrafondaie degli Stati Uniti.
Dalla guerra umanitaria alla guerra permanente...
La fine della guerra fredda ha rappresentato una cesura importante non
solo perch=E9 da un mondo bipolare si =E8 passati ad un mondo unipolare =
ma
anche e soprattutto perch=E9 ha imposto l'obbligo di ridisegnare
l'immagine del nemico. Infatti lo sgretolarsi "dell'impero del male" =
rese
impossibile pensare il nemico come colui che minaccia la tua
esistenza, capace di dispiegare una potenza bellica tale da provocare la
distruzione del pianeta e la fine della specie. Delle due
caratteristiche peculiari dell'immagine del nemico, ossia l'essere
cattivo e l'essere capace e voglioso di una minaccia diretta, la
seconda era venuta meno, perch=E9 nessun pericolo forte pareva incombere
sull'unica super potenza. Non era quindi per gli Stati Uniti ed i paesi
suoi alleati pi=F9 possibile prefigurare la guerra come estrema ratio
difensiva contro una minaccia mortale. In questa prospettiva venne
progressivamente disegnato un nuovo paradigma bellico, una rinnovata
concezione del ruolo e della funzione delle macchine da guerra, che
altrimenti potevano rischiare di vedere, sia pur mai esautorata, certo
assai ridimensionata la propria funzione.
Venne cos=EC delineata la logica dell'ingerenza umanitaria che, =
anzich=E9
entrare in rotta di collisione con il vecchio principio della
non-ingerenza negli "affari interni" di un paese, curiosamente lo
affianc=F2. In tal modo quello dell'ingerenza umanitaria divenne l'alibi
duttile, sempre disponibile anche se mai delineato in modo preciso in
termini di diritto internazionale. All'ingerenza umanitaria che venne
invocata per giustificare la guerra in Kosovo fece da contrappunto
l'applicazione del principio della non-ingerenza negli affari interni =
per
quello che riguardava il massacro in atto in Cecenia o la guerra contro
le popolazioni curde, per non parlare del sempre pi=F9 crudele conflitto =
in
Palestina ed Israele. Il paradigma della guerra
"umanitaria" fece riemergere il tema della guerra "giusta", la guerra
combattuta per imporre una verit=E0, un ordine, una visione del mondo. =
Una
guerra sporca perch=E9 suo alibi sono le vittime e i profughi tra la
popolazione civile e perch=E9 un simile alibi reggesse occorreva che vi
fossero sempre pi=F9 persone uccise, torturate, stuprate, sempre pi=F9 =
gente
senza casa e senza speranza, attonite pedine di un gioco deciso altrove.
Questo schema era tuttavia ancora scarsamente duttile perch=E9 la
mobilitazione emotiva necessaria a raccogliere consensi tra le
popolazioni dei paesi occidentali, e di quelle statunitensi in
particolare, per la realizzazione delle imprese belliche "umanitarie"
trovava il proprio limite proprio nell'evidente fallimento degli scopi
dichiarati del conflitto.
La guerra "umanitaria" ha mostrato con fin troppa evidenza di essere un
meccanismo perverso che accentua i mali che pretende di curare,
mettendo in scena un dramma reale, in cui il dolore, il sangue, la
distruzione sono la scenografia oscena che nasconde agli occhi degli
spettatori il retroscena, lo spazio scuro dietro le quinte dello
spettacolo.
L'11 settembre ha rappresentato l'occasione, poco importa se favorita
direttamente o ignobilmente sfruttata, per effettuare il salto di
qualit=E0 ormai necessario all'espletamento della vocazione imperialista
degli Stati Uniti, ormai decisi a buttare sul piatto delle "relazioni"
internazionali la loro indiscussa superiorit=E0 sul piano militare.
L'immagine del nemico viene nuovamente ridisegnata: cattivo, anzi
cattivissimo, ed in grado di colpire direttamente e gravemente il
territorio degli Stati Uniti e quello degli Stati alleati degli USA. Non
coincide con un'organizzazione statuale ma =E8 in grado di
infiltrare, dirigere, permeare, allearsi con tutti gli Stati che non =
sono
disponibili ad accettare la leadership globale degli Stati Uniti. Un =
tale
nemico apre la via alla guerra permanente, contro gli Stati cosiddetti
"canaglia" e contro tutti coloro che, anche all'interno, minacciano
l'ordine mondiale. Questo nemico assume le vesti
dell'integralista islamico. L'integralismo islamico permette di
rifondare, secondo la classica opposizione amico/nemico la categoria di
civilt=E0 occidentale. =C8 una categoria "vuota" che di fatto si =
definisce
per opposizione perch=E9 priva di senso ed identit=E0 proprie. Vi si
raggrumano infatti intorno il cristianesimo conservatore sia di matrice
cattolica che protestante, il liberalismo pi=F9 nichilista, tutte le
tradizionali forme di nazionalismo, razzismo, populismo e la cultura
democratica.
In questa guerra, che nella sua versione pi=F9 recente pu=F2 anche =
essere
"preventiva", il nemico non deve "dimostrare" con i fatti la propria
natura perversa ma deve essere combattuto perch=E9 "=E8" perverso. La
questione intorno alla quale si =E8 costruita la "giustificazione"
dell'attacco all'Iraq =E8 in tal senso esemplare. Il presunto possesso =
di
armi di distruzione di massa diviene ragione sufficiente allo
scatenarsi della guerra. La palese asimmetria tra chi attacca (e
sicuramente possiede armi di distruzione di massa) e chi viene
attaccato ci riporta sul terreno della "guerra giusta" quella che viene
fatta perch=E9 il nemico =E8 cattivo e, quindi, potenzialmente =
pericoloso. =C8
cattivo e, quindi, naturale alleato del terrorismo che colpisce
donne, bambini, uomini inermi. Poco importa che la stessa definizione si
possa applicare alle politiche degli Stati Uniti e dei loro alleati.
Scopo della guerra non =E8 forse l'instaurazione del "terrore" tra la
popolazione dello Stato nemico al fine di fiaccarne la resistenza? La
natura immorale della guerra ci riporta alla natura immorale degli Stati
ed all'impossibilit=E0 di pensare un ordine realmente giusto del mondo
semplicemente riformandone la struttura.
Guerra esterna e guerra interna
Il paradigma della "guerra permanente" miete vittime non solo tra le
popolazioni degli Stati "canaglia" di turno ma anche tra gli oppositori
dell'ordine costituito. I pacifisti, gli antimilitaristi, i lavoratori =
in
lotta, gli antirazzisti sono equiparati ai terroristi con
un'operazione propagandistica che ricorda da vicino le accuse di
"collaborazionismo" col nemico rivolte nel secolo scorso a chiunque non
accettasse la logica della guerra, del militarismo, degli Stati.
Negli Stati Uniti la promulgazione del Patrioct Act, che di fatto ha =
reso
possibili detenzioni extragiudiziali di semplici sospetti, nonch=E9 una
sostanziale, ulteriore militarizzazione della vita sociale
americana, =E8 il segno inequivocabile che la politica di guerra =
infinita
finisce con il permeare di se anche il cuore stesso della maggiore
potenza.
Le politiche securitarie degli ultimi anni hanno visto crescere su scala
mondiale le misure repressive sul piano del "fronte interno", quello nel
quale la posta in gioco =E8 il disciplinamento forzato dei lavoratori,
indigeni e migranti e l'ammutolimento di ogni opposizione.
D'altro canto guerra interna e guerra esterna hanno lo stesso fronte e
vengono combattute con la stessa determinazione e ferocia. La
militarizzazione della vita sociale tramite provvedimenti che
travalicano persino i limiti della "normalit=E0" democratica, senza
eccessivi contraccolpi sul piano della conflittualit=E0 interna, =E8 =
stata
resa possibile dalla gigantesca operazione anestetica innescata
dell'"emergenza" terrorismo. La paura ne =E8 il vettore potente che
favorisce la criminalizzazione di ogni forma, anche minima, di
effervescenza sociale. I recenti pacchetti securitari approvati in
Francia e Gran Bretagna ne rappresentano un degno esempio, cui fa da
puntuale contrappunto l'equiparazione tra terrorismo e lotte sociali in
atto da tempo nel nostro paese.
In appendice trovate alcune schede informative relative alla
Federazione ed alle sue attuali commissioni di studio e di lavoro.
Scheda 1
Comunicazione sovversiva: Umanit=E0 Nova
Informare =E8 anche e soprattutto agire. InformAzione =E8 non per caso =
il
titolo di una delle rubriche di Umanit=E0 Nova, il nostro settimanale.
Il controllo dell'informazione =E8 una delle poste in gioco per il
controllo sociale. Rompere la gabbia dell'informazione irregimentata =E8
uno dei compiti che i libertari e gli anarchici si sono costantemente
posti nel corso della loro storia.
Nell'epoca dell'informazione globale, lo sappiamo, la gran congerie di
flussi informativi della pi=F9 diversa natura dai quali siamo investiti
trasforma l'informazione in una merce usa e getta. Una merce tra le =
pi=F9
deperibili, che difficilmente riesce a sedimentarsi, a farsi luogo di
comunic/azione, terreno per la crescita di una coscienza critica,
capace di costruire percorsi di auto-formazione fuori dal cono di luce
accecante imposto dai principali media.
La partita dell'informazione libera e libertaria non si gioca,
riteniamo, sul terreno della "concorrenza" con i media di regime ma =
nella
capacit=E0 di costruire e far crescere strumenti informativi che siano =
il
pi=F9 possibile espressione dell'esigenza di dar voce a chi non ce l'ha,
fornendo nel contempo a chi legge, ascolta o guarda
un'occasione per riconoscere un percorso che pu=F2 essere anche il suo,
come lavoratore, sfruttato, oppresso.
In Italia l'anarchismo organizzato =E8 riuscito, nonostante le grandi
difficolt=E0, a mantenere aperto uno strumento comunicativo di grande
importanza come Umanit=E0 Nova. U.N. =E8 oggi l'unico giornale a cadenza
settimanale nell'ambito della sinistra extraistituzionale e rappresenta
sia nella versione cartacea che on line un punto di riferimento che va
oltre la cerchia anarchica in senso stretto investendo una pi=F9 ampia =
area
libertaria.
Il suo taglio informativo non disgiunto dalla ricerca di
approfondimento in cui trovano spazio le esperienze
dell'autorganizzazione sociale, della lotta antimilitarista,
antirazzista, ambientale, sindacale, antiglobalizzatrice oltre,
ovviamente, alla vita del movimento specifico, fa s=EC che la cerchia =
dei
lettori si sia allargata. Articoli di Umanit=E0 Nova sono =
settimanalmente
ripresi da numerosi siti di informazione via internet anche di aree non
anarchiche suscitando attenzione e dibattito.
Ampio spazio hanno nel nostro settimanale le tematiche internazionali,
sia dal punto di vista analitico che nella cronaca delle lotte, delle
riflessioni e delle proposte del movimento anarchico e libertario a
livello internazionale. Siamo peraltro convinti che in quest'ambito =
molto
si possa ancora fare.
Riteniamo altres=EC auspicabile intessere un rapporto di collaborazione =
e
scambio con testate anarchiche di altri paesi.
Scheda 2
Immigrazione e razzismo
In un mondo sempre pi=F9 diviso tra chi ha e chi non ha, sia a livello
globale, sia a livello locale, quello dell'immigrazione =E8 divenuto uno
dei tanti fronti sui quali si combatte la guerra non dichiarata dei
ricchi contro i poveri.
Aldil=E0 della scandaloso sistema dei campi di detenzione, con la loro
struttura evocante quella dei lager nazisti, e delle specifiche misure
legislative attraverso cui, all'interno del Trattato di Schengen, gli
Stati europei intendono governare, limitare e controllare le presenze e =
i
flussi dell'immigrazione, appare ormai evidente che attorno al pi=F9
generale fenomeno dell'immigrazione si stanno giocando partite
importanti e forse decisive per l'intera societ=E0. Attorno a questa
questione si formano infatti consensi elettorali, si decidono politiche
economiche, si ridefiniscono assetti sociali e si contrappongono
culture, sempre e comunque sulla pelle di persone, di lavoratori e di
profughi provenienti da altri paesi "extracomunitari".
Di fronte a tali crescenti flussi migratori, storicamente inarrestabili =
e
motivati da un complesso drammatico di condizioni economiche,
disastri ambientali e situazioni di guerra, quello che pi=F9 colpisce =
=E8 la
strenua difesa del "Bunker Europa" dentro i propri confini, sia
geografici che mentali. Tali scelte "militari", assorbono sostanziose
quote dei bilanci statali destinati alla Difesa interna ed esterna.
