[Presos] Digest di Contropotere, Volume 10, Numero 7

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Sun Jan 23 12:00:38 CET 2005


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Argomenti del Giorno:

   1. Manifestazione al carcere di Biella (contropotere at inventati.org)
   2. Bologna: il sindacalismo rivoluzionario in Italia
      (contropotere at inventati.org)
   3. Modena: Presidio+Corteo+Arte&Anarchia (contropotere at inventati.org)
   4. Cosa c'entrano gli sfratti con gli usi e gli abusi
      psichiatrici? (contropotere at inventati.org)
   5. Napoli: rassegna sul cinema surrealista di Alejandro
      Jodorowsky (contropotere at inventati.org)
   6. Napoli: rassegna sul cinema surrealista di Alejandro
      Jodorowsky (contropotere at inventati.org)
   7. Napoli: rassegna sul cinema surrealista di Alejandro
      Jodorowsky (contropotere at inventati.org)
   8. Napoli: rassegna sul cinema surrealista di Alejandro
      Jodorowsky (contropotere at inventati.org)
   9. 	Su sgombero a Parma, da Commissione Antirazzista FAI 
      (contropotere at inventati.org)
  10. Bergamo: programma Underground (contropotere at inventati.org)


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Message: 1
Date: Sat, 22 Jan 2005 17:03:45 +0100
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Manifestazione al carcere di Biella
To: <contropotere at inventati.org>
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Costruiamo una manifestazione al carcere di Biella per sabato 5 febbraio 

