[Presos] Digest di Contropotere, Volume 2, Numero 7
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Sat May 22 12:01:30 CEST 2004
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Argomenti del Giorno:
1. Massa e Firenze: Presentazione llibro Horst Fantazzini
(contropotere at inventati.org)
2. Novità Elèuthera: Umani al di là delle appartenenze
(contropotere at inventati.org)
3. Arrestato un compagno a Roma (contropotere at inventati.org)
4. Martedì 18 maggio 04, processo a Marco Camenisch: inizia la
parte sull'omicidio di Brusio (contropotere at inventati.org)
5. Varese: 2 giorni di iniziative di solidarietà per Marco
Camenisch (contropotere at inventati.org)
6. Iniziativa solidarietà a Genova, il 21.05.04 per manifestanti
anti-G8 sotto processo (contropotere at inventati.org)
7. Piacenza, sabato 22: Né il mio corpo né la mia anima
(contropotere at inventati.org)
8. Pullman e treni per Livorno (contropotere at inventati.org)
9. Napoli: giovedì 27 maggio all'Ateneo Libertario
(contropotere at inventati.org)
10. Comunicato di Angela Maria Lo Vecchio (contropotere at inventati.org)
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Message: 1
Date: Fri, 21 May 2004 14:08:05 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Massa e Firenze: Presentazione llibro Horst
Fantazzini
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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Presentazione del libro "Ormai è fatta" di Horst Fantazzini
ed. Nautilus / EL Paso
Interverranno: Paolo Ranieri e Mario Spesso
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Giovedì 20 maggio
ore 17.30
Sala di Mondo Operaio
Piazza Garibaldi
Massa
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Sabato 22 maggio
ore 15.30
Sala Congressi del Dopolavoro Ferroviario
via Alamanni 32 r (altezza Box Office)
Firenze
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Message: 2
Date: Fri, 21 May 2004 14:09:13 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Novità Elèuthera: Umani al di là delle
appartenenze
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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Message: 3
Date: Fri, 21 May 2004 14:11:39 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Arrestato un compagno a Roma
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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La sera di giovedì 20 maggio i carabinieri di Arezzo si sono spostati fino a Roma per presentarsi a casa dei genitori di Sergio, compagno da tempo attivo tra l'altro nel Coordinamento Chiudere Morini, con ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Sergio da qualche giorno si trovava dai genitori a Roma, e i carabinieri sapevano bene dove cercarlo. E' stato tratto in arresto e portato prima nella caserma di zona, e poi nella notte a Regina Coeli. Adesso si trova ancora dentro il carcere, ma non sappiamo ancora se verrà o meno trasferito in seguito ad Arezzo per il colloquio con il magistrato. L'arresto è in merito, pare, all'indagine sul danneggiamento di varie pelliccerie e macellerie e al ritrovamento di un ordigno incendiario di fronte ad una nota macelleria, in una notte di marzo ad Arezzo. Per queste azioni Sergio ed altri compagni di Arezzo avevano ricevuto perquisizioni con articolo 41 Tulps (cioè senza bisogno di mandato, in cerca di armi ed esplosivi), perquisizioni in cui non era stato sequestrato niente di pertinente.
Non sappiamo quale strano motivo, se non la volontà di ingabbiare gli spiriti liberi di questa devastata terra, abbia portato le divise nere a prendersi Sergio nelle loro segrete. Quello che sappiamo è che noi non lasciamo mai soli i nostri compagni e non cessiamo di portare avanti le loro lotte.
Sergio libero!
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Per chi volesse spedire telegrammi di saluto e solidarietà, o lettere e cartoline l'indirizzo è il seguente:
Sergio Maria Stefani
Casa Circondariale Regina Coeli
Via della Lungara 29
00165 Roma
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Appena possibile diffonderemo aggiornamenti.