=C8 evidente che basterebbe destinare anche solo una parte dei fondi
destinati ai pattugliamenti aeronavali dell'Adriatico, nella
costruzione e nel mantenimento di strutture detentive, nell'aumento =
degli
organici delle forze repressive, negli apparati di vigilanza e controllo
delle frontiere, nei rimpatri forzati degli indesiderabili nella
burocrazia incaricata di autorizzare il soggiorno degli stranieri per
permettere un pi=F9 decente e sicuro ingresso ed assicurare delle
condizioni umane per tutti coloro che approdano nella ricca Europa.
Il vero prodotto di queste strategie di intervento sull'immigrazione =E8 =
la
voluta creazione della figura del "clandestino" e nei forti ed
articolati interessi ad esso legati, a conferma di come il potere
legale stesso produca l'illegalit=E0 che sostiene di voler combattere.
Esattamente come per il proibizionismo, le leggi anti-immigrazione
servono solo a favorire l'ingresso illegale, il soggiorno clandestino e
ogni forma di lavoro irregolare, con grande gioia di scafisti, mafie ed
organizzazioni criminali la cui attivit=E0 vede dirette complicit=E0
nell'apparato statale, mentre nell'ambito del lavoro l'esistenza della
"clandestinit=E0" permette a padroni e padroncini di ricattare i
lavoratori extracomunitari "regolari", disposti a tutto pur di non
ripiombare in seguito ad un licenziamento nell'anticamera
dell'espulsione.
Superfluo dire che a loro volta, sia nella realt=E0 industriale che in
quella agricola, la manodopera extracomunitaria - sia regolare che
irregolare - si rivela del tutto funzionale a riproporre analoghi
ricatti e divisioni nei confronti dei lavoratori comunitari, imponendo
loro tutte le flessibilit=E0 possibili ed immaginabili.
Tragicamente tale logica comporta tra l'altro che anche chi appartiene =
ai
settori sociali pi=F9 sfruttati e precari, dimenticando la propria =
identit=E0
di classe e riconoscendosi come
bianco-italiano-cattolico-europeo pu=F2 illudersi di non essere
all'ultimo scalino della societ=E0 e quindi il suo razzismo, la sua
complicit=E0 con chi detiene il potere, il suo asservimento verso il
padrone si rafforzano, tanto da credere che l'unica emancipazione
possibile sia il poter esercitare la funzione di "kap=F2" ai danni di
qualcuno che il sistema capitalista e statale hanno posto al gradino
inferiore.
Le politiche di dominio e di controllo si vanno ridefinendo a partire
proprio dall'immigrazione ma allo stesso tempo tornano ad aprirsi spazi
per l'opposizione sociale; nella storia pi=F9 recente non sarebbe
peraltro la prima volta che le lotte degli immigrati, intersecandosi con
l'autorganizzazione e la solidariet=E0 di classe, accendono la
rivolta.
La rivolta degli anarchici di ogni paese e latitudine =E8 contro la
divisione in classi della societ=E0, tra sfruttati e sfruttatori, =
aldil=E0 di
ogni appartenenza etnica e nazionale.
In quanto internazionalisti e nemici di ogni Stato ci sentiamo dei
"senzapatria", consapevoli di appartenere ad una classe sociale -
quella dei lavoratori, degli oppressi, dei proletari - con interessi
inconciliabili con quelli del Capitale, delle borghesie nazionali e dei
padroni di ogni colore.
In questi ultimi anni le contraddizioni che velocemente si sono andate
determinando in conseguenza della cosiddetta "globalizzazione"
liberista dell'economia, con l'apertura quasi illimitata delle
frontiere ai flussi dei capitali e delle merci ma non alle persone,
tornano a riproporre l'urgente necessit=E0 di sviluppare e coordinare =
sul
piano internazionali tutte le forze dell'opposizione anticapitalistica e
tutte le organizzazioni sindacali di classe, contro il tentativo di
dividere il movimento operaio e di mettere uno contro l'altro i
lavoratori autoctoni e migranti.
Infatti =E8 nostra convinzione che soltanto dall'unione solidale di
intenti e d'azione tra quanti si oppongono al dominio del capitale
all'interno degli Stati pi=F9 ricchi, i lavoratori immigrati provenienti
dal Sud del Mondo e le resistenze popolari e indigene nei paesi
depredati dall'imperialismo, potr=E0 affermarsi la speranza
rivoluzionaria di una societ=E0 in cui donne e uomini possano vivere in
libert=E0 e uguaglianza.
Di fronte a questo complesso di questioni e conflitti, l'antirazzismo e
internazionalismo anarchico dovrebbero riuscire ad essere elemento di
sviluppo del movimento e dei percorsi di autorganizzazione che vedono
sempre pi=F9 protagonisti decine di migliaia di migranti che, peraltro,
data la loro situazione precaria da un punto di vista legale,
abitativo, sindacale, comunicativo, etc. devono affrontare problemi e
rischi enormi anche per rivendicare i pi=F9 elementari diritti.
Per questo se =E8 pi=F9 che necessario criticare l'illusoria campagna =
per i
cosiddetti "diritti di cittadinanza" portata avanti da certi settori nei
confronti di un governo che ha nel proprio DNA ideologico la
discriminazione, =E8 altrettanto opportuno osservare che questa critica
deve essere accompagnata da pratiche conseguenti e solidali volte ad
affermare le libert=E0 negate, come ad esempio viene fatto con le
occupazioni che cercano di dare delle risposte immediate al problema
della casa.
Le pesantissime condizioni di vita di gran parte degli immigrati in
costante pericolo di espulsione forzata o di carcerazione all'interno di
strutture quali i CPT, non consentono atteggiamenti ed approcci a tali
problematiche che non tengano conto dell'urgenza e della
concretezza dei problemi che i migranti si trovano quotidianamente ad
affrontare.
Per cui se =E8 condivisibile il considerare come marginale o riformista =
la
semplice rivendicazione di diritti civili, questo non deve per=F2
trasformarsi in un comodo alibi per sottrarsi alla complessit=E0 e alla
drammaticit=E0 di chi =E8 senza un tetto, circondato da ostilit=E0 di =
ogni
genere, costretto ad accettare condizioni indicibili di sfruttamento e
alienazione.
L'opposizione alle leggi razziste deve mettere in discussione la
pretesa da parte del governo - di qualsiasi governo - di stabilire
preventivamente e gestire per legge i flussi migratori, trasformando i
permessi di soggiorno in contratti a scadenza. L'unica "legge"
possibile, giusta e razionale =E8 infatti - anche in questo caso - =
quella
che non mette fuori-legge la libert=E0 di vivere dove si vuole, tanto =
pi=F9
che l'immigrazione non =E8 turismo ma un fenomeno sociale imposto da
situazioni quali guerre, miseria, devastazioni ambientali,
persecuzioni.
Commissione Antirazzista della Federazione Anarchica Italiana
Scheda 3
La Questione Sociale
Relazione della commissione della FAI la "Questione Sociale" per il
congresso dell'Internazionale della Federazioni Anarchiche.
Materiale per il dibattito.
La nostra commissione, ratificata e reinvestiva dall'ultimo congresso
della FAI (Imola, gennaio 2003), =E9 incaricata di coordinare e
promuovere l'iniziativa dei gruppi e delle individualit=E0 federate =
nelle
lotte che le classi subalterne producono nel nostro paese.
Accanto alle altre commissioni di coordinamento e a quelle di studio e =
di
lavoro, assumiamo il compito specifico della produzione di
documenti, volantini e manifesti, dell'organizzazione di convegni
aperti alla partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici
anarchiche e libertarie, del coordinamento della presenza della nostra
federazione nelle manifestazioni e negli scioperi a carattere
intercategoriale e nazionale.
Abbiamo voluto denominare la commissione "Questione Sociale" per
significare la globalit=E0 delle questioni che si ricollegano alla lotta
fra le classi subalterne e quelle dominanti. Il respiro del nostro
intervento si riduce all'ambito "nazionale" ma cooperiamo con gli altri
organismi nominati dal congresso della FAI in una dimensione
internazionale ed internazionalista.
Di particolare attualit=E0 sono le iniziative di solidariet=E0, di
sostegno, di pubblicizzazione e di diffusione delle lotte in corso, da
parte dei gruppi e delle individualit=E0 anarchiche di ogni paese.
Nell'ambito del congresso internazionale auspichiamo un pi=F9 forte
coordinamento delle federazioni anarchiche su questo terreno.
La FAI, negli ultimi anni =E9 stata capace di intensificare e rendere =
pi=F9
evidente il ruolo dell'anarchismo nelle lotte sociali. Dalle iniziative
prodotte all'inizio del decennio del 1990 (movimenti contro la guerra,
partecipazione attiva ai movimenti di contestazione delle
organizzazioni istituzionali che inquadrano i lavoratori, movimenti
ambientali, etc.) si =E9 consolidata la presenza e l'importanza degli
anarchici nel movimento operaio italiano. Siamo stati propulsivi e
organizzatori del vasto movimento che va sotto il nome di "sindacalismo
di base". Oggi gli anarchici sono presenti, anche in posizione
rilevante, in molte di queste organizzazioni: Unione Sindacale Italiana
-AIT, Confederazione Unitaria di Base, Sindacato dei Lavoratori
Autoorganizzati Italiani, Confederazione Italiana di Base,
Confederazione Cobas. Inoltre le nostre compagne ed i nostri compagni
sono attivi organizzatori di comitati di lotta nelle situazioni
proletarie dove (per tradizione o per legami giuridici) non vi =E9 la
possibilit=E0 di costruire sindacati combattivi ed indipendenti dal
governo e dai partiti istituzionali.
In particolare nel movimento di lotta del proletariato immigrato si
segnalano numerose iniziative di lotta (occupazioni di case, prime
vertenze sindacali, manifestazioni) nelle quali i nostri compagni e le
nostre compagne sono in prima fila; questa attivit=E0 =E9 coordinata in
collaborazione con la commissione antirazzista della FAI che lavora =
pi=F9
specificatamente per la lotta contro la legislazione autoritaria e
razzista. Altrettanto si pu=F2 dire per le lotte dei lavoratori =
"atipici"
(precari, in affitto, lavoratori irregolari, etc.).
Come anarchici della FAI lavoriamo programmaticamente per l'unit=E0 del
sindacalismo conflittuale ed indipendente: in una prospettiva di una
organizzazione di classe e di massa completamente autonoma dallo stato e
dai partiti istituzionali, con metodologia federalista e libertaria,
capace di sviluppare lo scontro sociale in termini rivoluzionari Ma, sia
negli scioperi a carattere nazionale che nelle grandi mobilitazioni
contro la guerra, ci siamo trovati fianco a fianco sia nelle
manifestazione che nella preparazione di questi eventi.
Se il nostro lavoro dar=E0 buoni frutti potremo realizzare, in Italia, =
un
forte sindacato che sciolga ogni ambiguit=E0 ed ogni subalternit=E0 nei
confronti della organizzazioni sindacali di stato (non possiamo neppure
pi=F9 definirle riformiste in virt=F9 del loro pi=F9 completo =
asservimento alle
politiche governative sia di destra che di sinistra). Questo
nostro proponimento non =E9 un semplice sogno: gi=E0 oggi l'insieme =
delle
organizzazioni sindacali nelle quali siamo presenti sono in grado di
mobilitare diverse centinaia di migliaia di lavoratori come hanno
dimostrato gli scioperi organizzati negli ultimi anni.
Inoltre, proprio in questi mesi, si sono sviluppate delle interessanti
lotte di massa che hanno costretto il governo ad accettare la
violazione della legge: in particolare l'insurrezione delle popolazioni
della Lucania ionica contro il progetto del governo di costruire in
quella zona una discarica nucleare ha costretto il governo a ritirare le
sue decisioni ed =E9 stato elemento detonante e modello per le
successive lotte "illegali" (in violazione della legge di
regolamentazione degli scioperi) dei lavoratori dei trasporti. In tutte
queste occasioni di fermento abbiamo assistito ad un rafforzamento sia
della presenza anarchica che all'aumento delle adesioni dei lavoratori =
ai
sindacati di base.
Il collegamento delle diverse lotte sociali, poi, si sta realizzando,
creando quell'unit=E0 di classe da noi sempre propagandata: militanti
sindacali o loro strutture organizzative che sostengono e partecipano
alle lotte dei precari e degli immigrati, cittadini che sostengono
attivamente i comitati di sciopero, etc.
In definitiva non =E9 velleitario affermare che questa =E9 una buona
stagione per l'anarchismo in Italia. Sulla base di questa spinta che ci
viene dalle cose e dall'entusiasmo della nostro volont=E0 rivoluzionaria
portiamo gli elementi per il dibattito al congresso
dell'Internazionale.
