[Presos] Digest di Contropotere, Volume 2, Numero 8
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Sat May 29 12:01:00 CEST 2004
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Argomenti del Giorno:
1. Pace tra gli oppressi, guerra agli oppressori
(contropotere at inventati.org)
2. Torino: vietata la piazza? Ci riprendiamo la città!
(contropotere at inventati.org)
3. Volantino distribuito in occasione dell'iniziativa animalista
"Camici bianchi e falsa scienza..." a Genova, il 13.05.2004
(contropotere at inventati.org)
4. Livorno 29 maggio: info tecniche (contropotere at inventati.org)
5. il 4 Giugno ad Ancona per la Settimana Rossa e contro la
guerra (contropotere at inventati.org)
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Message: 1
Date: Fri, 28 May 2004 14:03:31 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Pace tra gli oppressi, guerra agli oppressori
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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PACE TRA GLI OPPRESSI
GUERRA AGLI OPPRESSORI
Ora che ci hanno avvisato del fatto che guerra significa necessariamente torture, omicidi e sevizie, c'è da aspettarsi parole di pace da chiunque. Infatti, le immagini apparse nelle ultime settimane in TV e sui giornali chiariscono meglio di qualunque discorso perché un uomo dovrebbe odiare la guerra.
Eppure noi non vogliamo parlare di pace!
Questo perché crediamo che l'alternativa proposta dall'informazione di regime fra le ostentate atrocità del conflitto armato e la tranquilla serenità che uno stato democratico come il "nostro" può garantire sia una falsa alternativa.
Le uccisioni, gli stupri e le torture, che con grande scandalo si è scoperto coinvolgono anche degli onesti "lavoratori" occidentali, colleghi dei celebri martiri di Nassirya, sono una caratteristica non della guerra in Iraq, ma dell'attuale ordinamento sociale: avvengono dovunque uno stato imponga il suo ordine mediante militari, poliziotti, secondini, giudici, padroni.
Infatti, la brutalità delle immagini provenienti dall'Iraq non dovrebbe farci dimenticare che la dignità umana viene quotidianamente calpestata anche in caserme, carceri, cliniche psichiatriche e CPT non lontani da casa nostra. In questi luoghi l'annientamento degli individui avviene in nome della pace sociale, così come in Iraq avviene in nome della guerra al terrorismo. La guerra non è un episodio sfortunato determinato dallo scontro fra religioni diverse, dalla particolare avidità di qualche capo di stato o dalla volontà di esportare forme di governo più evolute, ma è la condizione permanente nella quale ogni governo ci costringe a vivere.
La guerra la viviamo tutti i giorni attraverso il ricatto economico, la polizia e le telecamere ad ogni angolo dei nostri quartieri, le umiliazioni del lavoro, la miseria che ci circonda, la devastazione ambientale, la costruzione di nuove carceri, la militarizzazione del territorio in cui viviamo. È quindi del tutto illogico tentare di affrontare la questione, ingabbiandola nei confini di un particolare territorio nazionale.
Per questo non riusciamo ad unirci al coro di "Via dall'Iraq" che molti rivolgono al proprio governo: la pace richiesta dai fautori di un Iraq libero ed indipendente (ossia dotato di un governo ed un esercito autoctoni) non è che la prosecuzione della guerra con altri mezzi. D'altra parte quei servi del militarismo che lo stato dovrebbe richiamarsi sono, dal nostro punto di vista, indesiderati dovunque vadano e sotto qualsiasi bandiera combattano. Essi sono nostri nemici, così come lo sono anche i molti che partecipano alla resistenza irachena con l'obiettivo di costituire un nuovo stato. Non ci è possibile schierarci a favore di nessuna questione nazionale: pensiamo che il popolo di qualunque nazione sia un insieme eterogeneo di sfruttati e sfruttatori e che la causa degli uni sia incompatibile con quella degli altri.