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Message: 4
Date: Fri, 21 May 2004 14:12:42 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Martedì 18 maggio 04, processo a Marco
Camenisch: inizia la parte sull'omicidio di Brusio
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Message-ID: <01da01c43f2d$44c95560$781a1a97 at kaoxnet>
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Martedì 18 maggio 04, processo a Marco Camenisch: inizia la parte sull'
omicidio di Brusio
Nuovamente in un'aula colma di giovani studenti, compagn* e qualche
giornalista, è stato dato avvio alla parte riguardante l'omicidio della
guardia di confine Kurt Moser. Marco oggi era evidentemente più stanco.
Come prima cosa la difesa ha chiesto e ottenuto che non si tenesse conto
delle dichiarazioni fatte da Renato fratello di Marco, a causa dei suoi
problemi psichici e del suo legame di parentela con l'accusato.
Nel corso della mattinata sono poi stati interrogati due anziani testimoni,
che non conoscevano Marco di persona, già interrogati 2 volte dalla polizia
grigionese (nell' 89 e nel 2002) e una dalla procuratrice Wiederkehr, figlia
del direttore dell'azienda Nok danneggiata dal primo attentato di MC, (pure
nel 2002).
Il primo, sig Tuena, non ricordava più molto dei fatti, così l'accusa lo ha
dovuto aiutare rileggendo le dichiarazioni rilasciate nei due interrogatori
fatti a distanza di 13 anni, che si differenziavano in alcuni punti
importanti. Il numero di colpi di pistola sentiti o visti (tre sentiti nella
prima versione, due sentiti e uno visto, stile colpo di grazia, nella
seconda), il "calcio" dato alla figura a terra (un vero calcio nella prima
versione, un tocco col piede come per controllarne la morte nella seconda),
la descrizione dell'omicida (simile a suo cugino nella prima, simile a Marco
nella seconda). La difesa ha cercato di far luce su questi, riuscendo a
chiarire solo quello dei colpi d'arma (d'altronde, come più volte ricordato,
sono passati 15 anni dall'accaduto).
Inizialmente, dalla propria finestra, l'interrogato aveva pensato che la
forma a terra fosse una bestia investita da una macchina e solo dopo essere
sceso aveva costatato che si trattava di una guardia colpita mortalmente
alla testa. Il morto aveva la mano sulla pistola ancora nella custodia ma
aperta. Non ha riconosciuto Camenisch come il colpevole, anzi ha voluto
stringere anche a lui la mano andandosene!
Il secondo, sig. Zala, cugino di Tuena, appassionato cacciatore e
collezionista di armi, non aveva sentito i colpi ma intravedendo una persona
che si muoveva in maniera furtiva vicino alla sua officina, era uscito sulla
terrazza. Da lì aveva intravisto una persona sconosciuta, che si allontanava
curva e con una mano davanti (di lato) al viso, come per nascondersi.
Vedendo il cadavere a terra, è sceso disarmato e l'ha seguita in macchina
perdendola poco dopo. Per tutta la mattinata fino al primo pomeriggio molte
persone hanno discusso e ipotizzato sull'accaduto e il colpevole, rimanendo
sul luogo del delitto. La sera stessa era stato interrogato dalla polizia
grigionese, che prima gli aveva chiesto di riconoscere il presunto omicida
tra una cinquantina di foto segnaletiche, tra cui ne erano state inserite
due di Marco. Zala aveva indicato proprio lui, come quella persona dall'
aspetto meridionale, con la faccia rotonda, i capelli ondulati e la
pancetta, descritta nell'interrogatorio tenutosi subito prima. Poi gli è
stato chiesto di collaborare, insieme ad altri due testimoni, che verranno
interrogati nei prossimi giorni, alla ricostruzione dell'identikit.
