[Presos] [Contropotere] Dossier San Sebastiano

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Fri Jul 19 08:53:25 CEST 2002


leggi e diffondi!

> 
 DOSSIER

> 
PESTAGGIO A SAN SEBASTIANO

> 
 

> 
 
> 
DOLORE
> 
 Mi sono spogliato 

> 
Attesa, paura, dolore.

> 
L'attesa si è fatta cristallo

> 
E a questo soffitto

> 
Ho inchiodato la paura.



> 
 

> 
 Alcuni detenuti di San Sebastiano ci hanno scritto per raccontare cosa è
realmente successo il tre aprile del 2000 all'interno del carcere.

> 
Con questo dossier vogliamo dare ampio spazio alla loro voce dato che sono
gli unici testimoni vittime di questa sporca vicenda. 

> 
Come al solito i mezzi di comunicazione di massa hanno dato più peso alle
problematiche della direzione carceraria manipolando i fatti tra l'altro
con grave ritardo di quattro giorni. 

> 
Tutto questo ci porta a pensare che niente sia casuale; questo ritardo
dimostra come si volesse nascondere immediatamente la verità.

> 
Cosa impossibile da attuare visto il clamore suscitato da detenuti,
familiari e amici.

> 
In base alle testimonianze siamo arrivati alla conclusione che la
spedizione punitiva sia stata studiata in precedenza contro coloro che
erano segnati nelle liste punitive di cui i secondini stessi parlano. 

> 
Il pestaggio di San Sebastiano non è certamente un fatto isolato; soprusi e
abusi sono purtroppo una piaga del sistema carcerario mondiale e da sempre
quello che succede dietro le mura è tabù. 

> 
Questo avviene sia per interesse del potere capitalista che non vuole
mostrare il vero volto della repressione che esercita sul sociale, sia
perché l'influenza di questo stesso potere su coloro che detiene nelle sue
prigioni determina reazioni contrastanti quali la paura e l'insicurezza
oppure l'aperta ribellione.

> 
Questo non accade solo dentro le galere ma anche nella società, dove impera
il codice disciplinare della discriminazione verso chi non è compatibile
con il modello di sviluppo capitalistico.

> 
 SOLIDARIETA' AI DETENUTI E ALLE FAMIGLIE

> 
RESISTENZA ALLO STATO TERRORISTA!

> 
FUOCO ALLE GALERE!

> 
 

> 
 LETTERA

> 
 

> 
Io sono recluso nel carcere di Sassari da quasi tre anni. In tutto questo
tempo di detenzione trascorso qui dentro sono stato presente e ho vissuto
come tanti altri , tante ingiustizie e soprusi. Ma quello che ho visto
accadere il 3 aprile a Sassari non potrò mai scordarlo: a detta di molti
amici che di galera ne hanno fatto, e hanno molta più esperienza di me,
nelle loro memorie non affiora niente che possa assomigliare a un raid
punitivo simile al 3 aprile.

> 
Non mi prolungherò molto nel raccontare questa brutta storia, perché certe
situazioni come questa  vogliono vissute per capirla, perché nel
raccontarle non si potrà mai arrivare a leggere il terrore e l'impotenza
che io vedevo negli occhi e nelle facce dei miei compagni.

> 
Il raid punitivo il giorno si svolse in tre parti: 1° fase provocazione, 2°
fase umiliazione psicologica, 3° e ultima fase, per chiudere in bellezza,
pestaggio assoluto. Molti di quelli che sono rimasti qua sono convinti che
tutto il pestaggio non era previsto; io la penso diversamente, la cosa non
gli è sfuggita di mano, ma era stata studiata a tavolino. Perché
diversamente, il giorno, sospendere i colloqui? I secondini sapevano che
questo carcere è un terreno facile per compiere i raid e colpire senza pagare! 

> 
D'altronde su 200 detenuti il 95% sono tossicodipendenti: chi darebbe
ascolto a loro? Questo avranno pensato, ma le cose sono andate
diversamente, come tutti sappiamo. Questo grazie alla volontà dei familiari
che unendosi in fiaccolate e proteste hanno fatto in modo che la verità
affiorasse aldilà delle quattro mura carcerarie  e tutti hanno potuto sapere

> 
Nella 1° fase, cioè quella della provocazione, ricordo che i nostri
carcerieri passavano nelle celle e ci invitavano a protestare, bussare con
gavette per farci sentire, dicendoci chiaramente che i detenuti di Sassari
erano dei coglioni, dei deboli, perché eravamo gli unici a non ottenere mai
ciò che ci sarebbe spettato di diritto da parte dell'amministrazione
penitenziaria,

> 
tutto questo perché giorni prima abbiamo cercato di far sospendere lo
sciopero indetto dalla Di Marzio, direttrice del carcere, privandoci quindi
dei generi di prima necessità come l'acquisto di acqua, di cibo e di tante
altre cose. E il mangiare non è che potevamo prenderlo dall'amministrazione
visto che non sazierebbe neanche un cardellino, come si sà il mangiare che
ci spetta viene rubato puntualmente dalle guardie dalla cucina e gli avanzi
li passano a noi e tutt'oggi è così.

> 
La provocazione fatta con l'inganno da parte dei nostri carcerieri era
dovuta al fatto che fuori erano già pronti i nostri aguzzini che di li a
pochi minuti sarebbero entrati per mettere in atto il raid punitivo nei
nostri confronti: ecco perché dicevano "fate casino, fatevi sentire!".

> 
2° fase, quella che riguarda l'umiliazione psicologica. Come ho detto
all'inizio non starò a raccontarvi dei particolari del tre aprile, i nomi
dei ragazzi picchiati e tutte le situazioni vissute, ma le parti cruciali
una di queste appunto è l'umiliazione che i nostri aguzzini ci
infliggevano, e per loro era facile visto il numero di guardie, erano
tanti, molti confronto a noi, ci facevano uscire dalle aree in fila indiana
e con la testa bassa in modo da non poterli vedere in faccia. Ci urlavano
ugualmente e ci davano colpi sulla schiena eppure ne io ne gli altri
eravamo sulla lista di quelli che dovevano essere pestati, quelli della
lista erano considerati più facinorosi e dovevano essere puniti col dolore
fisico, a loro idea. Ci chiudevano ammassati in delle sezioni e
nell'aspettare il nostro turno sentivamo le urla strazianti degli amici
usciti prima di noi, ma nel frattempo ci ave 

> vano fatto spogliare di tutti i vestiti, nudi come vermi, e non ci
permettevano neanche di prendere il nostro vestiario che era sotto gli
indumenti di quelli che venivano fatti spogliare dopo di noi, questo mentre
gli aguzzini ci passavano sopra come nella moquette di casa loro; non
potevi reagire, non potevi fare nulla, dovevi stare nudo a subire i colpi,
pedate, cazzotti, i voli dalle scale senza dire niente con tutto che da
nudi i colpi si sentono di più. 

