[Presos] [Contropotere] Provocazioni poliziesche contro gli anarchici Tutti a Genovail 20 luglio!
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Thu Jul 18 17:13:39 CEST 2002
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Cari compagni,
vi trasmetto il comunicato emesso dal Calp, dalla CdC e dalla redazione di UN relativa adun grave intimidazione poliziesca in corso nei confronti degli anarchici.
Vi pregherei, se vi è possibile, di dargli la massima diffusione.
saluti anarchici,
Maria Matteo
Provocazioni poliziesche contro gli anarchici
Tutti a Genova il 20 luglio!
Domenica scorsa a Rivalta Bormida, piccolo comune dell'alessandrino ove risiede Urbano, anarchico cileno esule in Italia sin dal lontano 1974, si è svolto un pranzo/festa per il settimanale anarchico Umanità Nova.
La festa è riuscita bene concludendosi in allegria.
Ciò non deve essere stato apprezzato né dai né dalla birri e destra. Sin dalla mattina del lunedì gruppi di macchine procedevano a passo d'uomo lungo la strada di campagna antistante la casa di Urbano per poi allontanarsi velocemente in direzione di Acqui. Non era la prima volta che simili figuri attuavano intimidazioni nei confronti del nostro compagno, che già un paio d'anni orsono ricevette minacce di morte per la propria attività di controinformazione sui crimini di Pinochet. Lui e la sorella, a sua volta esiliata a Londra, sono nella lista nera dei fascisti cileni, gli stessi che durante la dittatura uccisero il loro fratello maggiore. Lui stesso sfuggì per un caso fortunoso allo stadio di Santiago del Cile nel quale migliaia di oppositori venivano torturati ed uccisi.
Alle inquietanti presenze presso la casa del nostro compagno si è poi aggiunta la velina questurinesca propagata mercoledì mattina dal "Giornale del Piemonte" e da una radio locale in base alla quale domenica 14 luglio, la casa di Urbano sarebbe stata luogo di incontro di gruppi anarchici riuniti per elaborare non meglio precisati piani per il 20 luglio a Genova. Il tutto condito dalla solita paccottiglia infame delle più volgari menzogne.
Gli stessi questurini si sono affrettati a telefonare al sindaco del paese e poi, in serata, ad andare a visitare la casa di Urbano.
La sgradevole visita, dal chiaro carattere intimidatorio, si è protratta per oltre un'ora. I birri hanno insistito con continue domande sui programmi degli anarchici per il 20 luglio, sulle modalità della loro partecipazione, sulle discussioni avvenute in occasione della festa per Umanità Nova.
Naturalmente Urbano non si è fatto intimidire ed ha precisato che i "piani" degli anarchici sono a tal punto pubblici che tutti li possono leggere sul nostro giornale.
Urbano ha immediatamente denunciato pubblicamente le provocazioni subite.
Per quanto ci riguarda non possiamo che respingere questo ennesimo tentativo di provocazione preventiva invitando tutti ad essere presenti alle iniziative da noi promosse per il 20 luglio.
Denunciamo altresì un clima che in questo paese mira a soffocare tutte le voci di dissenso, al punto che persino una festa promossa per il sostegno del nostro giornale viene criminalizzata. Neppure noi ci faremo intimidire: Umanità Nova, nata quotidiana negli anni dell'occupazione delle fabbriche, la cui tipografia venne bruciata dai fascisti, i cui redattori vennero imprigionati o costretti all'esilio, sin dal '43 riprese, clandestinamente, le pubblicazioni e dal '45 ogni settimana da voce a chi non ha voce, diffondendo le ragioni di chi lotta per una società di liberi ed eguali.
Tutti a Genova il 20 luglio!
Redazione di Umanità Nova, settimanale della Federazione Anarchica Italiana
Coordinamento Anarchico Ligure e Piemontese
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana
Genova 20 luglio: programma
La partecipazione al corteo del 20 luglio, prevede uno spezzone anarchico promosso dal Coordinamento Anarchico Ligure e Piemontese e dalla FAI. Concentramento alle ore 17,30 da piazza Verdi (antistante la stazione ferroviaria di Genova Brignole).
I compagni e le compagne del Coordinamento Anarchico Ligure e Piemontese promuovono una presenza di piazza sin dalla mattinata. Dalle 9 alle 13 in piazza Corvetto si terrà un presidio anarchico con striscioni, volantinaggio e momenti di controinformazione. Nel pomeriggio sin dalle 15,30 saremo in piazza Verdi mentre una delegazione andrà in piazza Alimonda per un volantinaggio.
Per informazioni, telefonare allo 011 857850 oppure al 338 6594361
Di seguito riportiamo il volantino che distribuiremo a Genova il 20 luglio: in questo testo ci sono tutti i nostri "piani". Con buona pace di birri e fascisti vari.
Padroni di nulla, servi di nessuno,
all'arrembaggio del futuro
È passato un anno dalle giornate di Genova contro il G8 ma quel luglio pare ieri.