Lavoriamo insieme per la dimensione internazionale del movimento di
emancipazione; discutiamo, operativamente, sulle proposte per costruire
dei coordinamenti (almeno a livello continentale) degli organismi delle
nostre federazioni che intervengono nelle lotte sociali. Attiviamo una
campagna di propaganda specifica anarchica a sostegno dell'unit=E0,
dell'indipendenza e della radicalit=E0 dei movimenti sindacali di base.
Attiviamo una campagna specifica anarchica che faccia superare, alle
organizzazioni indipendenti e combattive dei lavoratori, gli ambiti
strettamente professionali, per la pi=F9 complessiva assunzione della
questione sociale che =E9 ancora irrisolta nei nostri paesi. Non solo la
saldatura con il proletariato "irregolare" o "atipico" (precari,
disoccupati, immigrati); non solo l'assunzione della lotta sociale
(contro il caro-vita, per la gratuit=E0 degli alloggi e dei servizi
sociali) ma anche l'assunzione di nuovi ambiti e prospettive di
organizzazione. In questo senso stiamo attivando una campagna di
agitazione e sensibilizzazione per la costruzione di contratti di
"sito" e di "prodotto" per contrastare le pratiche padronali di
dividere i cicli produttivi in tante piccole aziende tali da impedire le
minime libert=E0 di autoorganizzazione.
Attiviamo una campagna di propaganda dei metodi e delle finalit=E0
dell'anarcosindacalismo: crediamo che, oggi, i tempi ci siano pi=F9
favorevoli e che questa propaganda non sarebbe percepita da molti
lavoratori e militanti sindacali come estranea o "ideologica".
Anche nel mondo del lavoro (regole o irregolare che sia) e nelle lotte
sociali di massa abbiamo sperimentato come si possa esprimere un pi=F9
vasto movimento contro la guerra, il militarismo e l'autoritarismo. Su
questi temi pi=F9 generali rimandiamo al dibattito delle federazioni.
Nella prossima relazione (marzo) daremo un resoconto pi=F9 dettagliato
delle iniziative in corso e della presenza anarchica nelle lotte
sociali. Gi=E0 oggi, nostri compagni, sono nei comitati che stanno
organizzando uno sciopero nazionale, per l'inizio di marzo, contro il
governo e le sue politiche, a sostegno delle lotte in corso, contro le
minacce di repressione degli scioperanti, contro il caro-vita. Stiamo
appoggiando attivamente una campagna di allargamento di lotte per il
salario (che i governi di centro-sinistra e di centro-destra, assieme a
Confindustria e con la complicit=E0 del sindacalismo di Stato hanno a =
lungo
compresso) e contro il caro-vita.
Nel contempo stiamo sostenendo iniziative di solidariet=E0 in difesa di
lavoratori licenziati (nelle ferrovie) o minacciati di pesanti
rappresaglie per le lotte "irregolari" fatte come nel settore dei mezzi
pubblici urbani.
La Questione Sociale, commissione della Federazione Anarchica Italiana
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<BODY bgColor=3D#ffffff>
<DIV><STRONG>Congresso dell'Internazionale di Federazioni Anarchiche =
Besan=E7on,=20
9-10-11-12 Aprile 2003</STRONG><BR><BR>LA FEDERAZIONE ANARCHICA =
ITALIANA:=20
Presentazione<BR>La Federazione Anarchica Italiana nasce con il =
Congresso di=20
Carrara del<BR>Settembre 1945 come prosecuzione dell'esperienza =
dell'Unione=20
Anarchica<BR>Italiana del 1920. Come la UAI, adotta il Programma=20
Comunista<BR>Anarchico scritto da Errico Malatesta.<BR>Dopo il =
fascismo,=20
l'esilio, la partecipazione alla Rivoluzione Spagnola<BR>del 1936, =E8 =
infine dopo=20
la Resistenza del 1943-45 che gli anarchici<BR>italiani di tendenza =
comunista e=20
organizzatrice arrivano a ricostruire<BR>una federazione di respiro =
nazionale.=20
Con il Congresso di Carrara la FAI<BR>si dota di un accordo associativo =
e di una=20
struttura distribuita nel<BR>territorio nazionale, con gruppi locali,=20
federazioni provinciali e<BR>regionali, dotate di sedi pubbliche e di =
una=20
visibilit=E0 locale, spesso<BR>affiancate da circoli culturali e =
ricreativi=20
libertari. La FAI riprende<BR>nello stesso anno la pubblicazione di =
Umanit=E0 Nova=20
settimanale, oltre<BR>alle attivit=E0 editoriali.<BR><BR>Al declino =
degli anni 50,=20
contrassegnato fra l'altro dalla scissione<BR>piattaformista dei GAAP, =
ha fatto=20
seguito un rafforzamento numerico e<BR>progettuale negli anni 60 e 70, =
con=20
organizzazioni giovanili come la<BR>FAGI, con la partecipazione alle =
lotte=20
studentesche e operaie di quegli<BR>anni e una forte ripresa del =
dibattito. In=20
particolare, nel 1968 la FAI =E8<BR>stata tra le principali promotrici =
della=20
costituzione dell'IFA, a cui<BR>hanno lavorato suoi militanti come =
Alfonso=20
Failla e, in particolare,<BR>Umberto Marzocchi.<BR><BR>Negli anni 70 =E8 =
molto=20
sentito il dibattito sul problema organizzativo. La<BR>FAI resta =
schierata sulla=20
pratica dell'organizzazione di sintesi,<BR>rigettando sia le posizioni=20
antiorganizzatrici, sia l'ultima ondata<BR>piattaformista. Acceso in =
quegli anni=20
=E8 anche il dibattito sul<BR>sindacalismo, settore nel quale si sono =
sempre spesi=20
molti dei<BR>militanti pi=F9 attivi della FAI.<BR><BR>Negli anni '80 la =
FAI, oltre=20
che nel mondo del lavoro, =E8 molto attiva sul<BR>fronte =
antimilitarista, con il=20
sostegno agli obiettori totali e la lotta<BR>contro le produzioni=20
belliche, nei movimenti ecologisti e<BR>antinuclearisti, nelle =
iniziative=20
anticlericali.<BR><BR>Nel 1991 la FAI =E8 fra i pi=F9 decisi promotori =
della lotta=20
di piazza contro<BR>la Prima Guerra del Golfo, e quando, nel febbraio di =
quell'anno, alcuni<BR>sindacati di base promuoveranno il primo sciopero=20
autorganizzato dal<BR>dopoguerra in Italia (cio=E8 fuori e contro le=20
confederazioni<BR>ufficiali CGIl-CISL-UIL) i militanti della FAI saranno =
in=20
prima fila a<BR>sostenerlo.<BR><BR>Da quel momento molti lavoratori =
anarchici=20
sceglieranno la via<BR>dell'impegno nelle organizzazioni sindacali di =
base (CUB,=20
Cobas, USI),<BR>che indiranno molti altri scioperi e manifestazioni =
sulle=20
questioni<BR>sociali pi=F9 "calde" del decennio successivo (salari, =
servizi,=20
diritti<BR>sindacali). Ma alcuni scioperi saranno ancora di=20
matrice<BR>antimilitarista, come nell'aprile e maggio del '99 contro la =
guerra=20
in<BR>Kosovo e nell'aprile del 2003 contro la nuova guerra in Iraq. O =
anche=20
di<BR>carattere pi=F9 politico-sociale che rivendicativo, come lo=20
sciopero<BR>generale contro il G8 di Genova nel 2001.<BR><BR>La FAI nel=20
frattempo si rafforza con l'afflusso di nuove energie, e dal<BR>1995 al =
1997 si=20
tengono tre convegni giovanili nazionali. Continuano le<BR>attivit=E0=20
antimilitariste e anticlericali, e il dibattito sulla<BR>costruzione di =
nuove=20
forme sociali porta all'organizzazione, curata dalla<BR>FAI assieme ad =
altr*=20
compagn* libertar*, delle sei Fiere<BR>dell'Autogestione dal 1994 al=20
1999.<BR><BR>Compagn* della FAI sono inoltre attivi in esperienze =
comunaliste,=20
come la<BR>Federazione Municipale di base di Spezzano =
Albanese.<BR><BR>La FAI ha=20
partecipato, in maniera critica, agli incontri di piazza =
del<BR>"movimento dei=20
movimenti", in particolare contro il G8 a Genova nel 2001<BR>(con anche =
una=20
nostra manifestazione nazionale due mesi prima) e contro<BR>la guerra a =
Firenze=20
nel 2003.<BR><BR>Per sottolineare le nostre specificit=E0, abbiamo anche =
indetto,=20
negli<BR>ultimi anni, frequenti manifestazioni nazionali anarchiche,=20
soprattutto<BR>sulla tematica antimilitarista, e su quella antirazzista. =
La FAI=20
=E8 in<BR>lotta per chiudere i Centri di Permanenza temporanea, lager=20
per<BR>immigrati voluti dal governo di centro-sinistra ed applicati da =
quello=20
di<BR>centro-destra.<BR><BR>Negli ultimi mesi, abbiamo sostenuto le =
pi=F9=20
significative lotte sociali<BR>sganciate dai meccanismi della =
compatibilit=E0=20
statale, in particolare la<BR>lotta dei cittadini della Basilicata =
contro le=20
scorie nucleari, e gli<BR>scioperi selvaggi degli autoferrotranvieri per =
salario=20
e condizioni di<BR>vita.<BR><BR>La FAI, per coordinare queste =
iniziative, si =E8=20
dotata negli ultimi anni<BR>di una serie di commissioni tematiche che =
affiancano=20
quelle<BR>tradizionali (Commissione Internazionale, Commissione=20
di<BR>Corrispondenza, Redazione Nazionale di Umanit=E0 Nova), nella=20
fattispecie<BR>la Commissione Antirazzista, la Commissione =
Antimilitarista,=20
la<BR>Commissione "La Questione Sociale" su mondo del lavoro e dintorni, =
e=20
la<BR>Commissione Studi Internazionali.<BR><BR>La FAI =E8 attiva =
nell'editoria=20
anarchica promuovendo la Casa editrice<BR>"Zeroincondotta". Gestisce un =
proprio=20
Archivio Storico localizzato=20
a<BR>Imola.<BR><BR>**************************************<BR><BR>Sintesi =
per=20
congresso dell'IFA<BR><BR>OdG Congresso<BR><BR>1 - Affermazione del =
ruolo e=20
degli obiettivi dell'IFA<BR>2 - Analisi dell'evoluzione del movimento =
libertario=20
internazionale 3 -<BR>Analisi della situazione internazionale<BR>4 - =
Strategia=20
di sviluppo dell'IFA<BR>5 - Strumenti di lavoro dell'IFA (Pubblicazioni=20
periodiche, Opuscoli,<BR>Commissioni di lavoro)"<BR><BR>Quella che segue =
=E8 una=20
sintesi dei documenti prodotti dai congressi,<BR>convegni, commissioni e =
gruppi=20
della FAI elaborata dalla Commissione di<BR>Relazioni Internazionali =
della FAIt=20
in vista del congresso dell'IFA di<BR>Besan=E7on.<BR><BR><BR>2 - Analisi =
dell'evoluzione del movimento libertario internazionale<BR><BR>Negli =
ultimi anni=20
l'anarchismo sociale ed organizzato =E8 stato in prima<BR>fila nei =
movimenti di=20
controglobalizzazione dal basso, nell'opposizione<BR>alla guerra, al =
razzismo,=20
alle politiche securitarie degli stati.<BR><BR>Il tramonto delle opzioni =
autoritarie all'interno dei movimenti di<BR>opposizione sociale, seguito =
al=20
crollo dei regimi dell'Europa dell'Est,<BR>da un lato ha aperto la via =
ad=20
opzioni di carattere socialdemocratico, ma<BR>dall'altro ha offerto =
nuove=20
possibilit=E0 di sviluppo e crescita alle<BR>istanze =
libertarie.<BR><BR>La=20
consapevolezza che solo forme di organizzazione a-statuali<BR>consentono =
di=20
pensare e praticare un percorso di emancipazione sociale<BR>tale da =
consentire=20
un eguale accesso alle risorse, ai saperi, alle<BR>libert=E0 ormai =
attraversa i=20
movimenti di opposizione anche nelle<BR>componenti non esplicitamente=20
anarchiche. Per l'anarchismo sociale ed<BR>organizzato si tratta di=20
un'opportunit=E0 da cogliere, sapendo innervare<BR>con le tematiche e =
l'agire=20
specificamente anarchico il movimento dei<BR>lavoratori, quello =
pacifista ed=20
antimilitarista, le reti antirazziste,<BR>antifasciste, ambientaliste,=20
l'arcipelago autogestionario<BR>dall'occupazione di case alla creazione =
di=20
circuiti di autoproduzione.<BR><BR>Cruciale in questo senso =E8 stato =
l'emergere a=20
livello mondiale del<BR>movimento no-global che, sia pure tra mille=20