CONTRO LA SOCIETA' CARCERARIA

Quello che e' successo nel carcere di Biella, la razzia dei libri - lettere - foto- francobolli -indirizzi - atti processuali - coperte -pentole...insomma la spoliazione delle celle, non e' che l'ultimo atto di repressione nei confronti di compagni che, da più di vent'anni, si trovano nelle carceri speciali. Non viene dato nemmeno un elenco delle cose sequestrate, non si usa più. Un detenuto si rifiuta di spogliarsi nudo durante la perquisizione: quattro giorni di isolamento. 
Il prigioniero comunista Giorgio Colla, viene tenuto una settimana in isolamento nelle celle, senza che gli sia stata ancora notificata una motivazione. Alcuni detenuti per protesta iniziano uno sciopero della fame. Il prigioniero comunista Stefano Minguzzi deve scontare un periodo di isolamento dato in sentenza, decidono di farglielo scontare ora, la cosa non è certo casuale. Gli orari per gli avvocati vengono ridotti, più che in qualsiasi altro carcere. Ci sono problemi anche per la gestione del lavoro interno svolto dai detenuti nella sezione speciale. Questo il clima che si è venuto a creare nel carcere di Biella. Non pensiamo che sia semplicemente responsabilità di un comandante delle guardie o di una direttrice (i cani da guardia hanno sempre un padrone) piuttosto riflette un nuovo modo di gestire le carceri che, temiamo, se passa a Biella verrà esteso ovunque. Certo, ci rendiamo conto che la situazione nelle carceri italiane, se confrontata con quello che succede a Guantanamo o Abu Ghraib può sembrare poca cosa - ma non lo e'!!! 
Il carcere riflette,estremizzandola, quella che e' la situazione generale.
Così come l'immagine del prigioniero irakeno tenuto al guinzaglio è il simbolo del rapporto che gli occupanti occidentali hanno con il popolo irakeno, torturato, violentato, umiliato e ucciso, così negare la possibilità di leggere e studiare, considerare superflua "la cultura", ridurre i prigionieri a semplici polli da allevamento, riflette l'atteggiamento verso la necessità di informarsi, di riflettere, di pensare, da parte di una classe politica a dir poco demenziale. 
Inutile dire che quanto succede non ha alcuna motivazione di sicurezza, la sicurezza nelle carceri speciali è - purtroppo - ampiamente garantita. Riflette piuttosto la volontà di instaurare un rapporto di subordinazione totale. Costringere i compagni a dover chiedere,motivandolo, al direttore se possono leggere e cosa, automaticamente instaura un sistema arbitrario e premiale che i compagni rifiutano da sempre. 
Con l'introduzione della legge Gozzini, tanto celebrata anche a "sinistra" come mezzo di reinserimento sociale, i detenuti vengono isolati l'uno dall'altro, lasciati soli in balia del giudizio insindacabile di un magistrato che decide se si ha il diritto o meno a un permesso, a un lavoro esterno, se si è "recuperabili" oppure no. Questo mira ad impedire ogni possibilità di lotta comune, spinge il singolo ad affidare il proprio destino all'autorità e allora non rimane che aspettarne il responso...un responso spesso negativo - in realtà ad usufruire della legge sono in pochissimi, a cui viene dato grande rilievo per giustificare nuovi giri di vite in nome della "sicurezza" - nei fatti l'efficacia della legge è stata annullata dal decreto Cirielli-Vitali conosciuto come "salva-Previti".Ora si vuole imporre questa logica anche nella vita quotidiana del carcere. Rifiutare la logica premiale - questo miraggio - creare solidarietà tra dentro e fuori, è l'unico modo per far fronte alla condizione comune di tutti i detenuti e alla repressione che colpisce sempre di più i compagni e gli immigrati arabi tacciandoli di "terrorismo".Ogni atto, anche semplicemente dimostrativo, viene definito terroristico. L'applicazione dell'art.270 bis, non si risparmia a nessuno. Sempre più spesso, anarchici, comunisti, islamici, vengono detenuti nelle carceri speciali, senza alcuna parvenza di prova, addirittura quando le prove (DNA ecc.) li scagionano. Per chi sta fuori, anche in assenza di indagini, è stato rispolverato l'art.1 ripreso dal codice fascista Rocco (un primo caso a Milano) che prevede l'applicabilità di una serie di misure restrittive in presenza di una presunta "pericolosità sociale". La "pericolosità sociale" sono i lavoratori che difendono il loro posto di lavoro, gli immigrati che si ribellano ai lager-di accoglienza, chi occupa la casa che non ha...tutti potenziali terroristi!! L'uso della repressione come mezzo di controllo sociale è pressoché lo stesso in tutta Europa, per non parlare degli Usa.
Il dualismo "democrazia-terrorismo" è ormai un dogma. Qualcuno sospetta che la nostra "società democratica" contenga sempre più elementi di fascismo. In realtà chi parla di "società democratica", di "diritti democratici" sembra parlare di una mitica età dell'oro che non è mai esistita davvero. Se in alcuni periodi storici abbiamo avuto dei diritti è perché li abbiamo strappati con la lotta, e -diciamolo-spesso con la violenza (parola tabù), creando dei rapporti di forza favorevoli e non in virtù della democrazia borghese. 
Certo, ci sono stati sinceri democratici -ormai estinti- un Gobetti, i fratelli Rosselli... ma è la "democrazia reale" che ci ha regalato le guerre coloniali, le stragi di stato...... fino alle guerre della Jugoslavia - Somalia - Afganistan - Irak... potremmo continuare all'infinito. Quello che cambia a seconda dei periodi storici è lo stile, come un prisma che gira su se stesso ma che riflette sempre la stessa merda.
Oggi non è necessaria l'adesione a una ideologia fascista, basta l'assenza di ogni ideologia e un tacito consenso, non è necessario indossare una camicia nera, possiamo farci tatuare una farfalla in fronte o sulle chiappe, se ci pare, ci è consentita la libertà del superfluo. Possiamo esprimere opinioni, dire a milioni che la guerra non la vogliamo ma dopo aver "democraticamente" espresso il nostro parere, rimanere in silenzio, rassegnati o distratti, di fronte ai bambini mutilati e uccisi, alle città bombardate, alle torture... Quando i "terroristi" hanno tagliato le teste degli occidentali, ci siamo chiesti se questo non fosse il risultato della nostra indifferenza, devono aver pensato che se tanto dolore non bastava a scuoterci lo potesse almeno l'orrore di uno di noi con il coltello puntato alla gola...siamo noi a creare la barbarie da cui ci allontaniamo inorriditi! Noi, popoli civili, che uccidiamo sulla sedia elettrica minorenni, handicappati, malati mentali, un sistema pratico, con l'unico inconveniente di un fastidioso odore di pollo fritto... 
E chi non sta al gioco lo chiamano terrorista, un tempo ci chiamavano banditi, prima ancora malfattori... devono criminalizzare chi si oppone ai loro crimini, isolare chi sta dall'altra parte, dalla parte dei popoli che si ribellano all'occupazione imperialista.
Oggi i rapporti di forza ci sono sfavorevoli, opporsi è rischioso eppure crediamo che opporsi oggi sia più che mai necessario.
E non abbiamo scuse, qualcuno un giorno di fronte alle guerre, ai genocidi del nostro tempo, ai milioni - milioni !- di malati di Aids lasciati senza cure, semplicemente perchè troppo poveri, dirà come potevano non sapere? in fondo bastava cliccare. Qualcun'altro molto saggio ci spiega con acute analisi scientifiche (il ruolo del Fondo Monetario Internazionale, la crescita della Cina, il riarmo della Russia, il posizionamento degli Usa in medio oriente....) che non ci sono a portata di mano facili vittorie, allora perché lottare? 
Forse semplicemente per noi stessi, per la nostra dignità di uomini e donne convinti che, al centro della società umana, ci debba essere l'uomo e i suoi bisogni: cos'altro? 