Nel pomeriggio è stata poi interrogata la sig.ra Pagani, che abita in una
casa molto vicina al luogo del delitto. Lei non aveva visto nulla, perché in
quel momento si trovava nella stalla. Aveva sentito gli spari ma non si era
spaventata, in quanto lì vicino c'era il poligono di tiro. Di fatto la
difesa avrebbe voluto interrogarla insieme al marito, morto però 10 anni fa,
e il signor Oliveiro, loro dipendente all'epoca, non rintracciabile. Proprio
il giorno del delitto, quest'ultimo finiva il suo impegno lavorativo presso
i coniugi Pagani, era già in possesso del biglietto per tornare in
Portogallo e stava ultimando i preparativi per la partenza. Dal bagno in cui
si trovava, c'era un'ottima visuale sul luogo dell'accaduto. Era dovuto
comunque partire in fretta e non è mai stato interrogato dalla polizia.
Inseguito pur non tornando a lavorare da loro, aveva reso visita alla coppia
e parlando, una volta aveva raccontato di aver visto qualcuno sparare "ma
lui non conosceva nessuno e perciò non aveva potuto identificarlo". Dopo gli
spari la sig.ra Pagani era stata raggiunta in stalla da un "signore
italiano" che non conosceva, che le aveva detto di correre a vedere che c'
era una guardia uccisa. Lei lo aveva fatto e una volta costatato l'accaduto
aveva telefonato alla polizia di Coira, che le aveva risposto di saperlo
già. Tornata sul luogo ha visto arrivare dei doganieri e altre persone del
paese, le era stato consigliato da un conoscente di andare a casa, visto che
la allora recente perdita del figlio rendeva peggiore la situazione per lei.
La signora era andata a casa, aveva preso una coperta e aveva coperto il
cadavere, per poi tornare a preparare la colazione. Sostiene che nessuno sa
veramente chi sia stato.
Infine è stata la volta del sig Demenga, della polizia criminale di Coira.
Purtroppo non era molto coerente nelle sue dichiarazioni ed era
difficilissimo capire la sua deposizione. Ciò che si è capito è che ha
condotto delle indagini, ha intrecciato dei rapporti con i carabinieri
italiani, ha interrogato ad es. Tuena nel 2002 chiacchierando poi sul caso
Camenisch, ha tentato di far visita a Marco come amico di famiglia quando
era a Pfäffikon mostrando però il distintivo,..tutto ciò a partire dall'89 e
sotto l'ordine di un misterioso comandante e non la procura come da prassi.
Un abbraccio ribelle e libertario a Marco da tutt* noi
Abbattiamo tutte le galere!!!
lotti&azotic
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Message: 5
Date: Fri, 21 May 2004 14:13:49 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Varese: 2 giorni di iniziative di solidarietà
per Marco Camenisch
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Message-ID: <01db01c43f2d$472c99c0$781a1a97 at kaoxnet>
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... due giorni di iniziative di solidarietà per Marco Camenisch...
MARCO LIBERO LIBERI TUTTI
Nel 1979, Marco Camenisch, ecologista radicale, viene arrestato per alcuni sabotaggi antinucleari. La generazione sovversiva degli anni '70, a cui Marco appartiene, ha saputo scuotere le fondamenta di un sistema autoritario rivendicando la libertà e la gioia di vivere per ogni abitante del pianeta. E' una generazione che, avendo osato dare l'assalto al cielo, ha duramente pagato la sua rivolta con anni di carcere, annientamento fisico, esilio.
Trent'anni di repressione non hanno però cambiato lo spirito di rivolta e il desiderio di cambiamento radicale contro questa civiltà tecnologica sempre più autoritaria e assolutista, costruita su guerre infinite, genocidi di intere popolazioni, saccheggio criminale di territori, sfruttamento indiscriminato, inquinamento quotidiano e continue catastrofi ambientali.
La civiltà della morte non ci appartiene ed i padroni del mondo, forti della loro democrazia, non potranno mai contare sui nostri silenzi, né complicità né rassegnazione.
Abbiamo buona memoria per ricordare la lotta di Marco Camenisch e le sue motivazioni ecologiste e antiautoritarie, i suoi anni di galera ed isolamento.
