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Fri Dec 6 15:04:21 CET 2002


PER UN COORDINAMENTO EUROPEO ANTIREPRESSIVO E ANTICARCERARIO



APPELLO PER L'OCCUPAZIONE DEL CANTIERE DI UN CARCERE

Dopo la libera circolazione delle merci, la creazione della moneta unica , la costruzione dell'Europa come potenza economica e militare, incomicia adesso la tappa della sua unifomazione a livello giudiziario e poliziesco .

La volontà dimostrata di andare verso un codice penale europeo è accompagnata da una moltitudine di nuove leggi e misure che sono spuntate in ogni paese dell'Unione .

Queste leggi ultrarepressive sono il risultato delle riunioni dei ministri dell'Interno e della Giustizia che si incontrano in occasione di ogni Summit dell'Unione Europea ; Tampere (Finlandia) , Nizza, Barcellona, hanno permesso l'elaborazione di una politica comune contro i lavoratori precari immigrati, una ridefinizione della nozione di " terrorismo" che ingloba tutti i movimenti sociali radicali, la creazione di Europol ( la polizia europea) e del Sistema d'Informazione Schengen (S.I.S.,sistema informatico che raggruppa tutte le informazioni giudiziarie e poliziesche dei vari paesi dell'Unione). E' però la messa in funzione, dal primo Gennaio 2004, del mandato di cattura europeo che segna la nascita nei fatti di un reale spazio giudiziario europeo. Da questo momento ogni legge in vigore in uno dei paesi dell'unione sarà applicabile nell'insieme dei 24 paesi, questo su semplice richiesta di un qualunque giudice o P.M..

Questa volontà si è ovviamente tradotta in un attitudine ultra repressiva nei confronti dei movimenti "sovversivi" (spari con pallottole vere a Goteborg e a Genova, divieto delle organizzazioni in esilio turche, colombiane, iraniane, curde, messa al bando di Batasuna in Spagna, carcerazione di sindacalisti in Francia, retate negli ambienti anarchici e antiglobalizzazione in Italia), ma va molto oltre essendo mirata a generare una politica di terrore contro il sociale.

E' particolarmente palese per quello che riguarda lo stato francese, che ha lanciato un programma di costruzione di 13200 nuovi posti in carcere, ed i governi (di destra come di sinistra) hanno esplicitamente puntato ai giovani di periferia come "nemico da abbattere" :

-Vere e proprie retate sono organizzate nei quartieri popolari dove la polizia si comporta come una forza di occupazione;

-L'età della responsabilità penale è abbassata a 10 anni e gli arresti colpiscono ormai chi ha da 13 anni in su;

-Ritrovarsi agli ingressi dei palazzi è vietato;

-Dei tribunali di quartiere sono stati messi in funzione per applicare una giustizia rapida;

-La schedatura instaurata fin dalla scuola elementare ed è richiesta la collaborazione degli insegnanti e dei collaboratori sociali.

Altre categorie sono colpite, tra cui gli zingari, gli squatter, i raver, i barboni, le prostitute...Ma è in realtà un terrore diffuso che stanno costruendo:

-Non pagare i trasporti diventa ormai un motivo per finire in carcere;

-Gli sbirri vengono attrezzati con pallottole di gomma e armi da guerra;

-Sbirri e polizia privata di ogni sorta possono perquisire chi vogliono;

-I picchetti sono sistematicamente condannati dai tribunali;

-Il piano antiterrorismo permette di assediare i luoghi pubblici e di mettere in vigore permanente delle misure di eccezione.

Non si tratta di misure volte a " rimediare" a tale o tale problema, ma di una logica totalitaria della gestione sociale da parte dello Stato francese nel quadro europeo .

Ogniuna di queste misure ha suscitato una mobilitazione degna di nota, ma che, per mancanza di un terreno comune, non ha ancora raggiunto l'unita necessaria allo sviluppo di un movimento ampio .

E per questo che noi, diversi collettivi anticarcerari e antirepressivi francesi e svizzeri riuniti in coordinamento, abbiamo lanciato una campagna destinata ad impedire la costruzione delle nuove carceri per sabotare concretamente la logica della "massima sicurezza", perchè l'incremento della situazione penitenziaria è la misura di sicurezza che contiene tutte le altre.

In effetti 13200 posti in più significa la possibilita di rinchiudere 25000 persone (visto che la sovrapopolazione carceraria raggiunge frequentemente il 200%), ma significa anche che 75000 altre saranno sottoposte a delle misure di restrizione della libertà: braccialetti elettronici, condizionale, messa alla prova, libertà condizionale, obbligo di terapia o T.S.O. con dirette minaccie di carcerazione al minimo passo falso (da quindici anni in Francia, come in molti paesi moderni, la proporzione è costante: tre persone con misure cautelari per ogni carcerato). 

La galera, ultima tappa della catena repressiva, è la minaccia che permette tutte le altre, e la spada di Damocle sospesa sulla testa di ognuno.

Proponiamo di occupare in massa il cantiere di un carcere in costruzione (28 sono in programma) alla fine dell'estate 2003. Quest'occupazione, le cui modalità sono da elaborare collettivamente, durerà almeno una settimana.

Riappriopriandoci di uno spazio di lotta e di dibattito manderemo concretamente avanti la creazione di una rete/coordinazione di lotta in Europa di fronte all'elaborazione di una macchina repressiva su scala europea. Le riunioni preparatorie che si terranno circa ogni due mesi saranno ovviamente importanti occasioni per incontrarci, scambiare le nostre riflessioni, e le nostre pratiche.....di costruire questo progetto assieme.

IL PRIMO WEEKEND DI PREPARAZIONE E DI INCONTRO SI TERRA' A PARIGI IL 18 E 19 GENNAIO 2003.

CONTATTO: BUTTERFLY at RESISTE.NET


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