LIBERI TUTTE\I !!! 

Amici e familiari dei prigionieri rivoluzionari
Gennaio 2005
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Message: 2
Date: Sat, 22 Jan 2005 17:04:48 +0100
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Bologna: il sindacalismo rivoluzionario in
	Italia
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Message-ID: <01c701c5009c$9c05a140$1f091a97 at kaoxnet>
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La questione sociale viene rappresentata, politicamente, come una subordinata delle altre questioni. Noi pensiamo, invece, che essa sia centrale sia per lo scontro contro i padroni della terra sia per i processi di consapevolezza e di autonomia dei soggetti.

La precarizzazione, gli attacchi alle condizioni di vita, al salario, alle libertà dei lavoratori sono il perno delle politiche di dominazione. Anche la guerra (prosecuzione della politica con "altri" mezzi) si innesta in questo filone con ricadute immediate sulle condizioni economiche e le pratiche di disciplinamento del proletariato internazionale.

Le condizioni di sempre più esigue libertà derivano dall'abbandono, da parte del proletariato, delle pratiche di lotta e azione diretta. Le residue libertà sono ciò che ci resta delle conquiste che la lotta di classe è stata capace di strappare alla controparte.

Riprendere l'iniziativa significa anche riprendere il confronto, recuperare la memoria, mettere in atto le pratiche dell' autoorganizzazione.

 

 

Le lotte, l'azione diretta, le conquiste proletarie

 

IL SINDACALISMO RIVOLUZIONARIO IN ITALIA

 

Venerdì 28 gennaio 2005 - ore 21 - circolo anarchico "Camillo Berneri" - Cassero di piazza di Porta S.Stefano 1 - Bologna

 

Intervengono:

 