Le lotte e la rivolta di un'intera generazione non si cancellano con la repressione e la vendetta del potere.
In occasione del suo processo, in corso a Zurigo, proponiamo due serate di solidarietà con Marco perché, oggi come ieri, sappiamo bene chi sono i veri terroristi.
CONTRO LO SFRUTTAMENTO DELL'UOMO SULL'UOMO, SULLA NATURA, SUGLI ANIMALI E PER UN MONDO SENZA GALERE.
VENERDI' 28 MAGGIO alle ore 21
al KINESIS in via Carducci 3 a TRADATE
alle 21, PRESENTAZIONE DEL LIBRO
"ACHTUNG BANDITEN!
MARCO CAMENISCH
E L'ECOLOGISMO RADICALE"
a seguire DIBATTITO
SABATO 29 MAGGIO
dalle ore 21 sempre al KINESIS
MUSICA - RINFRESCO VEGAN - BAR - DIFFUSIONE DI MATERIALE INFORMATIVO
PER CONTRIBUIRE ALLE SPESE PROCESSUALI DI MARCO
KINESIS
(info tel. 0331/811662)
ANARCHICI VARESE
(www.lupoz.it/anarchicivarese)
Per altre informazioni su Marco Camenisch e sulla campagna di solidarietà visita il sito www.freecamenisch.net;
per saperne di più su "Achtung Banditen!" visita www.ecn.org/nautilus.
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Message: 6
Date: Fri, 21 May 2004 14:46:22 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Iniziativa solidarietà a Genova, il 21.05.04
per manifestanti anti-G8 sotto processo
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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NESSUN TRIBUNALE PUO' PROCESSARE CHI HA OSATO RIBELLARSI
Dopo la rivolta del Luglio 2001, inchieste e arresti, si è aperto nel marzo 2004 a Genova, il processo contro 26 manifestanti (ora 25 dopo lo stralcio di uno di essi per vizi di forma) accusati di "devastazione e saccheggio".
Un processo che, ancora una volta, nonostante gli appelli generali ad un illusorio stato di diritto, lanciati retoricamente dalla canea democratica, sinistrorsa e progressista, si sta confermando chiaramente sbilanciato a favore dell'accusa, rappresentata dai PM CANEPA e CANCIANI e dalla procura del tribunale di Genova.
Venerdì 21 Maggio 2004
presso la Biblioteca Francisco Ferrer, piazza Embriaci 5/13
Dalle ore 15,00 alle ore 18,00 Apertura biblioteca
Dalle ore 17,00 Banchetto informativo in Piazzetta Embriaci
Dalle ore 17.30 proiezione video Sul G8 2001
Alle ore 19.00 buffet freddo
Ore 20.30 Proiezione video "Detour/la canaglia a genova"
A seguire incontro / confronto sul processo e la solidarietà ai manifestanti anti G8
Nel corso dell'iniziativa interverranno le/i compagn* attivi nella solidarietà
Non lasciare gli accusati nelle mani dei giudici non vuol dire solo partecipare più numerosi alle udienze del processo ma vuol dire soprattutto agire fuori dai tribunali, dove tutto si risolve "inevitabilmente" in una faccenda di codici, eccezioni e arringhe. Per la solidarietà ai manifestanti anti G8 processati a Genova non occorrono rimorsi e piagnistei. Perché quel Luglio ritorni a farsi minaccioso, da questo lato della barricata, sputiamo sulle leggi che sanciscono il dominio dell?uomo sull?uomo e sulla natura.
Comitato Anarchico di Difesa e Solidarietà
Alcune/i compagne e compagni solidali.