Disprezziamo profondamente l'ideale patriottico, che quotidianamente viene propagandato da giornali, televisioni, libri di storia, religioni, politici, militari e tutti quanti abbiano interesse al mantenimento del sistema di dominio. In nome della patria, uno sterminio diventa missione umanitaria, gli Agnelli e i Berlusconi uomini verso cui siamo debitori, gli immigrati un pericolo per la società, i carabinieri martiri e le donne soldato il simbolo dell'emancipazione femminile. A completare l'opera, la rappresentazione spettacolare dello straniero come un esaltato privo di scrupoli incita all'odio fra gli sfruttati e crea il clima di emergenza che giustifica la repressione interna. Questo meccanismo terrorista, induce l'individuo a prostituirsi ai voleri di chi si presenta come suo protettore e unica fonte di salvezza: lo Stato. Ingoiata questa menzogna, gli sfruttati sono pronti ad ammazzarsi gli uni con gli altri e a morire per la causa delle industrie, delle banche, degli imprenditori e dei politici del proprio paese. Una società fondata sul monopolio della forza armata da parte di alcuni e sul controllo militare della parte restante di umanità necessita di uomini pronti a battersi per difendere l'ordine costituito, oltre a carri armati, mine antiuomo, mitra e via dicendo. Ecco quindi spiegato perché il potere investa tante energie nella propaganda di ideali come patria, religione, autorità e sacrificio: tutto ciò in cui ha bisogno di credere un soldato, ossia un uomo pronto ad uccidere e a farsi uccidere per interessi altrui.
Il nostro antimilitarismo è, innanzitutto, il rifiuto di sacrificare la nostra libertà al funzionamento di questa macchina di morte che è lo stato. È odio di questa società fondata sull'oppressione e lo sterminio, ma è anche fiducia nella possibilità di creare un mondo nuovo sulle rovine di questo in putrefazione. È volontà di disertare la guerra degli stati, ma è anche gioia di combattere la guerra sociale al fianco degli oppressi e dei ribelli di tutto il mondo.
Si sente spesso dire che gli anarchici sono terroristi. Quindi, veniamo spesso coinvolti in quei discorsi con cui il governo giustifica i propri attacchi ai salari, alle libertà individuali e ai diritti sanciti dalle sue stesse leggi, come un sacrificio collettivo da compiere per fronteggiare il nemico terrorista. Il terrore che incute allo stato tutto ciò che sfugga al proprio controllo viene rovesciato su ognuno di noi, nel tentativo di instaurare un assurdo vincolo di solidarietà (a senso unico) fra sfruttati e sfruttatori. Terrorismo è senz'altro la parola adatta a descrivere l'azione del potere quando attribuisce agli anarchici qualunque nefandezza suggerisca la fantasia del giudice o del pennivendolo di turno: dalle bombe nelle piazze, all'avvelenamento delle acque minerali. Ma il terrore che esso propaganda è fondato sulla menzogna! Gli anarchici non hanno mai colpito a casaccio fra la popolazione, ma hanno sempre individuato i loro nemici fra i tutori del governo e delle disuguaglianze sociali. La risposta dello stato è sempre stata chiara: la galera per chi brucia una bandiera, rifiuta di fare il militare o manca di rispetto ad un giudice, le manganellate sui lavoratori in sciopero, le montature giudiziarie (come quella orchestrata dal PG Marini, che si è recentemente conclusa, tra l'altro, con l'attribuzione a cinque compagni anarchici del reato di "banda armata" e di condanne che vanno dai dieci anni all'ergastolo). È dunque evidente che pace non ve ne sarà prima che l'insubordinazione e la rivolta si diffondano fino ad annientare il controllo militare che lo stato ha su ognuno di noi. Siamo convinti che le pratiche dell'azione diretta, dell'orizzontalità dei rapporti e della solidarietà internazionalista siano un'alternativa alla rassegnazione.
Un'alternativa che vale la pena di prendere in considerazione.
Gruppo Anarchico Contropotere
C.P. 489
80100 Napoli
http://www.ecn.org/contropotere
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Message: 2
Date: Fri, 28 May 2004 16:00:13 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Torino: vietata la piazza? Ci riprendiamo la
città!
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Message-ID: <003e01c444be$96db0e70$d0191a97 at kaoxnet>
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Torino: vietata la piazza? Ci riprendiamo la città!
Il 2 giugno, festa della Repubblica, che lo Stato italiano da ormai due anni ha ripreso a celebrare con sfilate di assassini in divisa, in piazza Castello a Torino - dichiarata per l'occasione zona demilitarizzata - avrebbe dovuto tenersi l'inaugurazione del "Monumento al disertore", come momento della campagna "Coprire le vergogne del militarismo". Ma per la Questura di Torino questo era inammissibile: la manifestazione andava vietata o, almeno, nascosta.