Sergio Onesti dell'Unione Sindacale Italia di Milano

Cosimo Scarinzi della Confederazione Unitaria di Base di Torino
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Message: 3
Date: Sat, 22 Jan 2005 17:05:37 +0100
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Modena: Presidio+Corteo+Arte&Anarchia
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Message-ID: <01c801c5009c$9d5c0980$1f091a97 at kaoxnet>
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COORDINAMENTO ANTIAUTODROMO
Ieri pomeriggio martedì 18, una trentina di noi hanno presenziato alla discussione in Consiglio Comunale della Commissione Ambiente dove Sitta (DS) e Marino (DS) hanno relazionato sull'autodromo. Secondo loro la discussione e l'approvazione avverrà lunedì 24 gennaio.
Ieri sera, martedì 18 gennaio, si è svolta la riunione del Coordinamento Antipista che ha deciso:
RIUNIONE. Se viene confermata la discussione sull'autodromo lunedì pomeriggio, il COORDINAMENTO contro l'Autopista si riunisce DOMENICA 23 alle ore 21 a Libera per decidere le forme di protesta da attuare lunedì pomeriggio, sabato 22 verrà mandata una email di conferma.
PRESIDIO lunedì 24 (se confermata la discussione del consiglio comunale).
Sabato 29 CORTEO alle 15.30 da piazza S. Agostino
Stiamo cercando di organizzare uno sciopero degli studenti medi con corteo per sabato 5 febbraio al mattino.

ARTE E ANARCHIA
VENERDI' 21 Arte&Anarchia
confronto/scambio su estetica, produzione artistica e cultura libertaria
ore 22.00 dibattito su: ARTE/LIBERTA'/MERCATO
intervengono Andrea Chiesi, Marco Philopat, Fabio Bonvicini, Paolo Nori, Daniele Gozzi, Colby
ore 24.00 Fabio Bonvicini e Paolo Nori in LEARCO
in un'ora nove romanzi in musica con Learco Ferrari in un'ora
ore 01.00 Videoproiezioni di Corti
esposizioni permanenti per tutta la durata dell'evento
e SAPORI IN LIBERTA'
degustazione di vino e cibo, fatta ad arte

SABATO 22  Arte&Anarchia
confronto/scambio su estetica, produzione artistica e cultura libertaria
ore 22 proiezione Demetrio Stratos: SUONARE LA VOCE +materiale informativo sulla ricerca musicale dell'artista
ore 23.00 Videoproiezioni di Corti
ore 00.00 spettacolo teatrale: MIKE TYSON "Lo chiamavano fatina" di e con Giorgio Ganzerli 
ore 01.00 concerto Davide Ravera in MUSICA&PAROLE
ore 1.30 concerto VOCI&SUONI percorso musicale attraversola storia e il canro libertario
ore 02.30 Videoproiezioni di Corti
esposizioni permanenti per tutta la durata dell'evento
e SAPORI IN LIBERTA'
degustazione di vino e cibo, fatta ad arte 
 
CORTEO+PRESIDIO ANTIAUTODROMO
Sabato 29 Gennaio a Modena CORTEO in difesa dello spazio sociale libertario/anarchico LIBERA, in difesa dell'ambiente, contro la costruzione di un Autodromo che devasterebbe l'ultima area agricola del Comune di Modena e raderebbe al suolo lo stabile di LIBERA.
Ore 15.30 da piazza S. Agostino nel centro di Modena, Ci sarà la presenza della Banda degli Ottoni a Scoppio di Milano, i Fiati Sprecati di Firenze, attendiamo conferma dalla Banda Roncati di Bologna. Ci saranno i Giocolieri di Modena, Sassuolo, Finale Emilia e Faenza. Hanno aderito tantissimi gruppi, spazi sociali autogestito, associazioni, sindacati di base e Comitati di Cittadini. Bisogna assolutamente bloccare la decisione del Consiglio Comunale di dare il diritto di superfice dell'intera area alla ditta Vintage (Montezemolo & C.). 
Avvertite chiunque. 
Tutte le informazioni su: www.libera-unidea.org
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Message: 4
Date: Sat, 22 Jan 2005 17:12:31 +0100
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Cosa c'entrano gli sfratti con gli usi e gli
	abusi	psichiatrici?
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
Message-ID: <01d701c5009d$2eae7da0$1f091a97 at kaoxnet>
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Cosa c'entrano gli sfratti con gli usi e gli abusi psichiatrici?