> 
3° fase, quella del pestaggio: infatti, come ho già detto, noi non eravamo
nella lista nera e ci siamo salvati rispetto ad altri amici. Quelli
sfortunati, che per idea di non si sa bene chi erano considerati i più
facinorosi, dovevano essere torturati oltre che picchiati; ricordo che uno
di questi doveva tenere una mela con la nuca pressata sul muro, mentre
qualcuno gli strappava i peli del pube, se la faceva cadere lo massacravano
di colpi ma naturalmente la mela cadeva puntuale e allora giù con i colpi.
Un altro veniva buttato dalle scale da piano a piano e ad ogni piano, ad
aspettarlo, c'erano le guardie per dargli la sua razione di colpi.
Dimenticavo di dire che questi della lista erano tutti ammanettati, buttati
a terra sul pavimento oltre al sangue mischiato con feci c'erano tanti
capelli strappati dalla radice, a raccoglierli tutti ci si poteva aprire un
negozio di parrucche.> :p>

> 
 

> 
 

> 
Una volta ridotti a stracci umani i detenuti picchiati venivano fatti
passare  nella rotonda della prigione in modo che il comandante Tomassi e
la direttrice Di Marzio potessero ammirare dalla loro postazione quanto il
raid stesse riuscendo alla perfezione.

> 
Il pestaggio fu lungo e interminabile e durò un paio d'ore, ma come
dimenticare le urla, il rumore di costole rotte sotto i colpi e le
suppliche di perdono? Una cosa tengo a precisare: le rappresaglie e qualche
altro pestaggio durarono diversi giorni fino a quando cioè molti di quei
secondini furono denunciati. Però molti altri di quei secondini ci sono
ancora e li vediamo ogni giorno, eppure i loro nomi sono stati fatti al
magistrato ma lavorano a San Sebastiano come se nulla fosse. Io spero solo
dopo il processo di non trovarmeli più qua, perché sono sicuro che le
conseguenze per noi sarebbero molto peggiori.

> 
Un detenuto di San Sebastiano.

> 
 

> 
LETTERA

> 
 

> 
Sono un detenuto del carcere di Sassari , scrivo queste poche righe per i
raccontare i fatti accaduti il 3 aprile del 2000 a S.Sebastiano. Tra
qualche mese ci sarà il processo alle guardie del pestaggio, io spero che
vengano condannate per lo schifo e l'umiliazione che hanno fatto passare a
tutti noi .Vorrei che tutto questo non si dimentichi ,perché se il 3 aprile
qui dentro ci fosse stata una telecamera forse qualcuno si sarebbe messo le
mani in testa per ciò che hanno fato. Tutto è cominciato all'ora d'aria,
era circa l'una e mezza io ed altri miei compagni stavamo nel cortile del
centro e tutto sembrava in apparenza tranquillo fino a quando sono arrivate
alcune guardie che cercavano un detenuto ma non trovandolo sono nuovamente
uscite. Più tardi (abbiamo visto tutto chiaramente attraverso la garitta)
le guardie trovavano e prendevano il detenuto che precedentemente
cercavano, e se 

> nza nessun motivo questi personaggi indegni lo portavano via a calci e
pugni .Loro erano più di 10 ma in quel momento non si pensava a contarli;
la cosa più spaventosa è stata quando davanti al nostro cortile passava il
detenuto con tutti questi personaggi che lo portavano via trascinandolo a
terra a forza di botte .Dopo  che qualcuno dei miei compagni ha chiesto
"perché tutto questo? "si sono avvicinate un paio di guardie che ci hanno
urlato che problemi avevamo e che quello che stava succedendo non ci
riguardava. Dopo una decina di minuti sono tornate nel cortile dove avevano
preso il detenuto di prima e hanno preso un altro compagno riservando anche
per lui senza nessun motivo lo stesso trattamento. Allora quando abbiamo
visto per la seconda volta questo schifo qualcuno dei nostri compagni ha
chiesto nuovamente che cosa stesse succedendo e perché stavano facendo
questo, ma non ci e stata data nessuna spiegazione. Sono tornati pe 
> r la terza volta ma però questa volta nel nostro cortile, e anche in
questa situazione ci siamo resi veramente conto della cattiveria che ci
stavano facendo. Io credo che non ci sia niente di male nel chiedere
spiegazione del perché alcuni compagni vengano presi e pestati a sangue(
non sto esagerando) ma infatti chi ha chiesto queste spiegazioni è stato
preso e portato fuori dal cortile a calci e pugni e noi non potevamo fare
nulla. Non si può spiegare cosa sentivo dentro, ascoltando le urla di
dolore dei miei compagni. E' chiaro che queste persone senza nessun ritegno
erano tutte ubriache si vedeva senza ombra di dubbio, per non parlare poi
di chi era a capo di questi maiali, il comandante Ettore Tomassi , lui
godeva mentre vedeva e collaborava a tutto questo. Ricordo bene poi che
mentre ci facevano rientrare nelle celle c'era un lungo cordone di guardie
che ci urlavano di camminare a faccia bassa, e lui il signor Tomassi diceva
: "vi faccio diventare agnellini in 15 giorni 
> ". Tutto questo è durato per più di due ore , la cosa più orribile è
stata quando ci hanno rinchiuso dentro un braccio e le urla dei nostri
compagni che sentivamo erano da paura. Ho intravisto dall'angolo del
cancello un detenuto che le guardie buttavano per le scale a calci e pugni.
Dopo di che ci hanno chiamati uno per volta a rientrare nelle celle, nel
mentre ci facevano spogliare nudi, fare flessioni e al solito ci dicevano
di non alzare la faccia di fare in fretta, insomma ci stuzzicavano ancora
di più per reagire, ma non ostante questo stavamo zitti. Quasi tutti siamo
stati accompagnati a calci e schiaffi nelle celle, che le guardie stesse
avevano ridotto un porcile e volevano che tutto fosse messo in ordine in
mezz'ora (non sono bastati 3 giorni a renderle un pochino decenti). Ci
tengo a precisare che io non sono stato toccato , ma solo per un semplice
motivo : la sera stessa verso le 17:30 mi hanno chiamato a lavorare a me e
altri detenuti e per descrivere lo schifo 
> che c'era in tutto il carcere non basterebbe una biblioteca, tra sangue e
tante altre cose che mi fanno schifo  solo a pensarci. Non so a quanto
possa servire questo mio scritto ma spero anche se ci credo poco che
vengano condannati per ciò che hanno fatto, ma come già scritto non ci
credo, tra l'altro tanti di questi continuano a lavorare in altri carceri e
qualcuno è ancora qua. Quindi è evidente che continuerà così.     

> 
Un detenuto del carcere di Sassari.

> 
 

> 
 LETTERA

> 
 Sassari 01 - 10 - 2001

> 
Sono detenuto nel carcere di San Sebastiano dal 25 - 07 - 1998 e su
richiesta di un amica  faccio un resoconto dei fatti accaduti presso questo
carcere in data 3 aprile 2000, giorno in cui si verificò il pestaggio di un
centinaio di detenuti inermi da parte di oltre 100!! Guardie di Polizia
Penitenziaria che, con una freddezza paragonabile alle squadriglie cilene
oppure italiane negli anni di piombo, hanno messo in atto questo brutale e
ingiustificato pestaggio.

> 
Tutto ha inizio due giorni prima; a causa dello sciopero dei direttori
delle carceri ci siamo trovati a dover stare per tre giorni senza poter
usufruire della spesa ( sopravitto) che senza la firma di questi ultimi non
può essere autorizzata. Per spesa non si intende solo prodotti alimentari o
per l'igiene ma beni di prima necessità tra cui il più importante l'acqua.