contraddizioni, ha dato<BR>slancio potente all'opzione libertaria. Gli =
anarchici=20
sono stati<BR>protagonisti dei movimenti sviluppatisi da Seattle in poi =
e,=20
nonostante i<BR>numerosi tentativi di criminalizzazione operati sia =
dagli=20
apparati<BR>repressivi statali sia dalle componenti moderate, ed in =
barba=20
ai<BR>tentativi di recupero paraistituzionale dei movimenti, =
rappresentano=20
a<BR>tutt'oggi una delle parti pi=F9 vitali e propositive del=20
movimento<BR>antiliberista ed anticapitalista.<BR><BR>Peraltro =
l'emergere sulla=20
scena politica e sociale di vasti movimenti di<BR>contro =
globalizzazione, se da=20
un lato pare ridare fiato e spazio di<BR>visibilit=E0 politica a =
movimenti=20
extrasistemici radicali, dall'altro ci<BR>pone di fronte alla =
necessit=E0 di=20
ripensare le coordinate di un<BR>intervento che abbia la capacit=E0 di =
radicarsi=20
al di l=E0 dei grandi<BR>appuntamenti.<BR><BR><BR>I movimenti=20
no-global<BR><BR>Abbiamo visto la nascita di un movimento inedito, =
capace di=20
superare sia<BR>la tendenza alla frammentazione e al "particulare" =
tipica degli=20
anni '80<BR>sia l'afflato universale ma poco attento alle questioni ed =
alle=20
culture<BR>locali caratteristico del decennio precedente. Tuttavia un =
esame=20
pi=F9<BR>attento dei movimenti sviluppatisi in questi ultimi anni, al di =
l=E0<BR>dell'avvincente dichiarazione programmatica dell'unit=E0 nella=20
diversit=E0,<BR>della pluralit=E0 delle lotte e dei percorsi =
nelle<BR>mobilitazioni,=20
rivela che molti nodi restano irrisolti. E non =E8 una mera<BR>questione =
di=20
"stile". In gioco non =E8 tanto la strategia di piazza<BR>preferita =
quanto la=20
prospettiva delle lotte. In altri termini<BR>l'elemento che tende a =
colpire i=20
pi=F9, ossia le azioni di piazza, =E8 alla<BR>fin fine la questione meno =
interessante perch=E9 il "blocco nero" o la<BR>resistenza nonviolenta =
fanno parte=20
dello spettacolo mentre i contenuti<BR>restano spesso sullo sfondo. Ci =
chiediamo=20
ad esempio quale futuro potr=E0<BR>avere un movimento che vede al =
proprio interno=20
sia le componenti<BR>postmoderne che quelle antimoderne, quelle laiche =
ma anche,=20
hainoi,<BR>quelle religiose, quelle internazionaliste ma, insieme,=20
quelle<BR>nazionaliste.<BR><BR>I nodi cominciano a venire al pettine e =
non=20
crediamo sar=E0 facile<BR>scioglierli perch=E9 toccano questioni =
cruciali. La=20
rivolta contro la<BR>logica annichilente della merce, la rabbia per la=20
distruzione<BR>ambientale, il crescente divario tra chi ha troppo e chi =
nulla=20
sono alla<BR>radice di questi movimenti, che se da un lato paiono =
schiudere le=20
porte<BR>ad una prospettiva laica e libertaria tuttavia al =
contempo<BR>ridanno=20
spazio a miti delle origini e ansie mistiche, tanto pi=F9<BR>pericolose =
quanto pi=F9=20
simili a quelle analoghe cui da voce la destra =
pi=F9<BR>profonda.<BR><BR>Su di un=20
altro versante sempre meno ricomponibili appaiono le fratture<BR>tra le =
tendenze=20
stataliste e neowelfariste e quelle autogestionarie. Per<BR>le prime il =
solo=20
antidoto efficace alla globalizzazione =E8 nel<BR>rafforzamento degli =
stati=20
nazionali e nella ripresa di politiche<BR>(neo)socialdemocratiche; le =
seconde=20
puntano invece su pratiche di<BR>opposizione alla logica capitalista =
sostenendo=20
la radicale antitesi tra<BR>prassi autogestionaria e ambito statuale. =
Non si=20
tratta di questioni di<BR>poco conto e la scelta di una prospettiva =
rispetto ad=20
un'altra ha<BR>determinato orientamenti, alleanze a breve e lungo =
periodo,=20
strategie di<BR>intervento, che fuori dalle contestazioni di piazza, =
hanno=20
aperto<BR>orizzonti assai diversi e divaricati.<BR><BR>Le tante anime =
dei=20
movimenti di contro globalizzazione sono riuscite a<BR>convivere nella =
loro fase=20
aurorale ma, da Genova in poi, lo scontro tra<BR>aree riformiste, =
fautrici di=20
una "moralizzazione" dei processi di<BR>globalizzazione ed aree =
radicali,=20
convinte dell'urgenza di una politica<BR>anticapitalista ed antistatale =
si =E8=20
fatto sempre pi=F9 aspro.<BR><BR>I movimenti no-global hanno fatto =
riemergere il=20
protagonismo di piazza.<BR>Una piazza che ri-diviene luogo pubblico, =
spazio=20
della critica e della<BR>rivolta, luogo di una presenza diretta non =
delegata di=20
persone che<BR>prendono in mano la facolt=E0 politica, fuori e contro i=20
tragicomici<BR>teatrini della democrazia parlamentare.<BR><BR>=C8 la =
piazza fisica=20
nella quale si esprime la ribellione e lo scontro con<BR>i poteri =
costituiti ed=20
=E8 la piazza virtuale nella quale si<BR>colloquia con il mondo intero. =
=C8 una=20
piazza nella quale agiscono attori<BR>diversi: da chi esprime una =
rivolta=20
radicale ma nichilista come il Black<BR>Bloc, a chi insegue =
forsennatamente la=20
visibilit=E0 mediatica, e, perch=E9<BR>no, una poltrona in Parlamento. =
=C8 altres=EC una=20
piazza nella quale<BR>l'anarchismo sociale ed organizzatore, eludendo la =
tentazione della<BR>visibilit=E0 mediatica e rifuggendo la =
spettacolarizzazione,=20
ha saputo<BR>puntare sui contenuti, sul radicamento sociale, sul =
collegamento=20
tra le<BR>lotte dei lavoratori e quelle territoriali, sul costante =
riferimento=20
alla<BR>necessit=E0 di un allargamento del conflitto sociale. Si =E8 =
cercato,=20
talora<BR>con buoni risultati, di coniugare l'agire concreto, sia =
di<BR>piazza=20
che quotidiano, ad un narrare che fosse azione, relazione,<BR>capacit=E0 =
di=20
prefigurare nuovi mondi, fuori dal cono di luce proiettato<BR>dai=20
media.<BR><BR>I movimenti no-global esprimono oggi un disagio=20
difficilmente<BR>riassorbibile da ambiti istituzionali ma al cui interno =
si va=20
purtroppo<BR>consolidando una reistituzionalizzazione che passa =
attraverso=20
il<BR>controllo di una leadership in buona parte informale ma a=20
maggior<BR>ragione sempre pi=F9 potente ed indiscussa ed indiscutibile.=20
Sinora,<BR>tuttavia, i vari carrozzoni new-global da Porto Alegre a =
Mumbay non=20
sono<BR>stati in grado di riassorbire la ricchezza e la variet=E0 di un=20
movimento<BR>che costantemente rifugge il riallineamento in=20
chiave<BR>neo-democratica cui lo chiamano aree istituzionali. Il =
richiamo ad=20
una<BR>prassi municipalista, pur ispirandosi all'esperienza del Chiapas=20
della<BR>rivolta zapatista, si traduce nei fatti in una rilegittimazione =
dal=20
basso<BR>dei meccanismi di delega tipici della democrazia. =
Il<BR>municipalismo=20
elettoralista, lungi dal ribaltare il meccanismo<BR>istituzionale, di =
fatto lo=20
puntella. Assistiamo qui ad un utilizzo<BR>perverso di tematiche e =
prassi=20
sviluppatesi in ambito libertario, dove la<BR>pratica municipalista si =
sostanzia=20
nella costruzione della "Comune" dei<BR>cittadini contro il Comune delle =
istituzioni, ossia nella<BR>sperimentazione della gestione diretta della =
dimensione pubblica fuori da<BR>ogni forma di statalizzazione.<BR><BR>Le =
tematiche libertarie forniscono la strumentazione adatta ad=20
un<BR>rinverginemento delle asfittiche sinistre istituzionali,=20
ormai<BR>inchiodate tra liberismo soft ed un riformismo debole,=20
sostanzialmente<BR>resistenziale, alieno da una dimensione progettuale =
di ampio=20
respiro.<BR><BR>Occorre pertanto rafforzare le reti di collegamento=20
internazionale degli<BR>anarchici, per consentire sia un allargamento =
del=20
dibattito sia una<BR>maggiore capacit=E0 di intervento.<BR><BR>Come =
Federazione=20
Anarchica Italiana stiamo lavorando alla realizzazione<BR>dell'incontro=20
internazionale anarchico "Globalizzare la libert=E0" sui temi<BR>della=20
globalizzazione e dei movimenti no-global. L'incontro =E8 =
previsto<BR>per l'estate=20
del 2005 a Carrara.<BR><BR>In questa prospettiva pensiamo che l'IFA =
possa=20
assumere un ruolo<BR>cruciale sia nell'opera di coordinamento che di =
stimolo di=20
iniziative ed<BR>auspichiamo che il congresso di Besancon rappresenti=20
un'occasione di<BR>rilancio e crescita=20
dell'Internazionale.<BR><BR><BR>L'IFA<BR><BR>Riteniamo assai positivo =
che negli=20
ultimi anni si siano ampliate le<BR>adesioni l'Internazionale di =
Federazioni=20
Anarchiche e che numerosi siano<BR>stati i contatti con nuove realt=E0 =
che=20
guardano con interesse al percorso<BR>dell'IFA.<BR><BR>Il radicamento=20
dell'anarchismo sociale ed organizzatore =E8 stato<BR>rappresentato =
nelle piazze=20
da quello che possiamo definire un "blocco<BR>rosso e nero".<BR><BR>Un=20
anarchismo che, come ribadivamo nella mozione conclusiva del =
nostro<BR>ultimo=20
congresso, si caratterizza per "l'impostazione strategica =
del<BR>gradualismo=20
rivoluzionario, nel senso definito da Errico Malatesta, che<BR>non =E8 =
affatto=20
strategia riformista, ma meccanismo di crescita<BR>dell'opzione =
rivoluzionaria e=20
delle capacit=E0 autogestionarie attraverso<BR>obbiettivi parziali nella =
quotidianit=E0 delle lotte contro il dominio." Si<BR>riconferma =
altres=EC "la=20
validit=E0 degli strumenti di analisi e di lotta<BR>dell'anarchismo =
comunista e=20
sociale contro il potere:<BR>l'autogestione, il rifiuto della logica e =
della=20
pratica gerarchica,<BR>l'autorganizzazione sindacale e sociale, la =
solidariet=E0=20
militante tra<BR>tutti gli sfruttati e gli oppressi del mondo, la=20
prefigurazione, sin da<BR>ora, di una societ=E0 diversa."<BR><BR>Come di =
recente=20
ribadito nel convegno FAI di Reggio Emilia riteniamo<BR>"irrinunciabile =
un forte=20
richiamo alla critica del principio di<BR>maggioranza e della logica=20
elettoralistica che ne deriva: tale critica =E8<BR>stata alla base =
dell'anarchismo=20
sin dalla sua nascita (Saint Imier).<BR><BR>Il principio di maggioranza=20
all'interno delle federazioni<BR>stravolgerebbe il funzionamento=20
dell'organizzazione anarchica;<BR>applicato alla lettera nelle lotte =
renderebbe=20
le minoranze attive<BR>ostaggio dei settori pi=F9 riformisti; =
l'esperienza storica=20
dimostra che<BR>tale principio favorisce l'illusione riformista di poter =
risolvere i<BR>problemi sociali per via elettorale."<BR><BR>L'impulso =
dato=20
all'anarchismo dall'emergere dei movimenti no-global ha<BR>certo =
prodotto una=20
crescita sia sul piano numerico che dell'iniziativa<BR>politica ma non =
sempre si=20
=E8 tradotto in una chiarezza di obiettivi e<BR>pratiche libertarie. Ne =
=E8 il segno=20
il persistere di aree nichiliste prive<BR>di progettualit=E0 politica e =
sociale=20
cos=EC come il riproporsi delle<BR>concezioni neo-democratiche del=20
piattaformismo.<BR><BR>Rafforzare e ritessere il tessuto connettivo=20
dell'Internazionale =E8 quindi<BR>oggi un obiettivo prioritario per la =
costruzione=20
di un percorso di<BR>emancipazione sociale radicalmente libertario sia =
nei=20
principi<BR>organizzativi, che nella definizione dei programmi e delle=20
iniziative.<BR><BR>=C8 oggi pi=F9 che mai chiaro in settori minoritari =
ma ampi di=20