Vogliamo denunciare uno dei tanti sfratti che quotidianamente vengono eseguiti a Firenze.
E' la storia di una giovane donna, incinta di sei mesi, mamma di una bimba di 10 anni, di origine marocchina e cittadina italiana da dieci anni. Trovandosi in difficoltà a pagare 1200 euro di affitto al mese, si rivolge ai servizi sociali per avere un aiuto economico.
L'assistente sociale, anziché proporre una soluzione abitativa, le fissa un appuntamento con lo psichiatra. 
Siamo a febbraio del 2004.
Intanto il tempo passa senza che la situazione cambi. Il giorno dello sfratto, fissato per il 3 dicembre, nonostante l'ufficiale giudiziario avanzi l'ipotesi di rinviare il provvedimento di un mese, l'assistente sociale insiste per una soluzione inadeguata e crudele: il ricovero coatto in psichiatria!
Quindi arriva un'ambulanza e, nonostante la donna mostri un certificato medico che le prescrive riposo per il rischio di aborto, viene bloccata in un angolo da cinque uomini, gettata sul letto e, tenuta ferma, le vengono praticate due iniezioni pesantissime per sedarla.
Si saprà, diversi giorni dopo, che i farmaci in questione sono due neurolettici (antipsicotci), Largactil e Farganesse, quest'ultimo è un antistaminico che amplifica e potenzia l'effetto degli antipsicotici, con il risultato di una sedazione immediata. Questi farmaci, che provocano in genere gravi conseguenze, possono avere, come sottolineato anche dal Ministero della Salute, "effetti dannosi sul feto in qualsiasi periodo della gravidanza.
E' importante tenere sempre presente questo aspetto prima di effettuare una prescrizione in una donna in età fertile.
Questi farmaci possono alterare la crescita e lo sviluppo funzionale del feto, o avere effetti tossici sui tessuti fetali".
Subito dopo, con una diagnosi di "agitazione psicomotoria dovuta allo sfratto" (oltre al danno la beffa!), la donna viene ricoverata nel reparto di psichiatria a S. M. Nuova con una proposta di T.S.O.
In realtà il medico e gli infermieri dell'ambulanza, oltre a tutti i presenti, complici del violento sfratto, hanno messo in pratica un vero e proprio sequestro di persona!
Non si può parlare di trattamento sanitario obbligatorio infatti perché: non c'è stata una visita psichiatrica, non é stato convalidato il T.S.O. da un secondo medico del servizio pubblico, come d'obbligo di legge, quindi mancava ovviamente anche il provvedimento del Sindaco e la conseguente notifica.
Come se tutto questo non bastasse, la persona non è stata informata né su quali psicofarmaci le hanno forzatamente iniettato, né sulla struttura di ricovero.
Al risveglio, diverse ore dopo, lo psichiatra di turno in reparto non le comunica il regime di ricovero e, mentendo, dice che deve rimanere lì per sette giorni come se fosse in T.S.O., compiendo così un abuso d'atti d'ufficio.
Dopo tre giorni di reclusione, le conseguenze dei maltrattamenti subiti le provocano una minaccia d'aborto: passerà dodici giorni in ginecologia a Torregalli. 
In un sistema economico basato sulla disuguaglianza, un esplicito bisogno economico e sociale, come quello della casa, viene considerato e trattato come un disturbo della mente. Tutto ciò prefigurail completo spostamento del disagio sociale, e in primo luogo abitativo, all'interno di problematiche psichiatriche.
Spostare il problema, facendo passare una contraddizione sociale come una malattia organica o mentale serve a estendere il controllo e la possibilità di intervento.
E' evidentemente più funzionale etichettare un individuo come pazzo ed escluderlo, mascherando così la contraddizione, anziché affrontare i problemi reali di ognuno.
Sono tante le persone che da anni marciscono nelle liste d'assegnazione dell'ufficio casa.
Il T.S.O. immediato e la prescrizione di psicofarmaci non devono diventare possibili risposte.
Del resto l'esclusione sociale ha radici antiche: nel 1657 nasce a Parigi il prototipo dei futuri manicomi, l'Hôpital  général, per recludere poveri e mendicanti. Per il sistema dominante è stato da sempre più accettabile un "pazzo" rinchiuso in manicomio che l'evidenza della disfunzionalità del  sistema stesso.
Oggi le cose sono solo apparentemente cambiate. La tutela dei diritti, rappresentata dalla legge in vigore, viene frequentemente elusa dalla psichiatria con la connivenza politica.
Nella nostra esperienza di collettivo antipsichiatrico, e dopo un anno di Telefono Viola, abbiamo raccolto numerose testimonianze e denunce sugli abusi della psichiatria.
La storia che abbiamo raccontato non è un caso isolato.
Abbiamo visto la psichiatria all'opera con i bambini, con la sperimentazione di farmaci potenzialmente mortali, conosciamo la pratica dell'elettroshock per la "cura" di sofferenze esistenziali e denunciamo ogni giorno le pratiche coercitive che la contraddistinguono. 
La psichiatria esce allo scoperto e si mostra nel ruolo che più le compete, una forma subdola e violenta di controllo sociale!