> 
Tra l'altro non si potevano avere ne il vino e le sigarette e se
consideriamo che il 10% dei detenuti di questo carcere sono dentro per
problemi di droga e di " disadattamento sociale" si può capire come la
tensione sia arrivata subito alle stelle.

> 
Non è stato fatto comunque nessun tipo di sciopero violento ma solamente
una manifestazione pacifica con " battitura" delle sbarre con le gavette,
in poche parole tanto casino e niente violenza o danneggiamenti, come
possono testimoniare i numerosi cittadini di Sassari e le tivù accorse
davanti al carcere attirate dall'assordante rumore delle gavette battute
sulle sbarre.

> 
Forse tutto ciò non è  piaciuto alla nostra direttrice Dott.ssa Cristina Di
Marzio che ha pensato bene di fare una rappresaglia degna della migliore
delle vendette mafiose.

> 
La mattina del 3 aprile era uguale alle altre e niente lasciava presagire
che dopo alcune ore sarebbe successo un casino di quelle dimensioni.

> 
Addirittura molte guardie passavano per le celle ad incitarci a continuare
a "bussare" con le gavette, dicendo che erano anche loro dalla nostra
parte, invece i bastardi stavano preparando l'ambiente per le 100 guardie
che già da ore affollavano lo spaccio del carcere, ubriachi ed esaltati. 

> 
Alle 13:00 siamo scesi all'aria e tutto sembrava tranquillo, poi
all'improvviso si è affacciato alla finestra della cella un nostro
compagno, gridando a un altro detenuto che era all'aria con noi, che le
guardie lo cercavano e che avevano preso il fratello e lo stavano picchiando.

> 
Noi sentivamo le voci e le grida del fratello di questo detenuto, però
pensavamo fosse soltanto un caso isolato. Dopo una decina di minuti hanno
aperto il cancello dell'aria e sono entrate una ventina di guardie, quasi
tutte mai viste ma con modi bruschi, al loro comando D c'era l'Ispettore
Canu, in servizio a Sassari, con un elenco in mano che noi ancora non
sapevamo di cosa si trattasse.

> 
Ci hanno tutti squadrati e hanno preso un detenuto di Sassari sui 45 anni
che era arrestato da pochissimo tempo e niente poteva aver fatto. Dopo
averlo preso di forza lo hanno portato fuori dal cortile nel tunnel che
porta fin quasi dentro il carcere. Ci siamo abbassati e abbiamo visto che
il tunnel era pieno di guardie, 50 forse, ed hanno iniziato a colpirlo con
calci e pugni fino a farlo svenire, e una volta rinvenuto è iniziato tutto
da capo fino a farlo svenire nuovamente. Dopo dieci minuti sono entrati di
nuovo nel cortile, hanno preso un altro detenuto e malgrado le sue
suppliche al suo capo servizio, Brigadiere Casu, anche a lui è toccata la
stessa sorte.Tra di noi qualcuno ha provato a lamentarsi per questo
trattamento dicendo che non potevano trattarci come animali e per questa
frase alcune guardie "straniere" volevano picchiarlo ma sono state fermate
dall'ispettore Canu perc 

> hé non era nella lista. Da  quella frase abbiamo cominciato a capire che
era in atto una vera e propria rappresaglia. Dal cortile destinato a noi,
tramite un vetro, vediamo il passaggio di detenuti di altri bracci e piani.
Anche qua la stessa musica, colpi gratuiti a tutti come è capitato ad un
compagno che quando ha visto picchiare un'altro detenuto ha gridato
"lasciatelo bastardi", questi sono rientrati, l'hanno preso e gli hanno
dato una "sussa" come ad una bestia, solo per quella frase, dato che non
poteva aver fatto niente in precedenza, essendo arrestato da pochi giorni.
Li abbiamo visto colui che si è professato il nostro dio, il famoso uomo
con lo spolverino bianco che ci ha terrorizzati per tutto un mese, quel
bastardo dell'ispettore Ettore Tomassi. Dopo un po hanno iniziato a farci
rientrare dentro l'istittuto e niente di quanto accaduto ci avrebbe fatto
immaginare quello ch 
> e avremo visto, e per alcuni subito. Già dal tunnel ci rendemmo conto che
stava accadendo qualcosa, dato che eravamo circondati da guardie il
tipico"cordone", che per noi non è entrato in funzione; una volta entrati
dentro amo visto guardie in ogni posto, se si considera che di solito ci
sono 4-5 guardie, il giorno saranno state circa 150 comprese quelle in
servizio a Sassari. I detenuti erano tutti rinchiusi dentro bracci non
adibiti ad uso celle, in infermeria o in chiesa. Si sentiva un casino
madornale tra le grida di dolore dei detenuti, le grida di esaltazione
delle guardie e il rumore delle nostre celle che venivano sistematicamente
distrutte. Noi fummo chiusi nel braccio "del metadone" e da li oltre a
sentire si vedeva anche parte di quello che stava accadendo. Mentre
guardavo, stando attento a non farmi beccare ho visto un detenuto di
Alghero che dopo essere stato pestato da circa 10 secondini è stato
lanciato "nel vero senso della parola" dalle scale per arrivare al 
> primo piano dove gli e stato riservato lo stesso trattamento e da li
lanciato nuovamente al piano terra dove c'erano altre guardie. Io già non
vedevo più niente ma non penso che queste ultime l'abbiano trattato
diversamente. Questo trattamento è toccato anche ad altri detenuti che non
ho potuto riconoscere tante erano le guardie che infierivano su di loro.
Dopo alcuni minuti sono stato costretto ad allontanarmi dal cancello e non
ho potuto vedere altro di quello che accadeva. Dal braccio ci chiamavano
cella per cella e anche in questa situazione non cambiava niente da prima e
cioè colpi. Colpi se guardavi, colpi se alzavi la testa, colpi se eri lento
e colpi se eri veloce, ma soprattutto colpi se eri nella "lista". Eravamo
circa 30 detenuti dentro questo braccio e di questi almeno 15 sono stati
pestati a sangue e tutti spogliati e lasciati nudi nei bracci dove non
mancava qualche calcio in culo, schiaffi o spintoni. La nostra cella è
stata l'ultima ad uscire dal braccio, e 
> pensavamo che fosse per un trattamento particolare dato che è quella che
più si affaccia sulla strada e abbiamo comunicato con la gente fuori
facendo un casino niente male. Ci hanno fatto uscire uno ad uno e fatti
spogliare, fare le flessioni e questa è stata la peggiore delle
umiliazioni, fare flessioni nudi davanti a decine di guardie che ridevano e
sfottevano e noi che non potevamo parlare e dovevamo stare faccia al muro. 

> 
Ancora nudi ci hanno fatto andare verso le celle e nei bracci c'era tutta
la roba delle celle buttata a terra e naturalmente distrutta. Mentre
cercavamo di vedere se trovavamo qualcosa di nostro ci hanno strattonati e
spinti, per poi riaccompagnarci in cella e trovare le sorprese. Non appena
dentro ci accorgiamo che siamo tre anziché quattro, mancava un compagno che
è rientrato circa dieci minuti dopo. Inutile dire che i dieci minuti fuori
dalla cella li ha passati a prendere colpi, infatti non appena dentro
abbiamo accertato che era tutto un livido, aveva pedate in tutte le parti
del corpo, per non parlare dei pugni e dei calci. Tornando al discorso
della cella abbiamo trovato tutte le cose buttate al centro, vestiti,
pasta, riso, frutta, verdura, libri, immagini sacre e tutti gli oggetti
personali. 