sfruttati ed<BR>oppressi che lo stato ed il capitalismo sono =
irriformabili, che=20
non vi<BR>sono ricette che consentano un "addolcimento" dei meccanismi=20
di<BR>sfruttamento, dominazione, spoliazione del pianeta e dei suoi=20
abitanti<BR>che vanno sotto il nome di democrazia e libero mercato. =
Sappiamo=20
bene,<BR>peraltro, che il dominio e lo sfruttamento hanno una=20
dimensione<BR>transnazionale accentuata e resa ancor pi=F9 cruda dalla =
feroce=20
guerra<BR>permanente in corso.<BR><BR>Le possibilit=E0 di crescita =
dell'anarchismo=20
sociale ed organizzatore<BR>dipendono dalla capacit=E0 di sviluppare una =
critica=20
ed una prassi<BR>radicali capaci di risostanziare nell'oggi "l'altro =
mondo=20
possibile" che<BR>auspichiamo. Ma =E8 nel contempo necessario tessere =
reti=20
comunicative vaste<BR>ed efficaci. Reti capaci di sviluppare=20
solidariet=E0,<BR>controinformazione ed iniziative su ampia scala. Reti =
che=20
necessitano di<BR>un sostegno organizzativo stabile quale quello =
rappresentato=20
oggi, anche<BR>se ancora in maniera insufficiente, dall'IFA.<BR><BR>Oggi =
il=20
capitalismo =E8 divenuto a tal punto pervasivo di divenire una<BR>sorta =
di seconda=20
natura per cui cade nell'oblio il suo carattere di<BR>costruzione =
sociale=20
storicamente data e questo diviene non il migliore,<BR>non il peggiore, =
ma=20
l'unico dei mondi possibili. Vi sono altri mondi, vi<BR>sono altre=20
possibilit=E0.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2><FONT face=3D"Times New Roman" =
size=3D3>3 - Analisi=20
della situazione internazionale<BR><BR>La guerra permanente come =
paradigma del=20
dominio statuale e capitalista:<BR>Oggi la logica del dominio e del =
profitto=20
vede lo scontro di tutti i<BR>poteri tra di loro, unificati solo dalla =
volont=E0=20
di affamare, umiliare e<BR>massacrare le classi subalterne. Per il =
resto, i=20
meccanismi<BR>ideologici di un tempo - lo stesso "neo"liberismo =
imperante per=20
ogni dove<BR>- sono relativamente secondari di fronte allo scenario di =
uno=20
scontro<BR>feroce per il predominio, dove gli obiettivi sono =
la<BR>sopravvivenza=20
immediata e la distruzione del nemico a qualunque costo,<BR>fosse pure =
la=20
distruzione, di l=EC a non molto, delle stesse possibilit=E0 di<BR>vita =
sul=20
pianeta.<BR><BR>In questi ultimi anni abbiamo assistito all'affermarsi =
del=20
paradigma<BR>della "Guerra Permanente". Enunciato dopo gli spettacolari=20
attacchi<BR>contro il Pentagono e le Torri gemelle, si =E8 perfezionato =
nel=20
periodo<BR>successivo definendo uno schema che pone la guerra come=20
elemento<BR>costante del panorama politico. Il pretesto della "guerra=20
al<BR>terrorismo" =E8 divenuto la chiave di volta di una politica=20
guerrafondaia<BR>diretta ad affermare le ragioni del pi=F9 forte in =
spregio=20
persino delle<BR>flebili "regole" del diritto internazionale, portando a =
probabilmente<BR>definitivo compimento l'esautorazione di ogni residua=20
funzione<BR>mediatrice dell'ONU.<BR><BR>La guerra permanente, =
preventiva,=20
globale non =E8 che l'ultima forma con la<BR>quale assicurare il dominio =
del pi=F9=20
forte, affermando le "ragioni" di chi<BR>sfrutta, asserve, opprime la =
maggior=20
parte della popolazione del pianeta.<BR>Queste "ragioni" si definiscono =
in base=20
a poste in gioco ben evidenti per<BR>quanto misconosciute sul piano=20
propagandistico. La<BR>principale =E8 il controllo delle fonti =
energetiche (non=20
solo petrolio, ma<BR>altres=EC acqua ed i minerali necessari per le =
tecnologie di=20
controllo<BR>satellitare ad uso militare e civile) e delle vie di=20
comunicazione<BR>attraverso le quali ne =E8 garantito =
l'approvvigionamento. Lo=20
strumento<BR>bellico impiegato nelle aree cruciali per gli interessi=20
statunitensi<BR>garantisce agli USA il mantenimento di un primato che, =
sul=20
piano<BR>strettamente economico =E8 loro conteso dall'Europa, dal =
Giappone e=20
da<BR>Russia, Cina, India, che, invece, non dispongono n=E9 dei=20
dispositivi<BR>bellici n=E9 dell'autonomia necessari a contrastare le =
pretese=20
egemoniche<BR>di Washington. In effetti una possibile chiave di=20
lettura<BR>dell'escalation bellica degli ultimi dieci anni vede=20
il<BR>ridimensionamento delle ambizioni degli storici "alleati" degli =
USA tra=20
i<BR>non secondari scopi della smania bellicista=20
dell'amministrazione<BR>americana.<BR><BR>I paesi europei, hanno negli =
ultimi=20
anni assunto il ruolo sempre pi=F9<BR>ambiguo e difficile di =
"alleati/competitori"=20
degli Stati Uniti e delle<BR>loro politiche guerrafondaie. Privi di una =
forza=20
d'urto bellica e di una<BR>capacit=E0 di coordinamento politico efficace =
i paesi=20
dell'Unione Europea<BR>si barcamenano tra il tentativo di creare un polo =
militare e<BR>l'affiancamento in chiave competitiva delle politiche=20
guerrafondaie degli<BR>USA. Appare perci=F2 risibile la pretesa=20
propagandistica<BR>dell'europeismo democratico di costruire un polo=20
alternativo<BR>all'imperialismo USA.<BR><BR>L'Italia, abbandonato il=20
non-interventismo tipico dell'era<BR>democristiana ed il ruolo di =
supporto=20
dell'imperialismo anglo-americano<BR>integrato da quello di mediazione =
verso il=20
mondo arabo, ha oggi un<BR>proprio ruolo imperiale attivo nello =
scacchiere=20
Europeo e mondiale, con<BR>interessi e specificit=E0 da difendere che la =
localizzazione mediterranea<BR>le permettono: dal protettorato in =
Albania agli=20
interventi di<BR>ricostruzione nelle zone disastrate dalle guerre =
(Bosnia,=20
Kossovo,<BR>Afganistan...) alle lucrose commesse nella produzione e =
nello=20
smercio di<BR>armi. Il riallineamento in chiave atlantica del governo=20
di<BR>centro-destra =E8 di fatto complementare al ruolo=20
regionalmente<BR>imperialista dello Stato italiano, che pu=F2 cos=EC =
tentare di=20
contrattare la<BR>"mano libera" nei suoi protettorati in cambio del =
sostegno=20
attivo alle<BR>politiche guerrafondaie degli Stati =
Uniti.<BR><BR><BR>Dalla=20
guerra umanitaria alla guerra permanente...<BR><BR>La fine della guerra =
fredda=20
ha rappresentato una cesura importante non<BR>solo perch=E9 da un mondo =
bipolare=20
si =E8 passati ad un mondo unipolare ma<BR>anche e soprattutto perch=E9 =
ha imposto=20
l'obbligo di ridisegnare<BR>l'immagine del nemico. Infatti lo =
sgretolarsi=20
"dell'impero del male" rese<BR>impossibile pensare il nemico come colui =
che=20
minaccia la tua<BR>esistenza, capace di dispiegare una potenza bellica =
tale da=20
provocare la<BR>distruzione del pianeta e la fine della specie. Delle=20
due<BR>caratteristiche peculiari dell'immagine del nemico, ossia=20
l'essere<BR>cattivo e l'essere capace e voglioso di una minaccia =
diretta,=20
la<BR>seconda era venuta meno, perch=E9 nessun pericolo forte pareva=20
incombere<BR>sull'unica super potenza. Non era quindi per gli Stati =
Uniti ed i=20
paesi<BR>suoi alleati pi=F9 possibile prefigurare la guerra come estrema =
ratio<BR>difensiva contro una minaccia mortale. In questa prospettiva=20
venne<BR>progressivamente disegnato un nuovo paradigma bellico, una=20
rinnovata<BR>concezione del ruolo e della funzione delle macchine da =
guerra,=20
che<BR>altrimenti potevano rischiare di vedere, sia pur mai esautorata,=20
certo<BR>assai ridimensionata la propria funzione.<BR><BR>Venne cos=EC =
delineata=20
la logica dell'ingerenza umanitaria che, anzich=E9<BR>entrare in rotta =
di=20
collisione con il vecchio principio della<BR>non-ingerenza negli "affari =
interni" di un paese, curiosamente lo<BR>affianc=F2. In tal modo quello=20
dell'ingerenza umanitaria divenne l'alibi<BR>duttile, sempre disponibile =
anche=20
se mai delineato in modo preciso in<BR>termini di diritto =
internazionale.=20
All'ingerenza umanitaria che venne<BR>invocata per giustificare la =
guerra in=20
Kosovo fece da contrappunto<BR>l'applicazione del principio della =
non-ingerenza=20
negli affari interni per<BR>quello che riguardava il massacro in atto in =
Cecenia=20
o la guerra contro<BR>le popolazioni curde, per non parlare del sempre =
pi=F9=20
crudele conflitto in<BR>Palestina ed Israele. Il paradigma della=20
guerra<BR>"umanitaria" fece riemergere il tema della guerra "giusta", la =
guerra<BR>combattuta per imporre una verit=E0, un ordine, una visione =
del mondo.=20
Una<BR>guerra sporca perch=E9 suo alibi sono le vittime e i profughi tra =
la<BR>popolazione civile e perch=E9 un simile alibi reggesse occorreva =
che=20
vi<BR>fossero sempre pi=F9 persone uccise, torturate, stuprate, sempre =
pi=F9=20
gente<BR>senza casa e senza speranza, attonite pedine di un gioco deciso =
altrove.<BR><BR>Questo schema era tuttavia ancora scarsamente duttile =
perch=E9=20
la<BR>mobilitazione emotiva necessaria a raccogliere consensi tra=20
le<BR>popolazioni dei paesi occidentali, e di quelle statunitensi=20
in<BR>particolare, per la realizzazione delle imprese belliche=20
"umanitarie"<BR>trovava il proprio limite proprio nell'evidente =
fallimento degli=20
scopi<BR>dichiarati del conflitto.<BR><BR>La guerra "umanitaria" ha =
mostrato con=20
fin troppa evidenza di essere un<BR>meccanismo perverso che accentua i =
mali che=20
pretende di curare,<BR>mettendo in scena un dramma reale, in cui il =
dolore, il=20
sangue, la<BR>distruzione sono la scenografia oscena che nasconde agli =
occhi=20
degli<BR>spettatori il retroscena, lo spazio scuro dietro le quinte=20
dello<BR>spettacolo.<BR><BR>L'11 settembre ha rappresentato l'occasione, =
poco=20
importa se favorita<BR>direttamente o ignobilmente sfruttata, per =
effettuare il=20
salto di<BR>qualit=E0 ormai necessario all'espletamento della vocazione=20
imperialista<BR>degli Stati Uniti, ormai decisi a buttare sul piatto =
delle=20
"relazioni"<BR>internazionali la loro indiscussa superiorit=E0 sul piano =
militare.<BR>L'immagine del nemico viene nuovamente ridisegnata: =
cattivo,=20
anzi<BR>cattivissimo, ed in grado di colpire direttamente e gravemente=20
il<BR>territorio degli Stati Uniti e quello degli Stati alleati degli =
USA.=20
Non<BR>coincide con un'organizzazione statuale ma =E8 in grado =
di<BR>infiltrare,=20
dirigere, permeare, allearsi con tutti gli Stati che non =
sono<BR>disponibili ad=20
accettare la leadership globale degli Stati Uniti. Un tale<BR>nemico =
apre la via=20
alla guerra permanente, contro gli Stati cosiddetti<BR>"canaglia" e =
contro tutti=20
coloro che, anche all'interno, minacciano<BR>l'ordine mondiale. Questo =
nemico=20
assume le vesti<BR>dell'integralista islamico. L'integralismo islamico =
permette=20
di<BR>rifondare, secondo la classica opposizione amico/nemico la =
categoria=20
di<BR>civilt=E0 occidentale. =C8 una categoria "vuota" che di fatto si=20
definisce<BR>per opposizione perch=E9 priva di senso ed identit=E0 =
proprie. Vi=20
si<BR>raggrumano infatti intorno il cristianesimo conservatore sia di=20
matrice<BR>cattolica che protestante, il liberalismo pi=F9 nichilista, =
tutte=20