Collettivo Antipsichiatrico Violetta Van Gogh
una linea contro gli usi e gli abusi della psichiatria
055.2345268 lunedì  17.00-19.00
www.inventati.org\antipsichiatria       violettavangogh at inventati.org

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Message: 5
Date: Sat, 22 Jan 2005 17:15:41 +0100
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Napoli: rassegna sul cinema surrealista di
	Alejandro	Jodorowsky
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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Rassegna sul cinema surrealista di Alejandro Jodorowsky


Mercoledì 12 gennaio, ore 20:30 
- "El topo"
    a seguire selezione musicale "tutto Fabrizio De Andrè" 

Mercoledì 19 gennaio, ore 20:30 
- "La montagna sacra" 
    a seguire dj set punk, hardcore, indie 

Mercoledì 26 gennaio, ore 20:30 
- "Santa sangre" 
    a seguire dj set jazz


Ateneo Libertario 
Vico Verde Monteoliveto 4, Napoli 
(tra il cinema Adriano e la facoltà di Architettura) 
ateneo.libertario at libero.it 
-------------- parte successiva --------------
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Message: 6
Date: Sat, 22 Jan 2005 17:15:42 +0100
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Napoli: rassegna sul cinema surrealista di
	Alejandro	Jodorowsky
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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Rassegna sul cinema surrealista di Alejandro Jodorowsky


Mercoledì 12 gennaio, ore 20:30 
- "El topo"
    a seguire selezione musicale "tutto Fabrizio De Andrè" 

Mercoledì 19 gennaio, ore 20:30 
- "La montagna sacra" 
    a seguire dj set punk, hardcore, indie 

Mercoledì 26 gennaio, ore 20:30 
- "Santa sangre" 
    a seguire dj set jazz


Ateneo Libertario 
Vico Verde Monteoliveto 4, Napoli 
(tra il cinema Adriano e la facoltà di Architettura) 
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Message: 7
Date: Sat, 22 Jan 2005 17:15:44 +0100
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Napoli: rassegna sul cinema surrealista di
	Alejandro	Jodorowsky
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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Rassegna sul cinema surrealista di Alejandro Jodorowsky


Mercoledì 12 gennaio, ore 20:30 
- "El topo"
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Mercoledì 19 gennaio, ore 20:30 
- "La montagna sacra" 
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Mercoledì 26 gennaio, ore 20:30 
- "Santa sangre" 
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Vico Verde Monteoliveto 4, Napoli 
(tra il cinema Adriano e la facoltà di Architettura) 
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Message: 8
Date: Sat, 22 Jan 2005 17:15:47 +0100
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] Napoli: rassegna sul cinema surrealista di
	Alejandro	Jodorowsky
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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Rassegna sul cinema surrealista di Alejandro Jodorowsky