> 
A giudicare da come tutto fosse distrutto e zozzo, abbiamo dedotto che dopo
avere ammucchiato tutto al centro, ci sono saltati sopra fino a rompere tutto. 

> 
Ci hanno rubato e distrutto tutto, dai fornelli alla dama, dal pentolone
alle carte, documenti posta e fotografie, senza restituirci niente malgrado
le promesse del comandante. A questo punto, mi pare fossero le 16:45, sono
entrate in cella sei guardie tra cui un "bestione" che parlava con accento
"continentale" che ci ha minacciato di pestarci se entro 15 minuti la cella
non fosse stata ordinata e pulita. Ci sono voluti due giorni a sistemare il
casino che hanno fatto, figurarsi farlo in 15 minuti. Naturalmente le
umiliazioni e gli abusi non finirono quel giorno ma continuarono per tutto
il mese di aprile e primi di maggio, cioè fino al giorno del loro arresto. 

> 
Purtroppo non tutti i secondini presenti il giorno del pestaggio sono stati
arrestati, infatti molti sono in servizio anche adesso ed alcuni hanno
tentato di fare ritrattare i vari detenuti che li accusavano. Questo è
tutto quanto riguarda la mia esperienza del 3 aprile, posso ritenermi
fortunato di non essere stato vittima degli aguzzini e delle loro violenze. 

> 
Questa è naturalmente una sintesi ma sono certo ci siano altre persone più
adatte di me a raccontare quello che veramente è successo, cioè le vittime
del pestaggio che si trovano in altri istituti. Le violenze e le
umiliazioni continuano tuttora e spesso si vedono o si sentono detenuti che
urlano.  Tra breve ci sarà il processo contro le guardie accusate del reato
commesso il 3 aprile, e tutti qua sperano che vengano condannati ma
sicuramente verranno assolti, dato che ne lo stato ne chi lo rappresenta ha
mai pagato e mai pagherà. 

> 
                                                                 Un
detenuto del carcere di San Sebastiano. 

> 
Sono un detenuto del carcere di  S.Sebastiano ;  il 18-3-2000 mi è stata
revocata la detenzione domiciliare che avevo ottenuto con il subordine del
programma nel sert di Alghero e mi hanno portato nella casa circondariale
di Sassari (S.Sebastiano). Dopo alcuni giorni è iniziata una "protesta" dei
detenuti per ottenere il funzionamento del  sopravitto e l'aplicazione
regolare dei colloqui con i familiari , ma essendo in atto uno sciopero dei
direttori , queste attività non venivano svolte in maniera corretta. Alla
protesta non ho partecipato per il semplice motivo che mi trovavo in
carcere solo da pochi giorni ma comunque la ritengo legittimissima!Che non
sarebbero stati effettuati i colloqui con i familiari il 3 aprile del 2000,
ne venni a conoscen 

> za la stessa mattina al ritorno da un udienza in tribunale tramite una
circolare affisssa lo stesso giorno !? quel lunedì in tribunale c'era mio
padre che doveva poi farmi colloquio il pomeriggio, e quando al ritorno in
carcere ho letto la circolare , mi sono alterato (ma senza offendere
nessuno) dicendo che non vedevo la necessità di sospendere i colloqui
perché la direttrice era in sciopero. Dopo un po mi sono calmato e
rassegnato all'idea di non poter incontrare mio padre.Verso le 13:40 sono
uscito all'aria come la maggior parte dei detenuti ma dopo circa 15 minuti
mentre ero nel secondo passeggio , dal cancello ho visto un detenuto che
veniva strattonato da  delle guardie fino alla fine del tunnel che porta
all'aria.Sentivo le urla di dolore ed i colpi , chideva spiegazioni ! Che
cosa aveva potuto fare per essere picchiato in quel modo! A quel punto mi
sono aggrappato alle sbarre del c 
> ancello e ho iniziato a urlare di lasciarlo stare, di non picchiarlo più
e che cosa stesse succedendo! Ma continuavo a sentire le urla di dolore
mentre lo portavano via . Dopo un po le guardie si avvicinarono al cancello
( Loriga Mario, Mura Pietro, Casu Mario e un altro che conosco ma non so il
nome ) e Loriga mi chiamava : <<Vieni, c'eri anche tu>>. Non immaginavo
cosa volessero mi avvicinai al cancello ormai aperto ma questo stesso
agente mi afferra per i capelli e gli occhiali da sole( che mi erano stati
prescritti dall'occulista) e mi tira fuori dal passeggio richiudendolo
subito dopo . Non capivo cosa stesse accadendo e chiesi spiegazioni
all'agente di cui non ricordo il nome, e lui con un paio di manette in mano
mi dice :<< é cambiato l'orario delle traduzioni>>. 

> 
La cosa mi suonava strana ma mi sono fatto ammanettare tranquillamente
senza però essermi accorto prima che all'interno del tunnel (largo meno di
due persone messe a fianco ) erano sistemate una decina di guardie in
anfibi e mimetica disposti in due file. Comunque dopo essere stato
ammanetato gli stessi agenti che ho indicato hanno iniziato a
schiaffeggiarmi e spintonarmi verso il tunnel mentre io opponevo resistenza
; ma l'agente Mura Pietro mi ha preso per le manette e trascinato  affinchè
le due file di guardie potessero farmi quello che in gergo carcerario si
chiama "S.Antonio". Tentai di correre per prendere meno colpi ma quello che
mi trascinava era troppo grosso e intanto qualche altro da dietro mi tirava
e picchiava. Non saprei dire quante botte ho preso , ma erano tante!
Dall'uscita del tunnel, risalendo qualche scalino che porta al corridoio
del transito, non riusciv 

