[unomada-info] [Fwd: [Uninomade] seminario di padova enero
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Sab Ene 1 19:24:11 CET 2005
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Subject: [Uninomade] seminario di padova
Date: Sat, 1 Jan 2005 19:20:18 +0100
From: marcellotari en libero.it <marcellotari en libero.it>
Reply-To: uninomade en globalproject.info
To: uninomade <uninomade en globalproject.info>
UNINOMADE
Che cos'è Uni/Nomade?
Uni/Nomade è multi-versità, università molteplice, dispositivo di produzione di
concetti, di categorie, di sguardi. Laddove l'università della riforma
istituisce specializzazioni, frammentazione e immiserimento dei saperi,
Uni/Nomade ha un'attitudine (e una pratica) alla pluridisciplinarità o alla
post-disciplinarità e al pensiero critico. Quindi Uni/Nomade è dispositivo ricco
d'intervento nella miseria del nuovo ambiente universitario e accademico. Ma è
anche processo di formazione permanente, punto d'attacco nella nuova
composizione del lavoro, luogo virtuale e materiale di "autorganizzazione del
lavoro cognitivo": ri-appropriazione di reddito a mezzo di sapere critico.
Dunque Uni/Nomade è "macchina di movimento" e assume il sapere e la formazione
come luoghi privilegiati di conflitto. Nel far questo è zona franca, meglio
spazio di proposta attraversabile, con i suoi tempi di incontro, di elaborazione
che attraversano e fanno "da sfondo" ai tempi di movimento pur non coincidendo
con essi in termini vincolanti.
Funzionamento e prossimi appuntamenti
L'assemblea del "comitato scientifico" di Uni/Nomade si riunisce in maniera
itinerante ogni mese e valuta le proposte di laboratori e attività didattiche
che vengono avanzate dai suoi componenti e da altri soggetti. Il dibattito
interno è inoltre garantito nella sua continuità tramite una mailing list e
prossimamente anche all'esterno con un sito web.
Attualmente sono in corso di preparazione quattro laboratori seminariali da
tenersi da gennaio ad aprile del 2005. Il primo, su "Democrazia e Guerra", si
terrà a Padova, quindi si terrà a Bologna quello su "Europa e Costituzione", a
Milano quello su "Nuova composizione sociale e reddito di esistenza" e infine a
Roma quello su "Saperi, lavoro e ricerca". Obiettivo fondamentale è la
possibilità di replicare i diversi seminari - come fossero dei veri e propri
"moduli" - in altre città, italiane e poi anche europee.
LABORATORIO SEMINARIALE
«DEMOCRAZIA E GUERRA»
Il seminario si svolge a Padova nei giorni 29 e 30 gennaio 2005 in una sala
pubblica e con un pubblico di invitati (studenti, ricercatori, attivisti)
intorno alle 50/60 unità di cui parte provenienti dal territorio di competenza
(Nord-Est) e parte da fuori.
L'organizzazione delle due giornate è suddivisa in quattro sessioni, ciascuna di
tre ore (10-13 e 15-18) e che si svolgono a partire da una relazione principale
(di una durata di tre quarti d'ora al massimo) seguita da quelle di tre o
quattro discussants (che avranno un quarto d'ora per ciascuno) e quindi da un
dibattito aperto. Relatori e discussants sono invitati a esprimere le loro
necessità (viaggio, ospitalità, ecc.).
A tutti - relatori, discussants e organizzatori - chiediamo di farci pervenire
entro la metà di gennaio i nomi di persone, compagne e compagni, che ritenete
possano essere utilmente invitati al seminario, sia in quanto interessati ai
temi proposti sia e specialmente in relazione alla loro partecipazione attiva
allo stesso.
Come riferimento il contatto è Marcello Tarì, e-mail marcellotari en libero.it
tel.3285642413
La traccia del seminario
Si vorrebbe tentare di articolare i due temi in oggetto - guerra e democrazia -
in termini sia storici che di attualità: una inchiesta storico-ontologica ovvero
genealogica sulle condizioni di possibilità di trasformazione in relazione a
"noi stessi" in quanto soggetti di conoscenza, in quanto soggetti in lotta
contro "l'ordine del discorso" e in quanto agenti etici che sviluppano
resistenza dentro e contro le forme del dominio imperiale.