Giovedì scorso, sebbene la comunicazione in questura non fosse ancora stata fatta, un solerte funzionario ci ha contattati telefonicamente, annunciando che piazza Castello era vietata agli antimilitaristi. Dopo la guerra preventiva arriva anche il divieto preventivo! Convocati sabato in questura i compagni si vedevano proporre una piazzetta un po' "riparata" in alternativa sia a piazza Castello, sia ad ogni altra piazza del centro in cui vi fosse passaggio di gente. Un paio di giorni dopo anche questa proposta è parsa eccessiva e la proposta è stata ritirata la mattina, ripresa il pomeriggio e nuovamente ritirata il giorno dopo. Mentre era in corso il gioco delle tre carte con le piazze e piazzette torinesi, abbiamo inviato la comunicazione che il 2 giugno avremmo manifestato in piazza Castello. La questura ha a sua volta annunciato la diffida ufficiale.
In un'assemblea svoltasi martedì sera abbiamo deciso che il due giugno non solo piazza Castello ma l'intera città sarà dichiarata zona demilitarizzata e che il monumento al disertore verrà inaugurato. Dove e quando ci parrà più opportuno.
Le nostre città sono piene di monumenti che ricordano assassini in divisa, gente che si è guadagnata una statua per aver ucciso, bombardato, sgozzato, torturato, violentato.
Queste sono le macerie sulle quali è edificata la "civiltà".
Cancelliamo queste vergogne dalla nostra storia, dalla nostra memoria, dal nostro futuro.
Ogni 2 giugno ci vorrebbero plaudenti davanti alle loro parate di morte, di fronte a chi chiama l'omicidio onore e le frontiere che separano l'umanità patria.
Ma noi non ci stiamo: abbiamo disertato la loro guerra, stracciato le loro bandiere, sputato sulla loro retorica da caserma.
Sappiamo che gli eserciti sono criminali con o senza il mandato dell'ONU: si muore in Iraq come in Kosovo.
Abbiamo scelto di essere uomini e donne di parte.
La parte degli oppressi, degli sfruttati, dei senzapatria, dei senza religione.
La parte di chi crede che non c'è pace senza giustizia.
Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 - la sede è aperta ogni giovedì dalle 21,15; mail fat at inrete.it: tel. 011 857850; 338 6594361
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Message: 3
Date: Fri, 28 May 2004 16:07:48 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Volantino distribuito in occasione
dell'iniziativa animalista "Camici bianchi e falsa scienza..." a
Genova, il 13.05.2004
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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Volantino distribuito a genova, il 13 maggio, durante l'iniziativa animalista "Camici bianchi e falsa scienza."
PER LA LIBERAZIONE
Certo la vivisezione è la più terribile e crudele pratica che gli "amici" degli animali sentono urgente e giusto combattere, ma non dobbiamo dimenticare gli altri mille aspetti determinati dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e sulla natura.
Anche Genova, città in restyling, che propone l'acquario più grande d'europa e la sfera concepita da un personaggio del calibro di Renzo Piano come luoghi di cultura, non è immune da forti e gravi responsabilità con la sua falsa coscienza spacciata per cultura.
Posti dove portare i bimbi a conoscere gli abitanti delle acque e dell'eco-sistema: ecco la falsa coscienza che passa per cultura. Un'attività ludica, un passatempo semplicemente mercantile. Un lavoro per ricercatori (cosa mai ricercano? Quanto ancora può durare questa società?!?), un parcheggio per bambini, che altro?
Sofferenza e costrizione degli animali presenti, gli unici che non guadagnano nulla con la loro presenza, camuffata da salvezza, a volte spacciata come unico posto dove possono vivere (animali arrivano qui da zoo in chiusura o da sciagure causate dall'uomo). Le vasche sono studiate per acclimatarli al loro ambiente naturale, dicono gli esperti, non soffrono. Eppure siamo convinti che preferirebbero vivere liberi, tra i loro simili e i loro nemici naturali, piuttosto che dietro un vetro.