___________________________________________
Comitato Anarchico di Difesa e Solidarietà
Piazza Embriaci 5/13 16123 - Genova
Email:anarcos at ghostmail.net
Conto Corrente Postale n°37158185
- intestato a: "Circolo culturale Biblioteca Libertaria
F.Ferrer"
- causale:
= "Pro CADS"[genericamente a favore del Comitato]
= "Pro CADS/detenuti"[Difesa Legale e supporto Diretto]
Il Comitato raccoglie fondi a favore dei compagn*
anarchici e libertari. Difende - nel limite del possibile
- tutte le vittime della repressione post-G8 ma cura in
primo luogo gli interessi di quei compagn* che si rifanno
al movimento anarchico e libertario e infine risponde solo
ed esclusivamente dei fondi che esso amministra.
___________________________________________
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Message: 7
Date: Fri, 21 May 2004 14:47:10 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Piacenza, sabato 22: Né il mio corpo né la
mia anima
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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S. Maria della Pace - ore 10.00/13.00 - 15.00/18.00
NÉ IL MIO CORPO NÉ LA MIA ANIMA - esperienze e pratiche internazionali di liberazione dalla psichiatria.
Itinerari e mappe per fare a meno della psichiatria poiché il contrario della follia non è la ragione, ma il torto.
Interverranno: Giorgio Antonucci, Giuseppe Bucalo, Roberto Cestari, Beverly Mills, Peter Lehmann, Sabine Dick, Michael De Valda, Telefono Viola contro gli abusi psichiatrici.
Una giornata di discussione sulle forme di auto/tutela dall'invadenza della psichiatria. Diversi approcci per liberare il proprio corpo e la propria anima dai farmaci, dalla contenzione, dal controllo e dalla nostra insensata normalità.
Spesso l'antipsichiatria è urlata come un'ideologia, mentre forse andrebbe raccontata come un'esperienza pratica di incontro fra mondi, piani, realtà differenti. Andrebbe testimoniata legando insieme e mantenendo vivi le centinaia di migliaia di gesti quotidiani di resistenza che gli esseri umani, da sempre, hanno inventato per evitare di essere cancellati dalla loro storia personale e sociale.
Dovremmo starci dentro quella storia, respirarla, farla nostra, piuttosto che ergerci a docenti della rivoluzione prossima futura... Dovremmo esserci, farci attraversare, lasciarci infettare da essa. Imparare da coloro che vogliamo liberare. Liberare noi stessi, vittime della nostra cieca e insensata normalità.
L'incontro di Piacenza è una di quelle occasioni, più unica che rara, in cui i sentieri autonomi di uomini e donne che da anni praticano forme di liberazione dalla psichiatria, in varie parti di europa, si incrociano. Persone unite dalla comune ininterrotta cocciuta volontà di "togliere le serrature alle porte e di togliere anche le porte dai cardini".
RELATORI
Mattinata:
- Giorgio Antonucci - Il pregiudizio psichiatrico
- Roberto Cestari - I tre livelli di difesa
- Peter Lehmann - Dismettere gli psicofarmaci
- Sabine Dick (Casa del fuggitivo di Berlino) - La Casa del fuggitivo
Pomeriggio:
- Michael De Valda (Hearing Voices Network) - A Personal Strategy
- Giuseppe Bucalo - Api dell'impossibile - Api dell'invisibile
- Beverley Mills - Crime and Punition
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Message: 8
Date: Fri, 21 May 2004 15:28:38 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Pullman e treni per Livorno
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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Content-Type: text/plain; charset="iso-8859-1"
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PULLMAN E TRENI PER LIVORNO
In nostro nome uccidono, bombardano, torturano, depredano. noi non ci stiamo
Siamo tutti disertori!
MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIMILITARISTA
LIVORNO 29 MAGGIO H. 15,30 da piazza Magenta
ATTENZIONE: siete invitati a segnalare altri eventuali pullman, treni o macchine per Livorno che si possano pubblicizzare all'esterno. Mandare le info a
cdc at federazioneanarchica.org
Bologna: pullman per Livorno
Partenza ore 10 - 10,30 autostazione di Bologna (piazza XX settembre, vicino alla stazione centrale delle Ferrovie). Rientro (sempre all'autostazione) verso le 24.