> o più ad alzarmi in piedi dalle botte che ricevevo. Nel corridoio del
transito era la stessa cosa ! Mimetiche grigie da tutte le parti che
picchiavano senza alcun controllo. Non riuscivo più a camminare ma Mura
continuava a tirarmi per le manette che mi laceravano i polsi fino ad
arrivare alla rotonda dove vidi perfettamente la diretrice M.Cristina Di
Marzio in compagnia di una figura anziana con un soprabito, i capelli
brizzolati e occhiali scuri.Solo dopo capii che si trattava del
Provveditore Regionale Giuseppe Della Vecchia. Io urlavo di dolore per i
colpi che continuavo a ricevere, volevo chiedere aiuto alla diretrice
perché intervenisse! Ma visto il suo atteggiamento impassibile nel vedermi
picchiato come un animale ...continuai a cercare di ripararmi come meglio
potevo. Superata la porta della rotonda che va al corridoio della matricola
(anche esso pieno di mimetiche grigie) sentivo le botte che colpivano me ma
anche qualcun altro . Venni trascinato fino all'ultima st 
> anza dei colloqui , i tavoli erano accatastati in un angolo e due
detenuti erano a terra nudi ammanettati all'indietro mentre diverse
guardie li picchiavano con ferocia. Mi buttarono a terra, ancora calci e
pugni e mi ordinarono  di spogliarmi .Le guardie che mi avevano
accompagnato fin la mi lasciarono nelle mani delle mimetiche grigie e
ancora calci e pugni! Si resero conto che ero ammanettato e quindi non
potevo spogliarmi ma qualcuno mi fece alzare per togliermi le manette
mentre altri continuavano ad urlare di tenere la testa bassa.Appena
spogliato conpletamente mi riammanettarono dietro la schiena e mi spinsero
con la faccia contro il muro. Dopo di me nella stanza entrarono altri 3
detenuti ai quali venne riservato lo stesso trattamento .Con la faccia
verso il muro, con la testa che mi scoppiava dal dolore e sempre in
aprensione per i colp 
> i che arrivavano sentivo le urla di dolore che provvenivano dalle altre
sale colloqui. Fu in quel momento che vidi l'ispettore Tomassi con uno
spolverino bianco e con il distintivo appeso alla tasca.Si avvicinava ad
ognuno di noi e a tutti chiedeva se eravamo dei boss, che lui era il nostro
dio e che se ci sentivamo leoni ci avrebbe fatto diventare agnelli. Mentre
urlava queste frasi sconnesse distribuiva schiaffi e pugni a tutti. Poi ci
trasferirono chi a Oristano e chi a Macomer dove riconobbi uno dei
pestatori con il brigadiere Mattu(conosciuto anni prima al carcere di
Sassari) che pur vedendo le mie condizioni continuarono a pestarmi ancora.I
primi due giorni non ci permisero di uscire all'aria e con minacce ci
costrinsero a fare la richiesta per tagliarci i capelli. Anche il
comandante Cuccu, sfruttando il nostro stato psicologico , ci fece firmare
un foglio bianco dove a suo dire avrebbe poi scritto falsi motivi delle
cause de 
> lle nostre lesioni. Dal giorno in cui il sostituto procuratore Caria ha
emanato gli ordini di custodia cautelare per i responsabili del pestaggio,
sono visto dalle guardie come un pentito e trattato dagli altri detenuti
discriminatamente. Mi trovo ancora nel carcere di Macomer lontano dai miei
cari che sono impossibilitati a venire a trovarmi per mancanza di mezzi.
Per ora voglio chiudere qui questo raccontoaltrimenti il blocco che sto
utilizzando non basterebbe a scrivere tutto quello che ho dovuto subire in
questi anni . Voglio dire solo un ultima cosa : ho commesso un reato! Sto
scontando la mia pena ! il carcere dovrebbe darmi la possibilità di capire
che una volta fuori da queste mura dovrei vivere lavorando per poter avere
un futuro ! Ma se il carcere è vendetta e non giustizia ! Se il carcere è
repressione e non reinserimento! Se i primi a commettere reati sono coloro
che si nascondono dietro le false istituzioni create da un 
> o stato corrotto e imperialista! Che cosa diventerò quando finirò di
scontare la mia pena..........?!  

> 
 Un detenuto di S.Sebastiano

> 
 

> 
 Questi i fatti: in occasione di una protesta interna al carcere, esplosa
spontaneamente a causa delle insostenibili condizioni di vita all'interno
dello stesso, aggravate dal fatto che, essendo in atto la sostituzione o
uno sciopero della direttrice, sarebbero stati sospesi per alcuni giorni
"servizi aggiuntivi" come il "supplemento spesa" allo spaccio (ossia la
possibilità di poter comprare allo spaccio del carcere alimenti oltre
quelli passati dalla mensa), e il ricovero ospedaliero (giudicate se questi
servizi siano aggiuntivi o innegabili), in più sono stati chiusi i
rubinetti dell'acqua, altra cosa forse superflua......

> 
Non è da tralasciare la situazione di un presunto sovrafollamento di
detenuti per cui si volevano effettuare dei trasferimenti in altre carceri
dell'isola.

> 
A tutto questo i prigionieri hanno reagito iniziando la notte del tre
aprile a sbattere utensili vari alle sbarre e ad urlare per denunciare il
loro malessere pubblicamente.

> 
L'amministrazione per tutta risposta ha fatto intervenire le guardie
speciali: G.O.M. (Gruppi operativi mobili della polizia penitenziaria, una
struttura di intervento rapido, come tutte le polizie, ma non con compiti
punitivi, giustificabili con situazioni di difficoltà e criminali
impegnativi da gestire), per ristabilire l'ordine costituito. In realtà
sono bastardi picchiatori che abbiamo già visto in azione anche a Genova.     

> 
Attualmente è in corso il processo contro chi ha deciso o si è reso
partecipe al pestaggio dei prigionieri , ma come avrete letto nelle
testimonianze tutti questi "personaggi" sono liberi e continuano a lavorare
all'interno delle carceri. Il 3 aprile del 2000 erano presenti: la
direttrice Maria Cristina Di Marzio, il Provveditore regionale del
Ministero Di Grazia e Giustizia Giuseppe Della Vecchia, il medico Adamo
Antonio Salvatore Mario, il comandante delle guardie Ettore Tomassi e gli
sbirri.

> 
Come riportato dal Tribunale di Sassari, Ufficio del Giudice del'Udienza
preliminare, l'imputato Ettore Tomassi:

> 
delitto di cui agli artt.81 cpv., 611 c.p. per avere, in esecuzione di un
medesimo disegno criminoso, usato minacia per costringere Bazzoni Giovanni
Antonio, Sau Lorenzo, Serra Gesuino Massimo, Vargiu Giovanni Antonio e
Iacono Mario a commetere il reato di false dichiarazioni al P.M. ovvero di
favoreggiamento nell'ambito delle indagini preliminari per i fatti di cui
ai capi che procedono, avendo detto al Bazzoni la frase "Cerca di non
metterti nei guai" e al Sau la frase "Tu stai lavorando, vero? Stai attento
a quello che dici se vuoi conservare il lavoro" mentre venivano
accompagnati per essere sentiti dalla Polizia Giudiziaria delegata, e agli
altri due la frase "il disco di Sanremo è già stato inciso, vuoi state
incidendo il disco per l'estate?", dopo che erano stati sentiti dal
Magistrato di Sorveglianza, e a Iacono Mario la frase "Se voi avete
problemi sono pro 

> nto a risolverli", dicendo la frase con un atteggiamento intimidatorio. 