Quel 20 di luglio, quando il sangue di uno dei tanti che a, Genova, manifestavano per un altro mondo, ha bagnato una piccola piazza di una città trasformata in fortezza, non è mai finito ma continua ogni giorno, ogni dove.
L'eco dell'assassinio di Carlo era ancora nelle nostre orecchie, il sapore acre dei lacrimogeni non aveva smesso di bruciarci la pelle, i torturati delle caserme ancora urlavano quando le piazze d'Italia e del mondo si sono riempite nuovamente, moltiplicando il numero di coloro che volevano libertà e giustizia sociale, uguaglianza e dignità per tutti.
In quest'anno di lotte a fianco dei migranti, di manifestazioni contro la guerra ed il militarismo, di scioperi dei lavoratori, il 20 luglio si è prolungato sino ad oggi. In tanti torniamo a Genova per riallacciare il filo di un percorso spezzato dalla feroce volontà repressiva degli 8 criminali che reggono questo mondo fondato sull'ingiustizia e sulla prevaricazione, sulla logica del profitto e su quella della potenza.
Quella del 20 luglio non è una semplice ricorrenza, un mero tornare sui nostri passi, un'occasione per ricordare un ragazzo ucciso. Altri chiedono verità e giustizia ai tribunali, noi sappiamo che la verità su quel 20 luglio è stata scritta sui muri delle strade delle nostre città, è stata gridata ad ogni manifestazione, ad ogni corteo, in ogni assemblea. La scritta "Assassini", sin dal 21 luglio è apparsa nei pressi di mille caserme, prefetture, municipi e dice una verità che non ha bisogno di alcun tribunale di quello stesso stato che ha condannato a morte Carlo Giuliani.
Come quel 20 luglio noi saremo in piazza, senza clamori né fanfare, per ribadire un percorso che mira alla radicalità dei contenuti ed al radicamento tra la gente, tra i lavoratori, tra i migranti, tra tutti coloro che, come noi, ogni giorno patiscono l'oppressione dei G8. Perché, lo dicevamo un anno orsono e vogliamo ripeterlo ora, il G8 non è solo lo spettacolo ritualizzato delle riunioni dei potenti ma in ogni luogo ed in ogni momento è la cifra dell'oppressione e del dominio contro cui ribellarsi non solo è giusto ma necessario.
Chi parla di democrazia 'tradita' non vede che le tante carte dei diritti non sono che belle parole da sbandierare durante le cerimonie ufficiali ma diventano carta straccia quando le piazze e le strade si riempiono di gente convinta che la libertà non sia solo un'espressione rituale, ma principio di un'organizzazione sociale più giusta per tutti e per ciascuno, humus fecondo un cui attecchiscono le radici di un mondo nuovo. Il mondo che vogliamo e per il quale scendiamo in piazza non trae la propria legittimità dai codici e dai trattati ma si radica nella capacità di autogestione ed autogoverno. Senza barriere, senza frontiere, senza stati. Un mondo da abitare solidalmente, non un territorio da controllare, depredare, asservire agli interessi di pochi. Un'utopia ben più concreta di quella che pretende di coniugare libertà e democrazia.
Lo scorso anno scegliemmo di essere in piazza nella Genova operaia, in quella Sampierdarena protagonista di un secolo di lotte proletarie, a fianco dei lavoratori in sciopero politico contro il G8, quegli stessi lavoratori con i quali avevamo dato vita nelle varie città a comitati per lo sciopero. Allo spettacolo dei potenti oggi come allora non vogliamo contrapporre la spettacolarizzazione dello scontro, più o meno simbolico che sia, ma la necessità di una pratica politica e sociale che, nella consapevolezza che lo stato ed il capitalismo sono irriformabili, lotti per una trasformazione radicale della società. Il capitalismo dal volto umano o la democratizzazione della globalizzazione non sono che illusioni riformiste che nemmeno la violenza poliziesca per le strade di Genova è riuscita ad infrangere.
A Sampierdarena eravamo tantissimi e nulla ci importava di violare le cancellate che tenevano prigionieri della loro stessa ferocia ed arroganza i G8, quello che volevamo rompere era il muro del silenzio tra le nostre ragioni, costantemente annullate dal fragoroso vociare dei media, e i tanti che a Genova ed in ogni angolo del pianeta pagano sulla propria pelle le politiche dei potenti della terra.
Questo 20 luglio siamo ancora a Genova e di fronte a noi è sempre lo stesso muro, un muro che ogni giorno, sui posti di lavoro, nei nostri quartieri, nelle nostre scuole, nelle nostre piazze vogliamo abbattere.
Coordinamento Anarchico Ligure e Piemontese
Gruppo di lavoro sui movimenti contro la globalizzazione della Federazione Anarchica Italiana
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Saluti anarchici
Gruppo Anarchico Contropotere
contropotere at ecn.org
http://www.ecn.org/contropotere/
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