Prezzo indicativo 12 euro andata e ritorno.
Per prenotare scrivere a questbindirizzo mail sirwalter at libero.it o telefonare a 3357277140 (Walter).
Da Torino per Livorno
Per la manifestazione del 29 maggio a Livorno da Torino partenza collettiva in treno.
Tel 011 857850; 338 6594361; fat at inrete.it
Napoli: pullman per Livorno
Stiamo organizzando un pullman per la manifestazione nazionale antimilitarista di Livorno del 29 Maggio.
Chi fosse interessato a partecipare (il biglietto costa 5 euro) può rivolgersi all'Ateneo Libertario, Vico Verde Monteoliveto 4 - Napoli (tra il cinema Adriano e la facoltà di architettura)
ateneo.libertario at libero.it
Firenze: pullman gratis per Livorno
Il Collettivo Libertario Fiorentino organizza pullman gratuiti per il corteo del 29 maggio a Livorno con ritrovo in p.zza Stazione alle ore 13,30 (richiesta prenotazione).
collibfi at hotmail.com; tel. 055/828330
Collettivo Libertario Fiorentino
Reggio Emilia e Parma: pullman per Livorno
Il gruppo anarchico "A. Cieri"- F.A.I. di Parma e la Federazione Anarchica Reggiana organizzano un pullman per la manifestazione antimilitarista che si terrà a Livorno il 29 maggio.
La partenza è fissata alle ore 11 al casello autostradale di Reggio Emilia (11,10 al casello di Parma), il ritorno alle 22,30-23,30 da Livorno. Il prezzo indicativo (a seconda del numero) è di 10 Euro.
Per ulteriori informazioni contattare i numeri: x Reggio Emilia 3409773493, x Parma 3402544674- 3495629110 oppure scrivere a questbindirizzo mail: < furelu at libero.it>
Gruppo Anarchico "A. Cieri"-F.A.I. di Parma
Milano: pullman
Partenza ore 9 da via Torricelli angolo Viale Tibaldi, Milano. Ritorno entro le 24.
Costo indicativo: 20 euro. Per prenotazioni mail: faimilano at tin.it 02 2551994 oppure direttamente il giovedì 20, a partire dalle ore 20, presso l'ATENEO LIBERTARIO di Viale Monza 255 (fermata Precotto della MM 1) in occasione della serata di solidarietà con il Chiapas.
Nuove adesioni!
Hanno sinora aderito alla manifestazione:
Federazione Anarchica Torinese - FAI
Comitato lavoratori cileni in esilio
Assemblea Antimilitarista Antiautoritaria
Perlanera occupata - Alessandria
FAI - Alessandria
Gruppo anarchico Sciarpanera - Alessandria
Gruppo Libertario Genovese - Genova
Circolo libertario E. Zapata - Pordenone
Iniziativa libertaria - Pordenone
Comitato Unitario contro Aviano 2000
USI-AIT sez. Pordenone
Circolo Anarchico Camillo Berneri - Bologna
Federazione Anarchica Milanese - FAI - Milano
Organizzazione Anarcomunista napoletana - OACN-FAI
FAI Reggiana (gruppi: Berneri - RE, Fabbri - Correggio, Zambonini - Villa Minozzo, Archivio - Libreria della FAI reggiana)
Gruppo Anarchico Versiliese
Redazione di Umanità Nova
Laboratorio Libertario
Gruppo Anarchico "Malatesta" - Imola
Gruppo Anarchico "La Comune" - Imola
L'associazione per lo Sbattezzo
Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana - Palermo
Gruppo Anarchico Contropotere - Napoli
Gruppo "A cieri"- F.A.I - Parma
U.S.I. sez. di Parma
Ateneo Libertario - Parma
Gruppo anarchico - Pontremoli
Circolo Binazzi - La Spezia
Circolo Gogliardo Fiaschi - Carrara
FAI Carrara
Gruppo "M. Bakunin" - FAI - Jesi
Gruppo "Francisco Ferrer" - FAI - Chiaravalle
Centro Studi Libertari "Luigi Fabbri"- Jesi
Centro Sociale Autogestito "Zona ex-carcere" - Jesi
USI - Reggio Emilia
USI - Correggio
Cassa di solidarietà libertaria reggiana
Libera - Modena
Collettivo Libertario Fiorentino
Coordinamento anarchici e libertari - Pisa
Gruppo "Pietro Gori" - FAI - Savona