Quale senso può avere oggi un acquario, con code infinite sotto l'asfalto per gli ingressi, se non quello di continuare ad assoggettare la natura al concetto antropomorfo del dominio? In nome del progresso e dello sviluppo stiamo distruggendo ciò che ancora è incontaminato. Foreste, oceani, deserti.
Dove l'uomo non riesce ad adattarsi è capace solo di distruggere e devastare. Certo, con l'amministrazione "ecologica" di questi luoghi (aree protette, oasi ecologiche, o come le si vogliono definire) si potrebbe ingenuamente credere che sia questa la strada da seguire per un cambiamento reale. La compatibilità e l'ecologia istituzionalizzata garantiscono anche che le popolazioni che devono tagliare alberi per la loro sopravvivenza nelle oasi protette del WWF vengono considerate bracconieri al pari dei devastatori della foresta equatoriale del calibro delle multinazionali e industri del legname.
La prospettiva di una inutile lotta riformista non può che evidenziare la fallacità di tale metodologia istituzionalizzata. Gli esempi non mancano.
Milioni di animali, ogni anno, nel mondo, vengono sacrificati sull'altare della ricerca, del divertimento, dell'alimentazione erronea a favore solo di alcune centinaia di milioni di individui a discapito degli altri miliardi di abitanti del pianeta, umani e non. Tutte le forme viventi che si continuano a sopprimere allo scopo di garantire continuità ad un sistema che è portatore solo di morte e di alienazione, sono le vittime quotidiane di un stragismo scientemente pianificato e altrettanto scientemente nascosto, camuffato, giustificato da interessi superiori che mai nessuno ha dimostrato.
Lasciamo perdere le parate, le petizioni e le raccolte di firme e organizziamoci per agire in prima persona. La lotta non si delega. La liberazione deve riguardare tutte le forme viventi e tutti gli aspetti del vissuto, per essere reale e per chiamarsi tale.
Disertiamo i luoghi della falsa cultura e conoscenza. Opponiamoci fermamente, nei modi e nei tempi più diversificati ma radicali e diretti, ai soprusi e alle torture effettuate in nome del progresso e della civiltà, contro animali umani e non a qualsiasi latitudine e in qualsiasi struttura: commerciale, ludica, tecnico-scientifica a cominciare dall'acquario di Genova.
Gruppo spontaneo "NEMICI della DOMINAZIONE sotto qualsiasi veste"
Contatti : Biblioteca Ferrer - Piazza Embriaci 5/13 - 16123 Genova
E-mail: Ferrer at ecn.org
Vogliamo segnalare che durante l'iniziativa del 13 maggio, il volantino di cui sopra è stato distribuito agli ingressi dell'acquario presso l'area expò del porto antico a Genova, e che successivamente durante la serata di discussione e videoproiezioni in Biblioteca, gli attivisti animalisti intervenuti hanno deciso di devolvere le sottoscrizioni benefit della serata alla copertura delle spese processuali del Compagno anarchico, ecologista e rivoluzionario, Marco camenisch, attualmente sotto processo presso il tribunale di Zurigo (maggiori info. www.freecamenisch.net).
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Message: 4
Date: Fri, 28 May 2004 16:17:36 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Livorno 29 maggio: info tecniche
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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Manifestazione nazionale antimilitarista
Livorno 29 maggio
h. 15,30 da piazza Magenta
Per raggiungere Piazza Magenta, dalla Stazione Centrale prendere l'autobus n.2 e scendere in Via Magenta.
Per chi viene in pullman, il parcheggio previsto è in Piazza del Luogo Pio, il vicino parcheggio della Stazione Marittima potrà essere utilizzato da chi viene in auto. Da lì prendere l'autobus n. 3 e scendere in Via Magenta.
Il corteo terminerà alle ore 18,30 nella medesima piazza ove si svolgerà una festa antimilitarista con musica, teatro, interventi di controinformazione sulle basi militari e le guerre in corso.
Per adesioni e info: mail: cdc at federazioneanarchica.org
In nostro nome uccidono, bombardano, torturano, depredano.
Noi non ci stiamo:
Siamo tutti disertori!