Mercoledì 12 gennaio, ore 20:30 
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Mercoledì 19 gennaio, ore 20:30 
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Message: 9
Date: Sat, 22 Jan 2005 23:10:06 +0100
From: contropotere at inventati.org
Subject: [Contropotere] 	Su sgombero a Parma, da Commissione
	Antirazzista FAI 
To: "Newsletter" <contropotere at inventati.org>
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(da: Commissione Antirazzista della FAI )

Diffondiamo il seguente comunicato che aggiorna sugli ulteriori sviluppi della lotta per la casa a Parma.
Attualmente la chiesa di S.Cristina nel centro della città è sempre occupata e la situazione tranquilla.
Grande l'eco sui media locali.
Totale solidarietà
LA casa è di chi l'abita!



Commissione Antirazzista della FAI
www.federazioneanarchica.org/antirazzista



Sgomberata ex cartiera occupata.


COMUNICATO STAMPA

Ieri 18/01/05, alle 5.00 del mattino, un commando di Vigili Urbani ha sgomberato l?ex Cartiera di via Argini nella quale vivevano da tempo numerosi migranti, tra i quali molti rifugiati richiedenti asilo.
L?operazione si è svolta con veri e propri metodi squadristi. I vigili hanno fatto irruzione nello stabile, manganelli alla mano, accanendosi su ogni cosa fosse alla loro portata, perquisendo gli abitanti e defenestrando i pochi beni personali. Non paghi, hanno anche provveduto a tagliare le gomme delle numerose biciclette degli abitanti della ex cartiera. Il Comitato è in possesso di documentazione fotografica e video a prova di quanto affermato.
A dimostrazione degli intenti meramente repressivi dell?intervento sta il fatto che il Comune, nel frattempo, non aveva predisposto nessun intervento di accoglienza in strutture pubbliche per gli abitanti di viale degli argini. C?è stato solo un intervento tardivo, una semplice telefonata alla Caritas per verificare se ci fossero posti disponibili nei dormitori, in seguito alla quale hanno trovato un posto letto otto persone su un totale di 31 sgomberati.
In una giornata gelida come quella di ieri il Comune, in mancanza di un intervento del Comitato Cittadino Antirazzista e della rete di solidarietà trasversale che si è immediatamente attivata, avrebbe lasciato al freddo, sotto la neve e senza alcun riparo più di 20 persone.
Una sistemazione momentanea nella Parrocchia di Santa Cristina e pasti caldi sono stati forniti da chi da anni critica le gravissime inadempienze del Comune, e non dal corpo dei Vigili, come sostenuto altrove.
L? ordinanza di sgombero emessa dalla Giunta Ubaldi (il quale ipocritamente solo pochi giorni fa, nell?occasione della festa di S.Ilario ha trovato parole commuoventi per parlare del problema casa e delle nuove povertà) è un atto gravissimo, che denota il disinteresse totale dell?Amministrazione per le questioni dell?accoglienza e della casa.
Il Comitato Cittadino Antirazzista, insieme ad altri gruppi e singoli volontari che si sono attivati in queste ore, non intende supplire alle inadempienze dell?Amministrazione Comunale, sulla quale grava la pesantissima responsabilità di non avere strutture, mezzi e personale per interventi che facciano fronte a queste sempre più gravi emergenze.
Il comitato si attiverà in tutti i modi affinchè il Comune si faccia carico dei suoi doveri (regolarmente inevasi).
Porre rimedio alle emergenze con azioni repressive, che non esitiamo a definire fasciste, volte solamente a cancellare il "problema", è comportamento non solo irresponsabile, ma anche palesemente al di fuori dalla tanto sbandierata legalità.
Il comitato cittadino antirazzista invita alla partecipazione all' assemblea che si svolgerà SABATO 22 GENNAIO, dalle ore 15, all' interno della chiesa di Santa Cristina, in strada Repubblica.


Comitato Cittadino Antirazzista-Parma
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Date: Sat, 22 Jan 2005 23:11:57 +0100
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