[unomada-info] Negada la Universidad de Roma para un acto de Negri, Hardt y Virno
Raúl
raul en sindominio.net
Sab Mar 23 19:30:38 CET 2002
De: "Il Manifesto", 23 de marzo 2002
"Quel seminario non s'ha da fare"
Negata l'università di Roma per un incontro con Toni Negri
Ore 15, Sala dei congressi della Facoltà di sociologia a Roma. Di fronte
l'ingresso ci sono duecento persone in attesa di entrare per partecipare
a un seminario di studi su «Il furto della proprietà. Sapere,
produzione, comune». Relatori Michael Hardt e Paolo Virno, coordina Toni
Negri. Arriva, però, la notizia che la sala non è stata concessa dal
rettorato dell'Università La Sapienza e che l'incontro non ci sarà. Dopo
un'ora l'atrio della presidenza della Facoltà di Sociologia viene
occupata, perché il rifiuto della sala viene giudicato un «atto di
censura politica» visto che il rettorato non ha dato nessuna motivazione
alla sua decisione. Da parte sua la segreteria del rettore, Giuseppe
D'Ascenzo, fa sapere che non sapeva nulla del seminario e che bisogna
rivolgersi all'ufficio competente per conoscere le motiviazioni del
rifiuto. Ma ai numeri telefonici corrispodenti non risponde nessuno. La
vicenda si presenta come un groviglio difficile da districare. Da una
parte c'è un seminario, organizzato da un gruppo di studenti assieme
alla casa editrice manifestolibri, che vede come relatori Paolo Virno,
docente a contratto presso l'Università della Calabria, e Michael Hardt,
docente alla Duke University e autore, assieme a Toni Negri, del libro
«Impero» edito da Rizzoli. Dall'altra c'è il rettorato dell'Università
di Roma che ha come regola di non concedere alcune strutture per
iniziative «politiche». Regola che ha già portato a negare sempre la
Sala dei congressi della Facoltà di Sociologia a un incontro che vedeva
come protagonista il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti.
Tutto comincia una settimana fa, quando viene avanzata una richiesta per
la sala dei congressi da parte di un gruppo di studenti e dalla casa
editrice manifestolibri, che avevano accertato, in via ufficiosa, che
non era prevista nessuna altra iniziativa per la stessa data. Il
rettorato risponde di no per l'informalità della richiesta, che viene
rinnovata alcuni giorni dopo e firmata da Paolo De Nardis, cioè dal
preside della facoltà di sociologia.
Per Paolo De Nardis tutto nasce da un «cortocircuito comunicativo» tra
la facoltà di Sociologia e il Rettorato. «Forse non hanno compreso bene
il carattere seminariale dell'incontro, forse il titolo
dell'appuntamento poteva dare spazio a fraintendimenti. Domani (oggi per
chi legge, n.d.r) cercherò di capire bene quali sono state le
motivazioni. Sono sicuro che chiarito l'equivoco l'incontro potrà
esserci al più presto», afferma De Nardis. Un'altra spiegazione la
fornisce l'ufficio stampa dell'Università di Roma. Il rettorato non
fornisce le sue strutture per promuovere libri. Cosa ben strana in una
Università. Ma forse la spiegazione più ovvia sta nel clima avvelenato
di questi giorni, dove l'esercizio del pensiero critico è ormai
equiparato al piombo delle pallottole.
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