> 
> e="#_x0000_t75">
> 
 PROCURA DELLA REPUBBLICA

> 
PRESSO IL TRIBUNALE Dl SASSARI
> 
Via Roma n. 49- Tel 079204500 Fax 079238576

> 
 

> 
N. 2198/00 R.G.N.R. Mod. 21 
> 
 

> 
RICHIESTA Dl RINVIO A GIUDIZIO
> 
(Artt. 416, 417 c.p.p. 130 D. Lv. 271/89)

> 
 

> 
Al Sig. Giudice per l'Udienza Preliminare
> 
del Tribunale di Sassari

> 
 

> 
 



> 
I Pubblici Ministeri Giuseppe Porqueddu e Giovanni Caria

> 
visti gli atti del procedimento penale n° 2198/00 nei confronti di:

> 
1) Della Vecchia Giuseppe n. Aversa (CE) il14.1.1951 dom. Benevento viale
Atlantici n.10;

> 
     (Avv. Luigi Trapazzo del Foro di Roma e Avv. Rovelli Patrizio del Foro
di Cagliari) 

> 
2) Di Marzio Maria Cristina n. Borore il 21.8.1952 domiciliata presso lo
studio legale del

> 
     difensore di fiducia Avv.Satta Franco Luigi, sito in Sassari, via
Mazzini n.2/D;

> 
     ( Avv. Satta Franco Luigi e Satta Gabriele del Foro di Sassari)

> 
3) Tomassi Ettore n. Cagliari il 17.4.1961 dom. S.Angelo a Cupolo (BN), via
Curti snc, in

> 
     servizio c/o Casa Circondariale di Benevento;

> 
     (Avv. Montalto Claudio del Foro di Sassari e avv. Anedda Gianfranco
del Foro di Cagliari)

> 
4) Canu Mario n. Oristano il 2.11.1955 res. Porto Torres via Sassari n.148;

> 
     (Avv. Urru Antonio del Foro di Sassari) 

> 
5) Lupinu Alessio n. Castelsardo il 3.3.1962 ivi res. via Mameli snc;

> 
     (Avv. Cuccureddu Antonella del Foro di Sassari) 

> 
6) Casu Pietro n. Olmedo il 14.11.1955 ivi res. via A. Segni n.16;

> 
     (Avv. Diaz Pietro e avv. Meloni Antonio del Foro di Sassari) 

> 
7) Casu Mario n. Olmedo 1'8.9.1962 ivi res. via E. d' Arborea n.10;

> 
(Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e avv. Diaz Pietro del Foro di Sassari)

> 
8) Mura Pietro n. Paulilatino il 29.6.1964 ivi res. via Norace n.12;

> 
     (Avv. Cosseddu Antonio Mario del Foro di Oristano)

> 
9) Loriga Mario n. Nulvi il 9.3.1965 res. Sassari fraz. Li Punti via Mario
Pittalis n.28;

> 
     (Avv. Federici Pasqualino del Foro di Sassari)

> 
10) Sardu Renato n. Alghero il 4.6.1962 res. Olmedo via Emilio Lussu n.6; 

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e avv. Diaz Pietro del Foro di
Sassari)

> 
11) Lai Paolo n. Benetutti il 25.4.1962 res. Sassari via Giovanni Pascoli
n.26. 

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e Avv. Perticarà Mario del Foro
di Tempio Pausania)

> 
12) Frau Gian Franco n. Santadi il 5.11.1966 res. Nuxis (CA) via Is Vaccas
n.5; 

> 
      (Avv. Aste Bernardo e avv. Concas Pierluigi del Foro di Cagliari) 

> 
13) Mura Alessandro n. Cagliari il 9.10.l966 res. S. Andrea Frius (CA) V
.co Manzoni n.12;

> 
      (Avv. Onnis Francesco del Foro di Cagliari) 

> 
14) Caboni Serafino n. Solarussa (OR) il 7.9.1958 res. Alghero via Europa n.71;

> 
      (Avv. Perticarà Mario del Foro di Tempio Pausania) 

> 
15) Castellaccio Sergio n. Catanzaro il 7.4.1962 res. Alghero reg. Avenosu
n.20;

> 
      (Avv. Marcori Patrizia del Foro di Sassari - difensore d'ufficio)

> 
16) Ortu Antonio n. Alghero il 20.12.1964 ivi res. via Carbonia n.20;

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e Avv.Perticarà Mario del Foro
di Tempio Pausania) 

> 
17) Pinna Giovanni n. Sassari il 27.5.1962 res. Uri via Marconi n.105; 

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e Avv.Perticarà Mario del Foro
di Tempio Pausania)

> 
18) Sanna Salvatore n. Sassari il 13.12.1961 res. Alghero via Oristano n.19; 

> 
      (Avv. Felici Emanuele del Foro di Montepulciano e avv.Gozzi Riccardo
del Foro di Roma)



> 
 

> 
 

> 
19) Spanu Giuseppe n. Ittiri il 16.5.1959 ivi res. via IV Novembre n.49 

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e avv. Fois Gianmario del Foro
di Sassari)

> 
20) Ara Giovanni n. AIghero il 9.5.1968 ivi res. via Venezia n.3; 

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e Avv.Perticarà Mario del Foro
di Tempio Pausania)

> 
21) Bichiri Mario n. Illorai (NU) il 4.3.1958 res. Olmedo via Mereu n.5; 

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e Avv.Perticarà Mario del Foro
di Tempio Pausania)

> 
22) Chirra Salvatore n. OImedo il 29.3.1961 res. Alghero via degli Orti
n.84/c; 

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e Avv.Perticarà Mario del Foro
di Tempio Pausania)

> 
23) Derudas Mario Delfino n. Olmedo il 28.2.1958 ivi res. via Josto n.3; 

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e Avv.Perticarà Mario del Foro
di Tempio Pausania)

> 
24) Fois Bruno n. AIghero il 10.9.1970 ivi res. Largo dello Sperone n.22; 

> 
      (Avv. Gozzi Riccardo del Foro di Roma e Avv.Perticarà Mario del Foro
di Tempio Pausania)

> 
25) Delaria Giovanni n. Tempio il 15.12.1959 res. Dolianova (CA) via
Magellano n.3; 

> 
      (Avv. Fara Giovanni del Foro di Cagliari) 

> 
26) Etzi Fausto n. Guasila (CA) il 15.10.1960 res. Quartu S. Elena via Vico
n.74;

> 
      (Avv. Gambardella Pietro del Foro di Cag1iari) 

> 
27) Corrias Valentino n. Se1egas (CA) il 4.9.1964 res. Samatzai (CA) via
Corte n.6;

> 
      (Avv. Onnis Francesco del Foro di Cagliari) 

> 
28) Pirastu Luigi n. Baratili S. Pietro (OR) il l°.l.1962 ivi res. via Roma
n.148;

> 
      (Avv. Porcu Salvatore del Foro di Sassari) 

> 
29) Sperduti Paolo n. Cantù (CO) il 29.6.1970 res. Pirri (CA) via Donori n.18;

> 
      (Avv. GambardelIa Pietro del Foro di Cagliari) 

> 
30) Orrù Giuseppe n. Siddi (CA) il 12.5.1961 res. Arbus (CA) via G. Deledda
n.30; 

> 
      (Avv. Porcu Salvatore del Foro di Sassari e avv. Concas Luigi del
Foro di Cagliari)

> 
31) Atzeni Giovanni n. Arbus (CA) il 6.7.1956 ivi res. loc. Muntu Argiu snc; 

> 
      ( Avv. Sanna Rita del Foro di Cagliari e avv. Porcu Salvatore del
Foro di Sassari)

> 
32) Carrus Alfio n. Ivrea il 27.1.1956 res. Guspini (CA) via Castoldi n.46;

> 
      (Avv. Porcu Salvatore del Foro di Sassari) 

> 
33) Marongiu Genzone n. Lunamatrona (CA) il 12.2.1963 ivi res. via Emilia snc;

> 
      (Avv. Porcu Salvatore del Foro di Sassati) 

> 
34) Pinna Giovanni n. Gonnosfanadiga (CA) il 19.5.1962 res. 1oc. Is Arenas
-Arbus (CA) (Avv.

