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Wed Feb 26 21:07:09 CET 2003


Aggiornamento dalla Spagna sugli arresti in Catalogna

Anarchici spagnoli segnalano che al momento continua la confusione sul 
numero degli arrestati, durante l'ultima retata antianarchica ordinata 
dal giudice Garzon.
Sono sicure quattro detenzioni: tre avvenute in Catalogna ed una in 
Almeria; voci insistenti parlano di un quinto compagno arrestato. E' 
certo che ci sono altri compagni inquisiti, fra i quali due giovani 
italiani, accusati di un fatto specifico avvenuto nel 2001 a Barcellona.
Intanto a Madrid sono iniziati gli interrogatori davanti al giudice Ruiz 
de Polanco. I compagni vengono difesi da due avvocati catalani. Secondo 
gli avvocati c'è il timore che almeno uno degli arrestati sia stato 
oggetto di pesanti torture, considerato che si è autoaccusato di un 
attacco incendiario.
Si è in attesa che escano gli avvocati per sapere qualcosa in più.

Solidarietà ai compagni detenuti ed agli inquisiti.

Individualità Anarchiche

Anarchici torturati in Spagna

In merito alla retata antianarchica del 21 febbraio siamo in grado di 
confermare che i compagni detenuti sono 5. 4 sono stati arrestati in 
Catalogna ed 1 in Almería. I 4 compagni catalani sono stati torturati 
sia con degli elettrodi che con il sistema della bolsa (borsa di 
plastica posta sulla testa fino a provocare l'asfissia del prigioniero), 
oltre i risaputi metodi di pressione psicologica.
La situazione giudiziaria dei 4 compagni catalani, dopo aver subito 
l'interrogatorio da parte del giudice, è la seguente: 1 di essi è 
stato liberato in quanto all'epoca dei fatti era minorenne. Per un altro 
compagno è stata predisposta la liberazione dopo il versamento di una 
cauzione di 3.000 euro, mentre per un terzo la cauzione richiesta è di 
12.000 euro. L'ultimo dei 4 è il nostro amico e compagno Nando 
(Fernando), per il quale il giudice ha predisposto la carcerazione 
preventiva considerato che viene accusato di essere "l'istruttore" del 
gruppo. Certo un essere amorfo abituato a dare e ricevere ordini, come 
un giudice, difficilmente potrà capire che esistono individui che 
rifiutano di comandare e di obbedire.
I compagni si trovano nel carcere di Soto del Real (Madrid).
Durante l'interrogatorio, avvenuto presso l'Audiencia Nacional, Nando 
è riuscito ad affacciarsi ad una finestra ed ha incoraggiato i pochi 
compagni lì presenti, assieme ai familiari.
Non ancora si riescono ad avere notizie del compagno detenuto in 
Almería, pare solo che non sia stato trasferito a Madrid.
I compagni e gli amici dei detenuti stanno facendo il possibile per 
raccogliere i soldi per le cauzioni.
Dopo quest'attacco possiamo fare molte cose: continuare nelle nostre 
dinamiche autistiche, nel nostro discorso superficial-ideologico, che 
non ha alcun senso quando usciamo fuori dalle quattro mura del nostro 
locale-gruppo-organizzazione.
O possiamo immergerci nella realtà sociale e dotarci dei mezzi 
necessari (analitici, organizzativi e metodologici...) per intervenire 
in maniera rivoluzionaria.

LIBERTAD PARA NANDO
LIBERTAD PARA TODOS LOS DETENIDOS Y REPRESALIADOS
SOLIDARIDAD.

Individualidades Anarquistas

Il 12 febbraio è stato nuovamente perquisito il
compagno anarchico Federico Pais (detenuto da 2 anni)
nel carcere di Buoncammino. Nel corso della
perquisizione della sua cella sono state sequestrate
lettere, foto, l’agenda e riviste “politiche”. La
perquisizione è avvenuta nell’ambito di una nuova
fantomatica inchiesta: associazione sovversiva (270)
che vuole legare insieme (a detta dei giornali)
“brigate rosse, anarchici, indipendentisti sardi e, in
nome dell’antiamericanismo, attacchi alla Nato in
sintonia coi mediorientali”. Di questa inchiesta non
si riesce, per ora, a saperne di più in quanto nel
verbale di perquisizione non compaiono i nomi degli
altri indagati. Sta di fatto che queste operazioni
rientrano in un piano di repressione preventiva nonché
di tortura psicologica dei prigionieri, finalizzate a
isolarli sempre più e cercando di intimorire chi
continua ad avere contatti con loro. Noi continueremo
a dare solidarietà a chi lotta dentro e fuori alle
carceri e auspichiamo che questa pratica si diffonda
sempre più.
I VERI TERRORISTI SONO LORO: CHI GIUDICA, CHI
INCARCERA, CHI GOVERNA,  CHI MASSACRA LE POPOLAZIONI
IN NOME DEL PROFITTO E DEL CONTROLLO MONDIALE.
LA SOLIDARIETA’ E’ UN’ARMA







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