Federazione Anarchica "G. Pinelli" - Spezzano Albanese
Federazione Municipale di Base - Spezzano Albanese
FAI - Venezia
Collettivo Anarchici - Adria
Circolo libertario "Pisacane" - Rovigo
Gruppo anarchico "Libertad" - FAI - Rimini
Spazio sociale Kronstadt - Reggio Emilia
USI-AIT Unione Sindacale Italiana
Ateneo libertario "'A Gatta" - Cosenza
Gruppo Anarchico Germinal - FAI Trieste
Federazione Anarchica Livornese. (Per contatti: cdc_fal at yahoo.it)
Circolo Zabriskie Point - Novara
Pietro Cassinelli - Piacenza
Federazione Anarchica Siciliana - FAS
Redazione di A Rivista Anarchica
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Message: 9
Date: Fri, 21 May 2004 16:28:52 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Napoli: giovedì 27 maggio all'Ateneo
Libertario
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Message: 10
Date: Fri, 21 May 2004 22:05:06 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Comunicato di Angela Maria Lo Vecchio
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Riceviamo e diffondiamo questo documento di Marina dal carcere di Rebibbia.
Carissimi compagni e compagne, uno scritto per rispondere ai tanti che in vari modi mi sono stati vicini prima e dopo quel fatidico giorno del 20/04/2004. Uno scritto perché scrivere a tutti, singolarmente o alle varie realtà, mi sarebbe impossibile in tempi brevi e questo è l'unico modo che mi viene in mente per poter raggiungere il mio scopo tempestivamente. È una favola quella secondo la quale nelle galere si ha tempo per fare molte cose che là fuori non è possibile fare a causa dei tempi stressanti che si è quasi costretti a seguire. In carcere il proprio tempo è scandito dalle infinite interruzioni burocratiche e di routine quotidiana. Oltre alla necessità di vivere i rapporti con le altre detenute durante le ore di, cosiddetta, socialità che ci sono concesse. Le sensazione è che il proprio tempo lo devi faticosamente conquistare.Le lettere, i telegrammi, i contributi economici, l'affetto e la solidarietà sono fonti inesauribile di forza e sostegno per coloro che vivono questa condizione di costrizione assoluta. Assoluta nel senso che così come è vero che fuori di qui gli spazi e le libertà individuali e collettive lasciano sempre più a desiderare è altrettanto vero che qui la repressione si esprime e manifesta in tutta la sua vile forza. Voglio dire a tutti che sto benone e che troverò il modo di occupare questo tempo nella maniera più proficua possibile per la mia mente e la mia psiche. Poche parole a riguardo della sentenza. Nove anni di inutili dibattimenti procedurali, di inutili difese (non vuole essere alcuna critica negativa all'operato degli avvocati). Man mano che si procedeva si evidenziava sempre più chiaramente il disegno politico e lo scopo del potere. La ragion di stato, si sa, smussa tutte le eventuali discordanze, disistime, antipatie, divergenze tra i vari rappresentanti del potere giudicante e quello investigativo. Così, senza alcun dubbio, al P.G. Antonio Marini non è stata riconosciuta alcuna particolare capacità, intelligenza investigativa. A conti fatti non ha assolutamente nulla di cui andare fiero considerate le svariate volte in cui, durante le udienze, le corti giudicanti gli hanno vivamente ed accoratamente suggerito ed anche imposto di non esagerare con i suoi sporchi giochi e con le sue prolisse requisitorie (ovviamente tali inviti rientravano in un'etica professionale giuridicamente corretta). Alla fine del primo grado le sibilline motivazioni della sentenza