le<BR>tradizionali forme di nazionalismo, razzismo, populismo e la=20
cultura<BR>democratica.<BR><BR>In questa guerra, che nella sua versione =
pi=F9=20
recente pu=F2 anche essere<BR>"preventiva", il nemico non deve =
"dimostrare" con i=20
fatti la propria<BR>natura perversa ma deve essere combattuto perch=E9 =
"=E8"=20
perverso. La<BR>questione intorno alla quale si =E8 costruita la=20
"giustificazione"<BR>dell'attacco all'Iraq =E8 in tal senso esemplare. =
Il presunto=20
possesso di<BR>armi di distruzione di massa diviene ragione sufficiente=20
allo<BR>scatenarsi della guerra. La palese asimmetria tra chi attacca=20
(e<BR>sicuramente possiede armi di distruzione di massa) e chi=20
viene<BR>attaccato ci riporta sul terreno della "guerra giusta" quella =
che=20
viene<BR>fatta perch=E9 il nemico =E8 cattivo e, quindi, potenzialmente =
pericoloso.=20
=C8<BR>cattivo e, quindi, naturale alleato del terrorismo che =
colpisce<BR>donne,=20
bambini, uomini inermi. Poco importa che la stessa definizione =
si<BR>possa=20
applicare alle politiche degli Stati Uniti e dei loro alleati.<BR>Scopo =
della=20
guerra non =E8 forse l'instaurazione del "terrore" tra la<BR>popolazione =
dello=20
Stato nemico al fine di fiaccarne la resistenza? La<BR>natura immorale =
della=20
guerra ci riporta alla natura immorale degli Stati<BR>ed =
all'impossibilit=E0 di=20
pensare un ordine realmente giusto del mondo<BR>semplicemente =
riformandone la=20
struttura.<BR><BR><BR>Guerra esterna e guerra interna<BR><BR>Il =
paradigma della=20
"guerra permanente" miete vittime non solo tra le<BR>popolazioni degli =
Stati=20
"canaglia" di turno ma anche tra gli oppositori<BR>dell'ordine =
costituito. I=20
pacifisti, gli antimilitaristi, i lavoratori in<BR>lotta, gli =
antirazzisti sono=20
equiparati ai terroristi con<BR>un'operazione propagandistica che =
ricorda da=20
vicino le accuse di<BR>"collaborazionismo" col nemico rivolte nel secolo =
scorso=20
a chiunque non<BR>accettasse la logica della guerra, del militarismo, =
degli=20
Stati.<BR><BR>Negli Stati Uniti la promulgazione del Patrioct Act, che =
di fatto=20
ha reso<BR>possibili detenzioni extragiudiziali di semplici sospetti, =
nonch=E9=20
una<BR>sostanziale, ulteriore militarizzazione della vita =
sociale<BR>americana,=20
=E8 il segno inequivocabile che la politica di guerra =
infinita<BR>finisce con il=20
permeare di se anche il cuore stesso della =
maggiore<BR>potenza.<BR><BR>Le=20
politiche securitarie degli ultimi anni hanno visto crescere su=20
scala<BR>mondiale le misure repressive sul piano del "fronte interno", =
quello=20
nel<BR>quale la posta in gioco =E8 il disciplinamento forzato dei=20
lavoratori,<BR>indigeni e migranti e l'ammutolimento di ogni=20
opposizione.<BR><BR>D'altro canto guerra interna e guerra esterna hanno =
lo=20
stesso fronte e<BR>vengono combattute con la stessa determinazione e =
ferocia.=20
La<BR>militarizzazione della vita sociale tramite provvedimenti=20
che<BR>travalicano persino i limiti della "normalit=E0" democratica,=20
senza<BR>eccessivi contraccolpi sul piano della conflittualit=E0 =
interna, =E8=20
stata<BR>resa possibile dalla gigantesca operazione anestetica=20
innescata<BR>dell'"emergenza" terrorismo. La paura ne =E8 il vettore =
potente=20
che<BR>favorisce la criminalizzazione di ogni forma, anche minima,=20
di<BR>effervescenza sociale. I recenti pacchetti securitari approvati=20
in<BR>Francia e Gran Bretagna ne rappresentano un degno esempio, cui fa=20
da<BR>puntuale contrappunto l'equiparazione tra terrorismo e lotte =
sociali=20
in<BR>atto da tempo nel nostro paese.<BR><BR><BR>In appendice trovate =
alcune=20
schede informative relative alla<BR>Federazione ed alle sue attuali =
commissioni=20
di studio e di lavoro.<BR><BR><BR>Scheda 1<BR><BR>Comunicazione =
sovversiva:=20
Umanit=E0 Nova<BR><BR>Informare =E8 anche e soprattutto agire. =
InformAzione =E8 non=20
per caso il<BR>titolo di una delle rubriche di Umanit=E0 Nova, il nostro =
settimanale.<BR><BR>Il controllo dell'informazione =E8 una delle poste =
in gioco=20
per il<BR>controllo sociale. Rompere la gabbia dell'informazione =
irregimentata=20
=E8<BR>uno dei compiti che i libertari e gli anarchici si sono=20
costantemente<BR>posti nel corso della loro storia.<BR><BR>Nell'epoca=20
dell'informazione globale, lo sappiamo, la gran congerie di<BR>flussi=20
informativi della pi=F9 diversa natura dai quali siamo =
investiti<BR>trasforma=20
l'informazione in una merce usa e getta. Una merce tra le =
pi=F9<BR>deperibili, che=20
difficilmente riesce a sedimentarsi, a farsi luogo di<BR>comunic/azione, =
terreno=20
per la crescita di una coscienza critica,<BR>capace di costruire =
percorsi di=20
auto-formazione fuori dal cono di luce<BR>accecante imposto dai =
principali=20
media.<BR><BR>La partita dell'informazione libera e libertaria non si=20
gioca,<BR>riteniamo, sul terreno della "concorrenza" con i media di =
regime ma=20
nella<BR>capacit=E0 di costruire e far crescere strumenti informativi =
che siano=20
il<BR>pi=F9 possibile espressione dell'esigenza di dar voce a chi non ce =
l'ha,<BR>fornendo nel contempo a chi legge, ascolta o =
guarda<BR>un'occasione per=20
riconoscere un percorso che pu=F2 essere anche il suo,<BR>come =
lavoratore,=20
sfruttato, oppresso.<BR><BR>In Italia l'anarchismo organizzato =E8 =
riuscito,=20
nonostante le grandi<BR>difficolt=E0, a mantenere aperto uno strumento=20
comunicativo di grande<BR>importanza come Umanit=E0 Nova. U.N. =E8 oggi =
l'unico=20
giornale a cadenza<BR>settimanale nell'ambito della sinistra =
extraistituzionale=20
e rappresenta<BR>sia nella versione cartacea che on line un punto di =
riferimento=20
che va<BR>oltre la cerchia anarchica in senso stretto investendo una =
pi=F9 ampia=20
area<BR>libertaria.<BR><BR>Il suo taglio informativo non disgiunto dalla =
ricerca=20
di<BR>approfondimento in cui trovano spazio le=20
esperienze<BR>dell'autorganizzazione sociale, della lotta=20
antimilitarista,<BR>antirazzista, ambientale, sindacale, =
antiglobalizzatrice=20
oltre,<BR>ovviamente, alla vita del movimento specifico, fa s=EC che la =
cerchia=20
dei<BR>lettori si sia allargata. Articoli di Umanit=E0 Nova sono=20
settimanalmente<BR>ripresi da numerosi siti di informazione via internet =
anche=20
di aree non<BR>anarchiche suscitando attenzione e =
dibattito.<BR><BR>Ampio spazio=20
hanno nel nostro settimanale le tematiche internazionali,<BR>sia dal =
punto di=20
vista analitico che nella cronaca delle lotte, delle<BR>riflessioni e =
delle=20
proposte del movimento anarchico e libertario a<BR>livello =
internazionale. Siamo=20
peraltro convinti che in quest'ambito molto<BR>si possa ancora=20
fare.<BR><BR>Riteniamo altres=EC auspicabile intessere un rapporto di=20
collaborazione e<BR>scambio con testate anarchiche di altri=20
paesi.<BR><BR><BR>Scheda 2<BR><BR>Immigrazione e razzismo<BR><BR>In un =
mondo=20
sempre pi=F9 diviso tra chi ha e chi non ha, sia a livello<BR>globale, =
sia a=20
livello locale, quello dell'immigrazione =E8 divenuto uno<BR>dei tanti =
fronti sui=20
quali si combatte la guerra non dichiarata dei<BR>ricchi contro i=20
poveri.<BR><BR>Aldil=E0 della scandaloso sistema dei campi di =
detenzione, con la=20
loro<BR>struttura evocante quella dei lager nazisti, e delle specifiche=20
misure<BR>legislative attraverso cui, all'interno del Trattato di =
Schengen,=20
gli<BR>Stati europei intendono governare, limitare e controllare le =
presenze e=20
i<BR>flussi dell'immigrazione, appare ormai evidente che attorno al=20
pi=F9<BR>generale fenomeno dell'immigrazione si stanno giocando=20
partite<BR>importanti e forse decisive per l'intera societ=E0. Attorno a =
questa<BR>questione si formano infatti consensi elettorali, si decidono=20
politiche<BR>economiche, si ridefiniscono assetti sociali e si=20
contrappongono<BR>culture, sempre e comunque sulla pelle di persone, di=20
lavoratori e di<BR>profughi provenienti da altri paesi=20
"extracomunitari".<BR><BR>Di fronte a tali crescenti flussi migratori,=20
storicamente inarrestabili e<BR>motivati da un complesso drammatico di=20
condizioni economiche,<BR>disastri ambientali e situazioni di guerra, =
quello che=20
pi=F9 colpisce =E8 la<BR>strenua difesa del "Bunker Europa" dentro i =
propri confini,=20
sia<BR>geografici che mentali. Tali scelte "militari", assorbono=20
sostanziose<BR>quote dei bilanci statali destinati alla Difesa interna =
ed=20
esterna.<BR><BR>=C8 evidente che basterebbe destinare anche solo una =
parte dei=20
fondi<BR>destinati ai pattugliamenti aeronavali dell'Adriatico,=20
nella<BR>costruzione e nel mantenimento di strutture detentive, =
nell'aumento=20
degli<BR>organici delle forze repressive, negli apparati di vigilanza e=20
controllo<BR>delle frontiere, nei rimpatri forzati degli indesiderabili=20
nella<BR>burocrazia incaricata di autorizzare il soggiorno degli =
stranieri=20
per<BR>permettere un pi=F9 decente e sicuro ingresso ed assicurare=20
delle<BR>condizioni umane per tutti coloro che approdano nella ricca=20
Europa.<BR><BR>Il vero prodotto di queste strategie di intervento=20
sull'immigrazione =E8 la<BR>voluta creazione della figura del =
"clandestino" e nei=20
forti ed<BR>articolati interessi ad esso legati, a conferma di come il=20
potere<BR>legale stesso produca l'illegalit=E0 che sostiene di voler=20
combattere.<BR><BR>Esattamente come per il proibizionismo, le leggi=20
anti-immigrazione<BR>servono solo a favorire l'ingresso illegale, il =
soggiorno=20
clandestino e<BR>ogni forma di lavoro irregolare, con grande gioia di =
scafisti,=20
mafie ed<BR>organizzazioni criminali la cui attivit=E0 vede dirette=20
complicit=E0<BR>nell'apparato statale, mentre nell'ambito del lavoro =
l'esistenza=20
della<BR>"clandestinit=E0" permette a padroni e padroncini di ricattare=20
i<BR>lavoratori extracomunitari "regolari", disposti a tutto pur di=20
non<BR>ripiombare in seguito ad un licenziamento=20
nell'anticamera<BR>dell'espulsione.<BR><BR>Superfluo dire che a loro =
volta, sia=20
nella realt=E0 industriale che in<BR>quella agricola, la manodopera=20
extracomunitaria - sia regolare che<BR>irregolare - si rivela del tutto=20
funzionale a riproporre analoghi<BR>ricatti e divisioni nei confronti =
dei=20
lavoratori comunitari, imponendo<BR>loro tutte le flessibilit=E0 =
possibili ed=20
immaginabili.<BR><BR>Tragicamente tale logica comporta tra l'altro che =
anche chi=20
appartiene ai<BR>settori sociali pi=F9 sfruttati e precari, dimenticando =
la=20
propria identit=E0<BR>di classe e riconoscendosi=20
come<BR>bianco-italiano-cattolico-europeo pu=F2 illudersi di non=20
essere<BR>all'ultimo scalino della societ=E0 e quindi il suo razzismo, =
la=20
sua<BR>complicit=E0 con chi detiene il potere, il suo asservimento verso =
il<BR>padrone si rafforzano, tanto da credere che l'unica=20
emancipazione<BR>possibile sia il poter esercitare la funzione di =
"kap=F2" ai=20
danni di<BR>qualcuno che il sistema capitalista e statale hanno posto al =