- contro la guerra e il militarismo
- contro l'intervento delle truppe italiane all'estero
- contro le basi militari, la devastazione dell'ambiente e i progetti di ulteriore militarizzazione del territorio come l'allargamento di Camp Darby
- contro l'imperialismo, tanto americano quanto europeo
-contro la guerra interna, fatta di attacchi ai salari e alle pensioni, e di criminalizzazione dell'immigrazione e di qualsiasi forma di dissenso
Vogliamo un futuro senza eserciti, senza stati, senza padroni, perché non c'è pace senza giustizia sociale
Federazione Anarchica Italiana - FAI
www.federazioneanarchica.org
Livorno 29 maggio
Domenica 23 maggio, presso la sede della Federazione anarchica livornese si è svolta l'annunciata riunione regionale in preparazione della manifestazione nazionale antimilitarista del 29 maggio.
Alla presenza di compagni di Carrara, della Lunigiana, della Versilia, di Pisa e di Firenze e della redazione di Umanità Nova, è stata ribadito di dare la massima visibilità ad una manifestazione che vuole confermare in modo determinato la volontà di opporsi alla guerra, per mezzo dell'autorganizzazione e del rifiuto della delega.
La manifestazione di Livorno sarà una grande occasione di propaganda e di controinformazione, rivolta alla cittadinanza e a quei settori del movimento contro la guerra che rifiutano di essere manipolati dai partiti a fini elettorali.
In questo quadro, la manifestazione esprimerà le nostre ragioni, contrastando ogni tentativo di criminalizzazione dell'anarchismo e del movimento contro la guerra.
Info tecniche:
Punto di incontro in piazza Magenta alle ore 15,30
Per raggiungere Piazza Magenta, dalla Stazione Centrale prendere l'autobus n.2 e scendere in Via Magenta.
Per chi viene in pullman, il parcheggio previsto è in Piazza del Luogo Pio, il vicino parcheggio della Stazione Marittima potrà essere utilizzato da chi viene in auto. Da lì prendere l'autobus n. 3 e scendere in Via Magenta.
Percorso: via Magenta, via Ernesto Rossi, p.zza Cavour, via Cairoli, p.zza Grande, 4 Mori, via s. Giovanni, p.zza Grande, via Cairoli, p.zza Cavour, via Ricasoli, p.zza Attias, p.zza Magenta.
All'arrivo: musica, teatro ed interventi. La Banda "Fiati Sprecati" - intervento della Federazione Anarchica Livornese - performance antimilitarista a cura del Perlanera occupato di Alessandria - intervento della CdC della FAI - A-band in concerto - Intervento della Commissione Antimilitarista - Joe Fallisi in concerto - intervento - Alessio Lega in concerto e per finire Pizzica.
Sarà disponibile un servizio di ristoro in piazza.
La serata proseguirà al CSA Godzilla con musica e servizio bar.
l'incaricato
Hanno sinora aderito alla manifestazione:
Federazione Anarchica Torinese - FAI
Comitato lavoratori cileni in esilio
Assemblea Antimilitarista Antiautoritaria
Perlanera occupata - Alessandria
FAI - Alessandria
Gruppo anarchico Sciarpanera - Alessandria
Gruppo Libertario Genovese - Genova
Circolo libertario E. Zapata - Pordenone
Iniziativa libertaria - Pordenone
Comitato Unitario contro Aviano 2000
USI-AIT sez. Pordenone
Circolo Anarchico Camillo Berneri - Bologna
Federazione Anarchica Milanese - FAI - Milano
Organizzazione Anarcomunista napoletana - OACN-FAI
FAI Reggiana (gruppi: Berneri - RE, Fabbri - Correggio, Zambonini - Villa Minozzo, Archivio - Libreria della FAI reggiana)
Gruppo Anarchico Versiliese
Redazione di Umanità Nova
Laboratorio Libertario
Gruppo Anarchico "Malatesta" - Imola
Gruppo Anarchico "La Comune" - Imola
L'associazione per lo Sbattezzo
Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana - Palermo