> 
      Porcu Salvatore del Foro di Sassari e Concas Luigi del Foro di Cagliari) 

> 
35) Sechi Stefano n. Guspini (CA) il 16.2.1964 ivi res. via Togliatti n.18;

> 
      (Avv. Porcu Salvatore del Foro di Sassari) 

> 
36) Onidi Andrea n. Guspini (CA) il 30.1.1971 ivi res. via G. La Pira n.15;

> 
      (Avv. Porcu Salvatore del Foro di Sassari) 

> 
37) Pilloni Marino n. Guspini (CA) il l°.3.1970 ivi res. via Romagnoli n.52;

> 
      (Avv. Porcu Salvatore del Foro di Sassari) 

> 
38) Sanna Antonio n. Guspini (CA) il 14.9.1968 ivi res. via Togliatti n.62 ;

> 
      (Avv. Porcu Salvatore del Foro di Sassari) 

> 
39) Atzeni Giuseppe n. NuralIao (NU) il l°.5.1959 ivi res. via Roma n.46;

> 
      (Avv. Satta Franco Luigi del Foro di Sassari) 

> 
40) Orgiu Franco n. Nurallao (NU) il 26.7.1958 res. Isili (NU) via
Toscanini n.9;

> 
      (Avv .Satta Franco Luigi del Foro di Sassari) 

> 
41) Farris Antonio n. Sadali (NU) il 20.6.1958 ivi res. via Ciusa n.9;

> 
      (Avv. Marras Agostinangelo del Foro di Sassari) 

> 
42) Orrù Elio n. Isili il 20.2.1958 res. Nurallao (NU) via Martiri della
Resistenza n.12;

> 
      (Avv. Marras Agostinangelo del Foro di Sassari) 

> 
43) Muceli Gianfranco n. Cagliari il 13.2.1963 res. Esterzili (NU) via Fra
Nicola n.2;

> 
      (Avv. Aste Bernardo del Foro di Cagliari) 

> 
44) Musiu Luigi n. Lunamatrona (CA) il 5.5.1963 res. Nuragus (NU) via
Lixius n.1;

> 
      (Avv. Aste Bernardo del Foro di Cagliari) 

> 
45) Racis Pierangelo n. Tortolì (NU) il 26.12.1960 res. Mandas (NU) via
Garibaldi n.30;

> 
      (Avv. Aste Bernardo del Foro di Cagliari) 



> 
 

> 
 

> 
46) Succu Antonio n. Meana Sardo (NU) il 17.2.1961 ivi res. via T. Cabras n.53;

> 
      (Avv. Meloni Elio e avv. Meloni Pierluigi del Foro di Oristano) 

> 
47) Congiu Nino n. Samugheo (OR) il 4.5.1966 ivi res. via C. Battisti n.l ;

> 
      (Avv .Meloni Elio e avv. Meloni Pierluigi del Foro di Oristano ) 

> 
48) Meleddu Antonio n. Sorgono (NU) il 26.8.1965 ivi res. via Giovanni
XXIII snc;

> 
      (Avv. Meloni Elio e avv. Meloni Pierluigi del Foro di Oristano) 

> 
49) Melis Giovanni Claudio n. Creteil Seine (Francia) il 10.12.1961 res.
Tortoli (NU) via del 

> 
      Pescatore n.13; (Avv .Lepori Marcella del Foro di Lanusei) 

> 
50) Carracoi Bruno n. Barisardo (NU) il 19.9.1959 ivi res. loc. Su Crastu snc;

> 
      (Avv. Demurtas Ubaldo del Foro di Lanusei) 

> 
51) Sioni Giuliano n. Arzana (NU) il 14.2.1965 res. Elini (NU) loc.
Cambeddas via S. Martino 

> 
      n.12; (Avv. Usai Pietro del Foro di Sassari) 

> 
52) Vargiu Gianpietro n. Lanusei (NU) il 1°.7.1960 ivi res. via Venezia n.26; 

> 
      ( Avv. Lepori Marcella del Foro di Lanusei e avv. Perticarà Mario del
Foro di Tempio

> 
       Pausania) 

> 
53) Fara Antonio n. Ballao (CA) il 10.12.1964 ivi res. via Sassari n.50;

> 
      (Avv. Lepori Marcella del Foro di Lanusei) 

> 
54) Uselli Francesco n. Barisardo (NU) il 15.5.1966 ivi res. via Mazzini n.9/a;

> 
      (Avv. Lepori Marcella del Foro di Lanusei) 

> 
55) Mura Francesco n. Cossoine il 13.6.1955 ivi res. via B. Sassari n.3; 

> 
      (Avv. Pisanu Rita Assunta Maria del Foro di Sassari - difensore
d'ufficio) 

> 
56) Floris Diego n. Desulo (NU) il 26.4.1961 res. Sindia (NU) via F.Ili
Pisano n.16;

> 
      (Avv. Piredda Gavino del Foro di Nuoro e avv. Fais Giulio del Foro di
Sassari)

> 
57) Pais Tommaso n. Padria il 2.9.1961 ivi res. via E. Berlinguer n.18; 

> 
      (Avv. Piredda Gavino del Foro di Nuoro e avv. Fais Giulio del Foro di
Sassari)

> 
58) Atzori Augusto n. Ghilarza (OR) il 4.5.1967 res. Soddi (OR) via Torino
n.31;

> 
      (Avv. Soro Lorenzo e Ramazzotti Pasquale del Foro di Nuoro) 

> 
59) Moi Valter n. Oristano il 29.8.1964 res. Ghilarza OR) via Montenegro n.3; 

> 
      (Avv. Piredda Gavino del Foro di Nuoro e avv. Fais Giulio del Foro di
Sassari) 

> 
60) Farris Antonio Andrea n. Lodè (NU) il 23.12.1960 res. Nuoro via M.
Melas n.39;

> 
      (Avv. Marteddu Salvatore del Foro di Nuoro) 

> 
61) Farris Pietro n. Lodè (NU) il 2.8.1960 ivi res. via S. Satta n.13;

> 
      (Avv. Murru Salvatore del Foro di Nuoro) 

> 
62) Ferraro Luciano n. Onanì (NU) il 21.3.1968 res. Lodè (NU) via SS.
Annunziata n.17;

> 
      (Avv. Sannio Gianni del Foro di Nuoro) 

> 
63) Piras Pietro Alberto n. Germania il 19.4.1967 res. Lodè (NU) via
Cantaru snc;

> 
      (Avv. Sannio Gianni del Foro di Nuoro) 

> 
64) Arzu Franco n. Talana (NU) il 14.2.1959 res. Nuoro via Pietro Borrotzu
n.17;

> 
      (Avv. Lai Mario del Foro di Nuoro) 

> 
65) Nudda Franco n. Prigi (F) il 31.7.1965 res. Bono (SS) viale Italia n.2;

> 
      (Avv. Soro Lorenzo e Ramazzotti Pasquale del Foro di Nuoro) 

> 
66) Chessa Giovanni Antonio n. Oliena (NU) il 15.1.1962 ivi res. via G.
Gabriel n.56;