gradino<BR>inferiore.<BR><BR>Le politiche di dominio e di controllo si =
vanno=20
ridefinendo a partire<BR>proprio dall'immigrazione ma allo stesso tempo =
tornano=20
ad aprirsi spazi<BR>per l'opposizione sociale; nella storia pi=F9 =
recente non=20
sarebbe<BR>peraltro la prima volta che le lotte degli immigrati, =
intersecandosi=20
con<BR>l'autorganizzazione e la solidariet=E0 di classe, accendono=20
la<BR>rivolta.<BR><BR>La rivolta degli anarchici di ogni paese e =
latitudine =E8=20
contro la<BR>divisione in classi della societ=E0, tra sfruttati e =
sfruttatori,=20
aldil=E0 di<BR>ogni appartenenza etnica e nazionale.<BR><BR>In quanto=20
internazionalisti e nemici di ogni Stato ci sentiamo =
dei<BR>"senzapatria",=20
consapevoli di appartenere ad una classe sociale -<BR>quella dei =
lavoratori,=20
degli oppressi, dei proletari - con interessi<BR>inconciliabili con =
quelli del=20
Capitale, delle borghesie nazionali e dei<BR>padroni di ogni =
colore.<BR><BR>In=20
questi ultimi anni le contraddizioni che velocemente si sono=20
andate<BR>determinando in conseguenza della cosiddetta=20
"globalizzazione"<BR>liberista dell'economia, con l'apertura quasi =
illimitata=20
delle<BR>frontiere ai flussi dei capitali e delle merci ma non alle=20
persone,<BR>tornano a riproporre l'urgente necessit=E0 di sviluppare e =
coordinare=20
sul<BR>piano internazionali tutte le forze dell'opposizione =
anticapitalistica=20
e<BR>tutte le organizzazioni sindacali di classe, contro il tentativo=20
di<BR>dividere il movimento operaio e di mettere uno contro l'altro=20
i<BR>lavoratori autoctoni e migranti.<BR><BR>Infatti =E8 nostra =
convinzione che=20
soltanto dall'unione solidale di<BR>intenti e d'azione tra quanti si =
oppongono=20
al dominio del capitale<BR>all'interno degli Stati pi=F9 ricchi, i =
lavoratori=20
immigrati provenienti<BR>dal Sud del Mondo e le resistenze popolari e =
indigene=20
nei paesi<BR>depredati dall'imperialismo, potr=E0 affermarsi la=20
speranza<BR>rivoluzionaria di una societ=E0 in cui donne e uomini =
possano vivere=20
in<BR>libert=E0 e uguaglianza.<BR><BR>Di fronte a questo complesso di =
questioni e=20
conflitti, l'antirazzismo e<BR>internazionalismo anarchico dovrebbero =
riuscire=20
ad essere elemento di<BR>sviluppo del movimento e dei percorsi di=20
autorganizzazione che vedono<BR>sempre pi=F9 protagonisti decine di =
migliaia di=20
migranti che, peraltro,<BR>data la loro situazione precaria da un punto =
di vista=20
legale,<BR>abitativo, sindacale, comunicativo, etc. devono affrontare =
problemi=20
e<BR>rischi enormi anche per rivendicare i pi=F9 elementari =
diritti.<BR><BR>Per=20
questo se =E8 pi=F9 che necessario criticare l'illusoria campagna per=20
i<BR>cosiddetti "diritti di cittadinanza" portata avanti da certi =
settori=20
nei<BR>confronti di un governo che ha nel proprio DNA ideologico=20
la<BR>discriminazione, =E8 altrettanto opportuno osservare che questa=20
critica<BR>deve essere accompagnata da pratiche conseguenti e solidali =
volte=20
ad<BR>affermare le libert=E0 negate, come ad esempio viene fatto con=20
le<BR>occupazioni che cercano di dare delle risposte immediate al=20
problema<BR>della casa.<BR><BR>Le pesantissime condizioni di vita di =
gran parte=20
degli immigrati in<BR>costante pericolo di espulsione forzata o di =
carcerazione=20
all'interno di<BR>strutture quali i CPT, non consentono atteggiamenti ed =
approcci a tali<BR>problematiche che non tengano conto dell'urgenza e=20
della<BR>concretezza dei problemi che i migranti si trovano =
quotidianamente=20
ad<BR>affrontare.<BR><BR>Per cui se =E8 condivisibile il considerare =
come=20
marginale o riformista la<BR>semplice rivendicazione di diritti civili, =
questo=20
non deve per=F2<BR>trasformarsi in un comodo alibi per sottrarsi alla =
complessit=E0=20
e alla<BR>drammaticit=E0 di chi =E8 senza un tetto, circondato da =
ostilit=E0 di=20
ogni<BR>genere, costretto ad accettare condizioni indicibili di =
sfruttamento=20
e<BR>alienazione.<BR><BR>L'opposizione alle leggi razziste deve mettere =
in=20
discussione la<BR>pretesa da parte del governo - di qualsiasi governo - =
di=20
stabilire<BR>preventivamente e gestire per legge i flussi migratori,=20
trasformando i<BR>permessi di soggiorno in contratti a scadenza. L'unica =
"legge"<BR>possibile, giusta e razionale =E8 infatti - anche in questo =
caso -=20
quella<BR>che non mette fuori-legge la libert=E0 di vivere dove si =
vuole, tanto=20
pi=F9<BR>che l'immigrazione non =E8 turismo ma un fenomeno sociale =
imposto=20
da<BR>situazioni quali guerre, miseria, devastazioni=20
ambientali,<BR>persecuzioni.<BR><BR>Commissione Antirazzista della =
Federazione=20
Anarchica Italiana<BR><BR><BR>Scheda 3<BR><BR>La Questione=20
Sociale<BR><BR>Relazione della commissione della FAI la "Questione =
Sociale" per=20
il<BR>congresso dell'Internazionale della Federazioni=20
Anarchiche.<BR><BR>Materiale per il dibattito.<BR><BR>La nostra =
commissione,=20
ratificata e reinvestiva dall'ultimo congresso<BR>della FAI (Imola, =
gennaio=20
2003), =E9 incaricata di coordinare e<BR>promuovere l'iniziativa dei =
gruppi e=20
delle individualit=E0 federate nelle<BR>lotte che le classi subalterne =
producono=20
nel nostro paese.<BR><BR>Accanto alle altre commissioni di coordinamento =
e a=20
quelle di studio e di<BR>lavoro, assumiamo il compito specifico della =
produzione=20
di<BR>documenti, volantini e manifesti, dell'organizzazione di=20
convegni<BR>aperti alla partecipazione dei lavoratori e delle=20
lavoratrici<BR>anarchiche e libertarie, del coordinamento della presenza =
della=20
nostra<BR>federazione nelle manifestazioni e negli scioperi a=20
carattere<BR>intercategoriale e nazionale.<BR><BR>Abbiamo voluto =
denominare la=20
commissione "Questione Sociale" per<BR>significare la globalit=E0 delle =
questioni=20
che si ricollegano alla lotta<BR>fra le classi subalterne e quelle =
dominanti. Il=20
respiro del nostro<BR>intervento si riduce all'ambito "nazionale" ma =
cooperiamo=20
con gli altri<BR>organismi nominati dal congresso della FAI in una=20
dimensione<BR>internazionale ed internazionalista.<BR><BR>Di particolare =
attualit=E0 sono le iniziative di solidariet=E0, di<BR>sostegno, di =
pubblicizzazione=20
e di diffusione delle lotte in corso, da<BR>parte dei gruppi e delle=20
individualit=E0 anarchiche di ogni paese.<BR><BR>Nell'ambito del =
congresso=20
internazionale auspichiamo un pi=F9 forte<BR>coordinamento delle =
federazioni=20
anarchiche su questo terreno.<BR><BR>La FAI, negli ultimi anni =E9 stata =
capace di=20
intensificare e rendere pi=F9<BR>evidente il ruolo dell'anarchismo nelle =
lotte=20
sociali. Dalle iniziative<BR>prodotte all'inizio del decennio del 1990=20
(movimenti contro la guerra,<BR>partecipazione attiva ai movimenti di=20
contestazione delle<BR>organizzazioni istituzionali che inquadrano i =
lavoratori,=20
movimenti<BR>ambientali, etc.) si =E9 consolidata la presenza e =
l'importanza=20
degli<BR>anarchici nel movimento operaio italiano. Siamo stati =
propulsivi=20
e<BR>organizzatori del vasto movimento che va sotto il nome di=20
"sindacalismo<BR>di base". Oggi gli anarchici sono presenti, anche in=20
posizione<BR>rilevante, in molte di queste organizzazioni: Unione =
Sindacale=20
Italiana<BR>-AIT, Confederazione Unitaria di Base, Sindacato dei=20
Lavoratori<BR>Autoorganizzati Italiani, Confederazione Italiana di=20
Base,<BR>Confederazione Cobas. Inoltre le nostre compagne ed i nostri=20
compagni<BR>sono attivi organizzatori di comitati di lotta nelle=20
situazioni<BR>proletarie dove (per tradizione o per legami giuridici) =
non vi =E9=20
la<BR>possibilit=E0 di costruire sindacati combattivi ed indipendenti=20
dal<BR>governo e dai partiti istituzionali.<BR><BR>In particolare nel =
movimento=20
di lotta del proletariato immigrato si<BR>segnalano numerose iniziative =
di lotta=20
(occupazioni di case, prime<BR>vertenze sindacali, manifestazioni) nelle =
quali i=20
nostri compagni e le<BR>nostre compagne sono in prima fila; questa =
attivit=E0 =E9=20
coordinata in<BR>collaborazione con la commissione antirazzista della =
FAI che=20
lavora pi=F9<BR>specificatamente per la lotta contro la legislazione =
autoritaria=20
e<BR>razzista. Altrettanto si pu=F2 dire per le lotte dei lavoratori=20
"atipici"<BR>(precari, in affitto, lavoratori irregolari, =
etc.).<BR><BR>Come=20
anarchici della FAI lavoriamo programmaticamente per l'unit=E0 =
del<BR>sindacalismo=20
conflittuale ed indipendente: in una prospettiva di =
una<BR>organizzazione di=20
classe e di massa completamente autonoma dallo stato e<BR>dai partiti=20
istituzionali, con metodologia federalista e libertaria,<BR>capace di =
sviluppare=20
lo scontro sociale in termini rivoluzionari Ma, sia<BR>negli scioperi a=20
carattere nazionale che nelle grandi mobilitazioni<BR>contro la guerra, =
ci siamo=20
trovati fianco a fianco sia nelle<BR>manifestazione che nella =
preparazione di=20
questi eventi.<BR><BR>Se il nostro lavoro dar=E0 buoni frutti potremo =
realizzare,=20
in Italia, un<BR>forte sindacato che sciolga ogni ambiguit=E0 ed ogni =
subalternit=E0=20
nei<BR>confronti della organizzazioni sindacali di stato (non possiamo=20
neppure<BR>pi=F9 definirle riformiste in virt=F9 del loro pi=F9 completo =
asservimento=20
alle<BR>politiche governative sia di destra che di sinistra). =
Questo<BR>nostro=20
proponimento non =E9 un semplice sogno: gi=E0 oggi l'insieme =
delle<BR>organizzazioni=20
sindacali nelle quali siamo presenti sono in grado di<BR>mobilitare =
diverse=20
centinaia di migliaia di lavoratori come hanno<BR>dimostrato gli =
scioperi=20
organizzati negli ultimi anni.<BR><BR>Inoltre, proprio in questi mesi, =
si sono=20
sviluppate delle interessanti<BR>lotte di massa che hanno costretto il =
governo=20
ad accettare la<BR>violazione della legge: in particolare l'insurrezione =
delle=20
popolazioni<BR>della Lucania ionica contro il progetto del governo di =
costruire=20
in<BR>quella zona una discarica nucleare ha costretto il governo a =
ritirare=20
le<BR>sue decisioni ed =E9 stato elemento detonante e modello per =
le<BR>successive=20
lotte "illegali" (in violazione della legge di<BR>regolamentazione degli =
scioperi) dei lavoratori dei trasporti. In tutte<BR>queste occasioni di =
fermento=20
abbiamo assistito ad un rafforzamento sia<BR>della presenza anarchica =
che=20
all'aumento delle adesioni dei lavoratori ai<BR>sindacati di =
base.<BR><BR>Il=20
collegamento delle diverse lotte sociali, poi, si sta =
realizzando,<BR>creando=20
quell'unit=E0 di classe da noi sempre propagandata: =
militanti<BR>sindacali o loro=20
strutture organizzative che sostengono e partecipano<BR>alle lotte dei =
precari e=20
degli immigrati, cittadini che sostengono<BR>attivamente i comitati di =
sciopero,=20
etc.<BR><BR>In definitiva non =E9 velleitario affermare che questa =E9 =
una=20