Gruppo Anarchico Contropotere - Napoli
Gruppo "A cieri"- F.A.I - Parma
U.S.I. sez. di Parma
Ateneo Libertario - Parma
Gruppo anarchico - Pontremoli
Circolo Binazzi - La Spezia
Circolo Gogliardo Fiaschi - Carrara
FAI - Carrara
Gruppo "M. Bakunin" - FAI - Jesi
Gruppo "Francisco Ferrer" - FAI - Chiaravalle
Centro Studi Libertari "Luigi Fabbri"- Jesi
Centro Sociale Autogestito "Zona ex-carcere" - Jesi
USI - Reggio Emilia
USI - Correggio
Cassa di solidarietà libertaria reggiana
Libera - Modena
Collettivo Libertario Fiorentino
Coordinamento anarchici e libertari - Pisa
Gruppo "Pietro Gori" - FAI - Savona
Federazione Anarchica "G. Pinelli" - Spezzano Albanese
Federazione Municipale di Base - Spezzano Albanese
FAI - Venezia
Collettivo Anarchici - Adria
Circolo libertario "Pisacane" - Rovigo
Gruppo anarchico "Libertad" - FAI - Rimini
Spazio sociale Kronstadt - Reggio Emilia
USI-AIT Unione Sindacale Italiana
Ateneo libertario "'A Gatta" - Cosenza
Gruppo Anarchico Germinal - FAI Trieste
Federazione Anarchica Livornese - FAI (Per contatti: cdc_fal at yahoo.it)
Circolo Zabriskie Point - Novara
Pietro Cassinelli - Piacenza
Federazione Anarchica Siciliana - FAS
Redazione di A Rivista Anarchica
Collettivo Anarchico Amici di Durruti - Genova
Redazione di Libertaria
Circolo Anarchico "Camillo Berneri" - Bologna
Partito Groucho-Marxista d'Italia e alcune compagne del Badaquà occupato - Firenze
Centro Studi Libertari L'Aquila
Gruppo Libertario Kronstadt - Volterra-Siena
Flaica - CUB - Torino
Circolo Anarchico Angelo Sbardellotto - Belluno
Joe Fallisi - Milano
Marco Chiletti - Calci (PI)
Federazione dei Comunisti Anarchici - FdCA
Circolo anarchico umbro "Sana Utopia"
Laboratorio anarchico "La Resistenza" - Spoleto
Pullman e treni per Livorno
In nostro nome uccidono, bombardano, torturano, depredano. noi non ci stiamo
Siamo tutti disertori!
MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIMILITARISTA
LIVORNO 29 MAGGIO H. 15,30 da piazza Magenta
Bologna
Partenza ore 10 - 10,30 autostazione di Bologna (piazza XX settembre, vicino alla stazione centrale delle Ferrovie). Rientro (sempre all'autostazione) verso le 24.
Prezzo indicativo 12 euro andata e ritorno.
Per prenotare scrivere a quest'indirizzo mail < sirwalter at libero.it > o telefonare a 3357277140 (Walter).
Torino
Per la manifestazione del 29 maggio a Livorno da Torino partenza collettiva in treno. Il treno parte da Torino Porta Nuova alle 9. Costo (a/r) con sconto comitiva 37,50 euro.
Tel 011 857850; 338 6594361; fat at inrete.it
Napoli
Stiamo organizzando un pullman per la manifestazione nazionale antimilitarista di Livorno del 29 Maggio (5 euro andata e ritorno). Partenza da piazza Garibaldi (fuori l'Hotel Terminus) alle 6,30.
Chi fosse interessato a partecipare può rivolgersi all'Ateneo Libertario, Vico Verde Monteoliveto 4 - Napoli (tra il cinema Adriano e la facoltà di architettura).ateneo.libertario at libero.it
Firenze
Il Collettivo Libertario Fiorentino organizza pullman gratuiti per il corteo del 29 maggio a Livorno con ritrovo in p.zza Stazione alle ore 13,30 (richiesta prenotazione).
collibfi at hotmail.com; tel. 055/828330
Collettivo Libertario Fiorentino
Reggio e Parma
Il gruppo anarchico "A. Cieri"- F.A.I. di Parma e la Federazione Anarchica Reggiana organizzano un pullman per la manifestazione antimilitarista che si terrà a Livorno il 29 maggio.
La partenza è fissata alle ore 11 al casello autostradale di Reggio Emilia (11,10 al casello di Parma), il ritorno alle 22,30-23,30 da Livorno. Il prezzo indicativo (a seconda del numero) è di 10 ?.