ponevano le basi per un'ulteriore e più grave interpretazione nel giudizio del secondo grado di appello. Forse aspettavano che i tempi fossero più maturi o forse, semplicemente, un'ulteriore esempio di "Pilateria": in fondo dei 54 imputati ne andavano assolti 44 e non riconoscevano né i reati associativi né la banda armata. Certo era che gli organi repressivi, in difesa del dio Capitalismo, ai Suoi soprusi, alla Sua ambizione ed avidità ciò che occorreva era porre una pietra. Una pietra pesante come una sentenza per associazione eversiva e banda armata agli anarchici, lì posta a mo' di solide fondamenta per una serie di indagini in corso. Fondamenta necessarie a garanzia di ulteriori attacchi controrivoluzionari. A garanzia delle tante indagini in corso ed inchieste con l'accusa del 270 e il 270bis, appioppate senza senso a tanti individui e compagni. Nulla che sorprende, dunque, nulla di cui rimanere sbalorditi, tanto meno durante la giornata del 20 aprile 2004 quando, cioè, una corte di cassazione, composta da individui (i compagni che erano lì condivideranno, credo, la sensazione) dall'aspetto truce ed arcigno, liquidava frettolosamente la tediosa questione. La prima cosa che ho pensato, entrando in quella monumentale aula (così come monumentale è tutto quell'edificio-mausoleo: pesante, marmoreo, obsoleto così come ciò che rappresenta), è stata che le nostre vite rischiavano di subire un duro colpo che veniva inferto da un vero e proprio Tribunale dell'inquisizione. "Il nome della rosa" sembrava un film per ragazzi a confronto. Ed infatti il duro colpo è stato sferrato: le condanne sono state confermate con quella "serietà" che appartiene a quel tipo speciale di persone avvezze all'aridità. Sono stati regalati ergastoli e decine e decine di anni in poco più di tre minuti. BENE. BRAVI!!!. Che miseria, che omertà. Complici e fiancheggiatori di strategie stragiste e di guerra, di dure repressioni contro chi lotta per i propri elementari diritti. Sordi e ciechi di fronte all'avvilimento progressivo, in atto da anni, di ogni dignità umana ancora una volta con indifferenza e sollecita consuetudine. Hanno accusato, giudicato, assolto, condannato. Non una ruga in più nelle loro espressioni, alcun incrinamento nella loro voce. Routine, normale routine. Nulla di cui meravigliarsi dicevo, per chi come me ha sempre pensato che il diritto fosse palliativo utopico propinato agli sfruttati, arma degli sfruttatori. Nulla da eccepire in "lor signori", solo la necessità di ribadire alla mia gente che non è mai questione di colpevoli o innocenti (montatura o non) ma solo di estranei. Ed io sono, per l'appunto, estranea alle loro accuse, ai loro "metri di giudizio", alle loro logiche, ai loro giochi politici, alla loro guerra, ai loro interessi, alle loro ambizioni, al loro agire, al loro pensare, al loro non sentire. Nulla di loro mi appartiene e mai desidererei avere. I loro giudizi, le loro certezze ed assolute (in realtà quanto mai fittizie) verità sono solo loro e che se le tengano ben strette tra le loro mani. Che duro colpo li aspetterà quel giorno in cui aprendole le ritroveranno vuote ed aride come i loro cuori e le loro menti avvelenate dall'avidità di potere. Noi siamo nelle loro gabbie, loro come ragni impazziti si autosvuoteranno e un giorno ne rimarrà solo la vuota carcassa appiccicata alla loro stessa ragnatela che in molti spazzeranno via.
Un abbraccio forte, per la libertà di tutte e tutti
Angela Maria Lo Vecchio
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