buona<BR>stagione per l'anarchismo in Italia. Sulla base di questa =
spinta che=20
ci<BR>viene dalle cose e dall'entusiasmo della nostro volont=E0=20
rivoluzionaria<BR>portiamo gli elementi per il dibattito al=20
congresso<BR>dell'Internazionale.<BR><BR>Lavoriamo insieme per la =
dimensione=20
internazionale del movimento di<BR>emancipazione; discutiamo, =
operativamente,=20
sulle proposte per costruire<BR>dei coordinamenti (almeno a livello=20
continentale) degli organismi delle<BR>nostre federazioni che =
intervengono nelle=20
lotte sociali. Attiviamo una<BR>campagna di propaganda specifica =
anarchica a=20
sostegno dell'unit=E0,<BR>dell'indipendenza e della radicalit=E0 dei =
movimenti=20
sindacali di base.<BR><BR>Attiviamo una campagna specifica anarchica che =
faccia=20
superare, alle<BR>organizzazioni indipendenti e combattive dei =
lavoratori, gli=20
ambiti<BR>strettamente professionali, per la pi=F9 complessiva =
assunzione=20
della<BR>questione sociale che =E9 ancora irrisolta nei nostri paesi. =
Non solo=20
la<BR>saldatura con il proletariato "irregolare" o "atipico"=20
(precari,<BR>disoccupati, immigrati); non solo l'assunzione della lotta=20
sociale<BR>(contro il caro-vita, per la gratuit=E0 degli alloggi e dei=20
servizi<BR>sociali) ma anche l'assunzione di nuovi ambiti e prospettive=20
di<BR>organizzazione. In questo senso stiamo attivando una campagna=20
di<BR>agitazione e sensibilizzazione per la costruzione di contratti=20
di<BR>"sito" e di "prodotto" per contrastare le pratiche padronali=20
di<BR>dividere i cicli produttivi in tante piccole aziende tali da =
impedire=20
le<BR>minime libert=E0 di autoorganizzazione.<BR><BR>Attiviamo una =
campagna di=20
propaganda dei metodi e delle finalit=E0<BR>dell'anarcosindacalismo: =
crediamo che,=20
oggi, i tempi ci siano pi=F9<BR>favorevoli e che questa propaganda non =
sarebbe=20
percepita da molti<BR>lavoratori e militanti sindacali come estranea o=20
"ideologica".<BR><BR>Anche nel mondo del lavoro (regole o irregolare che =
sia) e=20
nelle lotte<BR>sociali di massa abbiamo sperimentato come si possa =
esprimere un=20
pi=F9<BR>vasto movimento contro la guerra, il militarismo e =
l'autoritarismo.=20
Su<BR>questi temi pi=F9 generali rimandiamo al dibattito delle=20
federazioni.<BR><BR>Nella prossima relazione (marzo) daremo un resoconto =
pi=F9=20
dettagliato<BR>delle iniziative in corso e della presenza anarchica =
nelle=20
lotte<BR>sociali. Gi=E0 oggi, nostri compagni, sono nei comitati che=20
stanno<BR>organizzando uno sciopero nazionale, per l'inizio di marzo, =
contro=20
il<BR>governo e le sue politiche, a sostegno delle lotte in corso, =
contro=20
le<BR>minacce di repressione degli scioperanti, contro il caro-vita.=20
Stiamo<BR>appoggiando attivamente una campagna di allargamento di lotte =
per=20
il<BR>salario (che i governi di centro-sinistra e di =
centro-destra,=20
assieme a<BR>Confindustria e con la complicit=E0 del sindacalismo di =
Stato hanno a=20
lungo<BR>compresso) e contro il caro-vita.<BR><BR>Nel contempo stiamo =
sostenendo=20
iniziative di solidariet=E0 in difesa di<BR>lavoratori licenziati (nelle =
ferrovie)=20
o minacciati di pesanti<BR>rappresaglie per le lotte "irregolari" fatte =
come nel=20
settore dei mezzi<BR>pubblici urbani.<BR><BR>La Questione Sociale, =
commissione=20
della Federazione Anarchica Italiana</FONT><BR></FONT></DIV>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2></FONT> </DIV>
<DIV> </DIV></BODY></HTML>
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--__--__--
Message: 8
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Fri, 9 Apr 2004 21:01:08 +0200
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Manifestazione Nazionale Antimilitarista Anarchica
Reply-To: contropotere at inventati.org
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-------------------------------------------------------------------------=
-------
Manifestazione Nazionale Antimilitarista Anarchica
Livorno 29 maggio 2004
- contro la guerra
- contro il militarismo
- contro l'intervento di truppe italiane all'estero
- contro le basi militari sul nostro territorio=20
- contro la militarizzazione del territorio e la criminalizzazione di =
ogni forma di opposizione sociale
Partenza ore 16 da piazza Magenta.
Il corteo terminer=E0 alle ore 18,30 nella medesima piazza ove si =
svolger=E0 una festa antimilitarista con musica, teatro, interventi di =
controinformazione sulle basi militari e le guerre in corso.
Sono in preparazione un manifesto nazionale e un volantone di quattro =
pagine
Per adesioni e richieste manifesti e volantoni: mail:
cdc at federazioneanarchica.org=20
Federazione Anarchica Italiana
-------------------------------------------------------------------------=
-------
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<DIV>Manifestazione Nazionale Antimilitarista Anarchica<BR>Livorno 29 =
maggio=20
2004</DIV>
<DIV></STRONG><BR>- contro la guerra<BR>- contro il militarismo<BR>- =
contro=20
l=92intervento di truppe italiane all=92estero<BR>- contro le basi =
militari sul=20
nostro territorio <BR>- contro la militarizzazione del territorio e la=20
criminalizzazione di ogni forma di opposizione sociale<BR>Partenza ore =
16 da=20
piazza Magenta.<BR>Il corteo terminer=E0 alle ore 18,30 nella medesima =
piazza ove=20
si svolger=E0 una festa antimilitarista con musica, teatro, interventi =
di=20
controinformazione sulle basi militari e le guerre in corso.<BR>Sono in=20
preparazione un manifesto nazionale e un volantone di quattro =
pagine<BR>Per=20
adesioni e richieste manifesti e volantoni: mail:</DIV>
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Message: 9
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Date: Fri, 9 Apr 2004 21:41:42 +0200
From: contropotere-admin at inventati.org
Subject: [Contropotere] Nuova occupazione ad Alessandria
Reply-To: contropotere at inventati.org
This is a multi-part message in MIME format.
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-------------------------------------------------------------------------=
-------
Gli anarchici di alessandria aprono un nuovo spazio di libert=E0: in =
solidariet=E0 con loro csa lacandona, Subbuglio, Crocevia e =
individualit=E0 di Torino
SABATO 3 APRILE GLI ANARCHICI OCCUPANO PERLANERA
Non =E8 un centro sociale, ma un luogo di divulgazione e di =
documentazione libertaria, antiautoritaria dove si organizzano:
* dibattiti sui vari temi sociali, internazionali, nazionali e =
cittadini;
* mostre d'arte grafica;
* un archivio di documentazione e biblioteca popolare;
* ricerca e divulgazione di materiale riguardante la storia delle lotte =
per l'emancipazione sociale e il movimento libertario e anarchico;
* osservatorio permanente contro la repressione;
* spettacoli teatrali, recitazione di poesie, performance e momenti di =
creativit=E0;
* una casa anarchica aperta al quartiere dove vivere momenti di piacere =
collettivo, ma soprattutto un luogo autogestito e rivoluzionario.
Quotidianamente centinaia di case abbandonate e lasciate al degrado =
testimoniano la disuguaglianza di questo mondo: mentre mancano case per =
abitare, mancano luoghi di aggregazione, si sprecano e si lasciano =
deserte parecchie mura che potrebbero essere un solido tetto sulla testa =
per molti.
Se poi il denaro con il quale questi stabili sono stati acquistati =E8 =
denaro pubblico, estorto direttamente sulla busta paga, occupare =E8 =
semplicemente riprenderci un po' di questo spreco!!!! Questa pratica =E8 =
patrimonio dei movimenti di lotta fin dai primi del '900 dove le terre =
erano OCCUPATE per coltivarle in proprio e non al servizio dei padroni, =
o per costruire quelle che allora erano chiamate "case del popolo", =
dove, praticando l'autogestione si organizzavano momenti di aggregazione =
e di svago, si allestivano biblioteche popolari (dove trovare quei testi =
che il mercato di allora, come quello di oggi, lascia nell'oblio) e si =
diffondeva materiale di divulgazione e di propaganda, gi=E0 allora =
definita "sovversiva".
Via via le occupazioni si sono susseguite, case per abitare, circoli del =
proletariato giovanile, centri sociali, squat ecc..
Noi non siamo n=E9 i primi e presumibilmente non saremo gli ultimi.
Veniteci a trovare subito ...domenica alle ore 16 a prendere il te da =
noi...
PERLA NERA
-------------------------------------------------------------------------=
-------
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Gli anarchici di alessandria aprono un nuovo spazio di libert=E0: in =
solidariet=E0=20
con loro csa lacandona, Subbuglio, Crocevia e individualit=E0 di =
Torino<BR></DIV>
<DIV>SABATO 3 APRILE GLI ANARCHICI OCCUPANO PERLANERA</DIV>
<DIV><BR>Non =E8 un centro sociale, ma un luogo di divulgazione e di=20
documentazione libertaria, antiautoritaria dove si organizzano:<BR>* =
dibattiti=20
sui vari temi sociali, internazionali, nazionali e cittadini;<BR>* =
mostre d'arte=20
grafica;<BR>* un archivio di documentazione e biblioteca popolare;<BR>* =
ricerca=20
e divulgazione di materiale riguardante la storia delle lotte per=20
l'emancipazione sociale e il movimento libertario e anarchico;<BR>* =
osservatorio=20
permanente contro la repressione;<BR>* spettacoli teatrali, recitazione =
di=20
poesie, performance e momenti di creativit=E0;<BR>* una casa anarchica =
aperta al=20
quartiere dove vivere momenti di piacere collettivo, ma soprattutto =
un=20
luogo autogestito e rivoluzionario.<BR><BR>Quotidianamente centinaia di =
case=20
abbandonate e lasciate al degrado testimoniano la disuguaglianza di =
questo=20
mondo: mentre mancano case per abitare, mancano luoghi di aggregazione, =
si=20
sprecano e si lasciano deserte parecchie mura che potrebbero essere un =
solido=20
tetto sulla testa per molti.<BR>Se poi il denaro con il quale questi =
stabili=20
sono stati acquistati =E8 denaro pubblico, estorto direttamente sulla =
busta paga,=20
occupare =E8 semplicemente riprenderci un po' di questo spreco!!!! =
Questa pratica=20
=E8 patrimonio dei movimenti di lotta fin dai primi del '900 dove le =
terre erano=20
OCCUPATE per coltivarle in proprio e non al servizio dei padroni, o per=20
costruire quelle che allora erano chiamate "case del popolo", dove, =
praticando=20
l'autogestione si organizzavano momenti di aggregazione e di svago, si=20
allestivano biblioteche popolari (dove trovare quei testi che il mercato =
di=20
allora, come quello di oggi, lascia nell'oblio) e si diffondeva =
materiale di=20
divulgazione e di propaganda, gi=E0 allora definita "sovversiva".<BR>Via =
via le=20
occupazioni si sono susseguite, case per abitare, circoli del =
proletariato=20
giovanile, centri sociali, squat ecc..<BR>Noi non siamo n=E9 i primi e=20
presumibilmente non saremo gli ultimi.<BR>Veniteci a trovare subito =
...domenica=20
alle ore 16 a prendere il te da noi...<BR><BR>PERLA NERA<BR>
<HR>
</DIV></BODY></HTML>
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