Alla percezione diffusa della crisi profonda del concetto stesso di democrazia,
oggi corrisponde dunque la necessità di confrontarsi con la vicenda, pratica e
teorica, della democrazia nella modernità ovvero con i topoi della sua crisi -
quello della rappresentanza in primo luogo - ma anche delle sue differenze
(l'altra storia della democrazia, come utopia popolare e di classe e come
critica della democrazia in quanto forma del governo). Per poi guardare a come
il concetto di democrazia sia stato assorbito all'interno della forma di governo
americano e come questo, o meglio le sue pratiche e le sue istituzioni, vengano
assunte globalmente in quanto modelli universali. Infine cercare di discutere le
condizioni di possibilità per una nuova definizione di democrazia, cioè una
democrazia del comune, che tenga presente le trasformazioni del lavoro e la
caratterizzazione biopolitica della produzione in generale.
Dall'altra parte il destino della democrazia è oggi interconesso alla questione
della guerra. Guerra e democrazia non solo si coappartengono nell'attualità a
causa dei discorsi governativi e delle pratiche di guerra che variamente
insistono sulla sua capacità di imporre o difendere la democrazia ma anche in
quanto le possibilità stesse dell'espressione di una nuova democrazia del
comune, una democrazia che sia cioè il governo di tutti, si devono confrontare
con lo stato permanente di guerra nel quale ci troviamo immersi. Si tratta di
una guerra che - in quanto base e forma della politica - produce continuamente
dei nemici esterni a cui, sempre, corrisponde la produzione di nemici interni ed
è così che ci troviamo confrontati all'esigenza di pensare alla possibilità
della moltitudine di organizzare forme efficaci di resistenza alla violenza
della sovranità e dunque alla produzione di un vero e proprio diritto alla
resistenza da parte dei «reietti di tutte le nazioni».
Il seminario si conclude con una sessione specificamente dedicata allo sviluppo
di ipotesi sul "potere costituente" in rapporto all'affermazione di "nuovi
diritti" che sorgono dai mutamenti antropologici e strutturali caratteristici
della postmodernità, verso la definizione di un "diritto costituente del comune".
29 GENNAIO
MATTINA:
Genealogia della democrazia
Storia e critica del concetto di democrazia. La democrazia come forma di governo
e come prospettiva utopica.
Relatore: Mario Tronti.
Discussants: Sandro Chignola (democrazia come forma del governo), Alessandro
Pandolfi (critica della democrazia formale), Filippo Del Lucchese (democrazia
come potenza).
POMERIGGIO:
Il paradigma americano e la democrazia aperta.
La democrazia riassorbita nella costituzione americana: finanziarizzazione e
comunismo del capitale.
Relatore: Christian Marazzi.
Discussants: Adelino Zanini (New Deal e democrazia conflittuale), Lauso Zagato
(crisi del diritto internazionale), Sandro Mezzadra (democrazia e mobilità
globale), Beppe Caccia (democrazia e rottura municipalista).
30 GENNAIO
MATTINA:
La guerra come forma della politica
La guerra e le sue trasformazioni.
Relatore: Michele Surdi.
Discussants: Roberto Ciccarelli (nuove strategie militari), Marco Bascetta
(immaginario e guerra), Benedetto Vecchi (informazione e guerra), Judith Revel
(guerra e biopotere), Giorgio Agamben (nemico esterno e nemico interno: lo stato
d'eccezione).
POMERIGGIO:
Nuovi diritti e potere costituente
Il diritto costituente del comune.
Relatore: Toni Negri
Discussants: Ida Dominijanni (nuovi diritti di genere), Pierangelo Di Vittorio
(lotte locali/lotte globali), Marcello Tarì (precariato e esercizio del comune)
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