Per ulteriori informazioni contattare i numeri: x Reggio Emilia 3409773493, x Parma 3402544674- 3495629110 oppure scrivere a quest'indirizzo mail: < furelu at libero.it>
Gruppo Anarchico "A. Cieri"-F.A.I. di Parma
Milano
Partenza ore 9 da via Torricelli angolo Viale Tibaldi, Milano. Ritorno entro le 24.
Costo indicativo: 20 euro. Per prenotazioni mail: faimilano at tin.it 02 2551994 oppure direttamente il giovedì 20, a partire dalle ore 20, presso l'ATENEO LIBERTARIO di Viale Monza 255 (fermata Precotto della MM 1) in occasione della serata di solidarietà con il Chiapas.
La Spezia, Carrara, Massa e Versilia
Da La Spezia, Carrara, Massa e Versilia il pullman partirà alle 13,30 da via Federici (Palasport) SP; alle 14 dal ristorante "Le due Sorelle", via Dorsale, Alteta (x Carrara e Massa); alle 14,20 dal parcheggio autobus di Pietrasanta. Partenza per il rientro ore 21. Per prenotarsi: Piero 334 3046762 oppure Alfo 0585 75143.
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Message: 5
Date: Fri, 28 May 2004 17:31:19 +0200
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] il 4 Giugno ad Ancona per la Settimana Rossa e
contro la guerra
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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ANCONA: 90° ANNIVERSARIO DELLA SETTIMANA ROSSA
CONCLUSIONE DI UN TRAGITTO MAI COMPIUTO
IERI COME OGGI CONTRO LA GUERRA, PER L'ANTIMILITARISMO E LE LOTTE SOCIALI
Venerdì 4 Giugno
ore 16.00 c/o il Circo Ad Alto di Ancona (Via Ad Alto 25)
CONFERENZA SU "L'ATTUALITA' DELLA SETTIMANA ROSSA"
interverranno Italino Rossi (su "I Moti della Settimana Rossa") e Massimo Varengo (su "La Settimana Rossa continua").
Altri contributi e dibattito.
ore 19.00: CONCLUSIONE DI UN TRAGITTO MAI COMPIUTO
Gli anarchici invitano cittadini, organismi sociali e di Base, a ripercorrere e terminare insieme il percorso del corteo del 1914, un tragitto che non fu mai concluso perchè le strade vennero sbarrate dalle forze di polizia che spararono contro i dimostranti compiendo l'eccidio da cui inizò il moto insurrezionale della Settimana Rossa.
Oggi 4 giugno 2004, di nuovo contro la guerra, concentramento davanti alla lapide dei caduti della Villa Rossa (via Torrioni).
ore 20,30 cena sociale al Circo ad Alto
ore 21,30 c/o il Circo ad Alto CONCERTO DEL CANTAUTORE ANARCHICO ALESSIO LEGA
autore della bellissima "Dall'ultima galleria" (sui fatti di Genova del 2001) e di altre stupende canzoni.
"chi siamo noi? Ora siamo il fuoco che non avete mai domato..." Alessio Lega canta per far emozionare i suoi fratelli "cattivissimi" nei centri sociali, per scuotere gli spettatori delle feste di piazza, delle rassegne culturali, per rompere il silenzio televisivo con la musica della fantasia, ai bambini delle elementari... per portare la "poesia" soprattutto dove non ce la si aspetta! La sua lingua è la sua terra.
Informazioni tecniche: il Circo ad Alto (sito nell'omonima via) è un locale vicinissimo al muro della Villa Rossa (quella della strage del 1914). Via Ad alto, come le altre vie attorno, furono sbarrate dalla sbirraglia per circondare i manifestanti e non farli avanzare. Per raggiungerla, se venite in auto, conviene parcheggiare in via Torrioni o nei pressi della vicina Cittadella sopra Capodimonte e poi fare due passi, altrimenti c'è un parcheggio sotterraneo a pagamento in Piazza Stamira. Chi viene con altri mezzi può arrivare a Via Alto (che è una lunga scalinata in salita) da corso Stamira o dalla centrale Piazza Roma passando per via Oberdan o dalla stessa via Torrioni.
Gruppo Anarchico "Malatesta" di Ancona
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