> 
      (Avv. Colli Giovanni Angelo e Busia Antonio del Foro di Nuoro) 

> 
67) Catzula Antonio n. Meana Sardo (OR) il 1°.7.1963 res. Nuoro via
Donatori di Sangue n.12;

> 
      (Avv. Lai Mario del Foro di Nuoro) 

> 
68) Caval Giammario n. Bottidda (NU) il 24.11.1966 ivi res. via V. Emanuele
n.14;

> 
      (Avv. Soro Lorenzo e Ramazzotti Pasquale del Foro di Nuoro) 

> 
69) Farris Gianfranco n. Nuoro il 25.2.1966 res. Siniscola (NU) loc. Su
Gattu snc;

> 
      (Avv. Federico Giancarlo del Foro di Nuoro) 

> 
70) Nieddu Gianpierre n. Haguenav (F) il 12.1.1967 res. Bolotana (NU) via
Gasperi n.80;

> 
      (Avv.Spada Antonello del Foro di Oristano) 

> 
71) Angioi Massimiliano n. Ottana (NU) il 5.3.1972 ivi res. via Repubblica
n.70;

> 
      (Avv. Lai Mario del Foro di Nuoro) 



> 
 

> 
 

> 
72) Carta Luciano n. Bonorva il 7.2.1964 res. Cabras (OR) via Oristano n.19
int.1; 

> 
      (Avv. Soro Lorenzo e Ramazzotti Pasquale del Foro di Nuoro) 

> 
73) Craba Guglielmo n. Oristano il 21.2.1963 res. Simaxis (OR) via San
Simaco n.278;

> 
      (Avv. Soro Lorenzo e Ramazzotti Pasquale del Foro di Nuoro) 

> 
74) Serra Bruno n. Gairo (NU) l'8.5.1958 res. Marrubiu (OR) via Perù n.10;

> 
      (Avv. Soro Lorenzo e Ramazzotti Pasquale del Foro di Nuoro) 

> 
75) Saba Costantino n. Palmas Arborea (OR) il 10.5.1961 ivi res. via
Deledda n.33;

> 
      (Avv. Soro Lorenzo e Ramazzotti Pasquale del Foro di Nuoro) 

> 
76) Piras Massimo Sandro n. Riola Sardo (OR) il 9.8.1961 ivi res. via Volta
n.3;

> 
      (Avv. Soro Lorenzo e Ramazzotti Pasquale del Foro di Nuoro)

> 
77) Abis Paolo n. Siddi il 28.6.1958 res. Tempio via Pertini n.10; 

> 
      (Avv. Perticarà Mario del Foro di Tempio Pausania e Avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma)

> 
78) Sanna Pietro n. Lodè (NU) il 10.3.1960 res. Olbia via del Castagno snc; 

> 
      (Avv. Perticarà Mario del Foro di Tempio Pausania e Avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma)

> 
79) Aresu Sergio n. Seni il 23.4.1958 res. Tempio via Giogantinu n.2; 

> 
      (Avv. Perticarà Mario del Foro di Tempio Pausania e Avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma)

> 
80) Cannas Antonio n. Castelsardo il 3.2.1966 res. Porto Torres via delle
Ginestre n.7; 

> 
      (Avv. Perticarà Mario del Foro di Tempio Pausania e Avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma)

> 
81) Renda Giuseppe, n. Trapani il 26.6.1966 res. Sassari via Giuseppe
Giusti n.12/c; 

> 
      (Avv. Perticarà Mario del Foro di Tempio Pausania e Avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma)

> 
82) Mura Michele n. AIghero il 14.12.1964 res. Fertilia reg. Arenosu n.20,
con domicilio eletto

> 
      c/o studio legale avv. Pisanu Rita A.M. in Sassari, via Diaz, 10; 

> 
      (Avv. Pisanu Rita Assunta Maria del Foro di Sassari e avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma)

> 
83) Zanza Pasquale n. Sassari il 12.11.1968 res. Ploaghe via Sicilia n.12,
con domicilio eletto c/o

> 
      studio legale avv. Pisanu Rita A.M. in Sassari, via Diaz, 10; 

> 
      (Avv. Pisanu Rita Assunta Maria del Foro di Sassari e avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma)

> 
84) Muzzolu Antonio n. Sassari il 26.9.1958 ivi res. Via Settefratelli n.25; 

> 
      (Avv. Perticarà Mario del Foro di Tempio Pausania e Avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma)

> 
85) Fresu Salvatore n. Sassari il 18.6.1963 ivi res. Via Marco Polo n. 7,
con domicilio eletto c/o

> 
      studio legale avv. Pisanu Rita A.M. in Sassari, via Diaz, 10; 

> 
      (Avv. Pisanu Rita Assunta Maria del Foro di Sassari e avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma)

> 
86) Andria Antonio Maria n. Ollolai il 6.6.1953 res. Sassari via Dalmazia
n.15, con domicilio

> 
      eletto c/o studio legale avv. Pisanu Rita A.M. in Sassari, via Diaz, 10; 

> 
      (Avv. Pisanu Rita Assunta Maria del Foro di Sassari e avv. Cottu
Pinuccia del Foro di Bologna)

> 
87) Errico Sebastiano n. Sassari il 17 .1.1966 res. Ittiri via Monserrato n.8; 

> 
      (Avv. Pisanu Rita Assunta Maria del Foro di Sassari e avv. Gozzi
Riccardo del Foro di Roma) 

> 
88) Scioni Pier Vincenzo n. Friedberg Hessen (Germania) il 30.5.1966 res.
Usini via Marconi

> 
      n.45; (Avv. Fois Gianrnario del Foro di Sassari) 

> 
89)Pais Tiziano n. Usini il giorno 11.11.1960 ivi res. loc. Sa Mandra snc; 

> 
      (Avv. Marras Agostinangelo e avv. Doneddu Mattia del Foro di Sassari) 

> 
89) Adamo Antonio Salvatore Mario n. Olbia il 27.4.1950 res. Alghero via
Paoli n.56;

> 
      (Avv. Milia Dino del Foro di Sassari) 

> 
91)Monteverdi Giovanni n. Cagliari il 2.3.1950 ivi res. Via della Pineta n.27; 

> 
      (Avv. Satta Nicola del Foro di Sassari e avv. Merlini Angelo del Foro
di Nuoro)

> 
92)Cuccu Antonio n. Seneghe l'11.3.1962 res. Macomer via Emilia n.4;

> 
      (Avv. Perticarà Mario del Foro di Tempio Pausania) 

> 
93)Farci Pier Luigi n. Quartu Sant'Elena il 16.1.1955 res. Oristano via
Solferino n.lll dom.

> 
      presso Avvocatura Distrettuale dello Stato di Cagliari via Lo Frasso
n.2; (Avv .Pisana Carlo

> 
      Maria e avv. Caput Francesco dell' Avvocatura dello Stato di Cagliari)

> 
94) Caredda Elisabetta n. Cagliari il 22.4.1962 res Capoterra via Berlino
n.117;

> 
      (Avv. Sanna Luigi del Foro di Cagliari) 

> 
95) Putzu Maurizio n. Cagliari il 18.9.1960 res. Isili via Zia Paola n.3;

> 
      ( Avv .Loi Marco del Foro di Sassari) 

> 
 

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